Epitrocleite: che cos’è e come curare il gomito del golfista

4 MIN

L’epitrocleite, conosciuta anche come il “Gomito del Golfista”, è una condizione dolorosa che coinvolge nella maggior parte dei casi non sportivi o lavoratori come falegnami o idraulici… ma non solo! In questo articolo indagheremo le cause, i sintomi e le fasi di cura dell’epitrocleite. Non perdetevi, in ultimo, i 5 preziosi consigli del fisioterapista per affrontare correttamente questa condizione.

Indice dei contenuti:

  • Cos’è il Gomito del Golfista
  • Accenni di Anatomia
  • Cause: chi soffre maggiormente di epitrocleite?
  • Meccanismo del dolore
  • Quali sono i sintomi dell’epitrocleite?
  • Come curare il Gomito del Tennista
  • I consigli del Fisioterapista

Cos’è il Gomito del Golfista

L’Epitrocleite o “gomito del golfista” è principalmente una disfunzione da sovraccarico tendineo che porta ad una tendinopatia, ovvero a una sofferenza del tendine. La degenerazione del tendine dei muscoli flessori-pronatori si verifica in seguito a movimenti ripetuti in estensione forzata del polso e supinazione dell’avambraccio durante le attività che invece coinvolgono la flessione del polso e la pronazione dell’avambraccio. Si arriva quindi alla degenerazione del tendine invece che alla sua riparazione. La regione più colpita si trova vicino all’origine dei flessori del polso sull’epicondilo mediale dell’omero, da non confondere con l’epicondilite chiamata anche “gomito del tennista”. A volte il paziente, nei casi di epitrocleite, avverte dolore anche sul lato ulnare (interno) dell’avambraccio, sul polso e occasionalmente sulle dita.

Accenni di Anatomia

Come detto sopra, il gomito del golfista colpisce i tendini dei muscoli flessori e pronatori dell’avambraccio e del polso a livello del gomito. Questi muscoli sono:

Muscolo Pronatore Rotondo

Muscolo Flessore Radiale del Carpo

Muscolo Palmare Lungo

Muscolo Flessore Superficiale delle Dita

Muscolo Flessore Ulnare del Carpo

Tutti questi muscoli hanno origine sull’epicondilo mediale dell’omero (epitroclea). Più frequentemente i tendini colpiti sono quelli dei muscoli flessore radiale del carpo e pronatore rotondo.

Cause: chi soffre maggiormente di epitrocleite?

La tendinopatia dei muscoli epitrocleari ha un’incidenza inferiore rispetto all’epicondilite laterale (gomito del tennista). Un processo graduale di cambiamento patologico nel tendine può provocare un danno strutturale e fibrosi o calcificazione irreparabili. I pazienti riportano tipicamente dolore al gomito nella parte mediale (interna) persistente ed esacerbato dalle attività quotidiane.

La patologia si verifica ad esempio nei lanciatori di baseball o nei giocatori di golf a causa delle forze eccessive in valgo (movimento del gomito verso l’interno). È stato segnalato anche con tennis, bowling, tiro con l’arco, sollevamento pesi, lancio del giavellotto, squash e football americano. Tuttavia, dal 90 al 95% di tutti i casi non riguardano gli sportivi. Poiché il carico contrattile concentrico o eccentrico ripetitivo cronico dei flessori del polso e del pronatore è l’eziologia più comune, spesso sono implicate anche occupazioni come falegnameria ed idraulica. La patologia può essere prodotta anche da un singolo evento traumatico che produce uno sforzo violento ed improvviso a carico di questi tendini in un singolo evento traumatico. In molti casi un trauma sul lavoro viene identificato come la causa dei sintomi.

Nel paragrafo successivo spiegheremo qual è il meccanismo del dolore legato a questa particolare forma di “infiammazione”.

Meccanismo del dolore

Nonostante il nome, sarebbe più corretto parlare di Tendinopatia piuttosto che di Tendinite.

Infatti, il più delle volte il gomito del golfista non è causato dall’infiammazione. Piuttosto, è un problema all’interno delle cellule del tendine. Nella tendinopatia, si ritiene che l’usura porti alla degenerazione dei tessuti. Un tendine degenerato, di solito, ha una disposizione anormale delle fibre di collagene a cui può aggiungersi anche una maggiore prominenza delle cellule e degli spazi vascolari e necrosi focale o calcificazione.

Quando ciò accade, il collagene perde la sua forza diventando fragile, in alcuni casi può rompersi o essere facilmente danneggiato. Ogni volta che il collagene si rompe, il corpo risponde formando tessuto cicatriziale nel tendine. Alla fine, il tendine si ispessisce a causa dell’extra tessuto cicatriziale. Il tendine cambia da una superficie bianca, luccicante e soda a una superficie opaca, leggermente marrone e morbida.

Quali sono i sintomi dell’Epitrocleite?

Il paziente di solito lamenta dolore nella parte interna del gomito, spesso con irradiazioni del dolore sopra e sotto quel punto, più comunemente lungo il lato ulnare (interno) dell’avambraccio, del polso e occasionalmente delle dita.

Altre caratteristiche sono la dolorabilità locale (al tocco) sull’epicondilo mediale e sul tendine congiunto del gruppo dei muscoli flessori, senza evidenza di gonfiore o eritema.

Altri sintomi sono:

– rigidità del gomito

– debolezza della mano e del polso

– sensazione di intorpidimento o formicolio alle dita (principalmente anulare e mignolo).

Il dolore è evocato dalla flessione contro-resistenza del polso e dalla pronazione (rotazione) dell’avambraccio. Il dolore da epitrocleite può iniziare all’improvviso oppure svilupparsi gradualmente nel tempo.

Come curare il Gomito del Tennista

Una volta che la diagnosi di epitrocleite è confermata, solitamente si procede a una terapia fisioterapica conservativa.

Gli obiettivi principali sono ridurre l’infiammazione e interrompere il dolore. Possiamo dividere il recupero in 3 fasi:

Fase 1

Dobbiamo innanzitutto sospendere le attività che creano dolore, senza però interrompere del tutto l’attività sportiva/fisica. Dobbiamo selezionare quindi un tipo di allenamento che non genera dolore.

In questa fase attuiamo un protocollo che comprende quindi riposo, ghiaccio e protezione dell’area lesionata. Possono aiutare molto anche terapie fisiche come TECAR o LASER, e terapie manuale fisioterapiche. In caso di atleti che non possono interrompere l’attività, spesso consigliamo anche un tutore compressivo a livello del gomito.

Fase 2

Non appena inizia il miglioramento dei sintomi, iniziamo con una riabilitazione guidata con lo scopo di ristabilire un range di movimento di gomito e polso completo e non doloroso. Si attuano quindi protocolli di stretching ed esercizi di contrazione muscolare isometrica dei muscoli dell’arto superiore, inizialmente con gomito flesso per evitare il dolore. Poi gradualmente andremo a diminuire la flessione del gomito fino ad arrivare a una completa estensione. Con il miglioramento della patologia, introduciamo anche contrazioni concentriche ed eccentriche dei muscoli dell’avambraccio.

Fase 3

È la fase del ritorno allo sport o all’attività lavorativa. Si passa quindi a esercizi sport-specifici oppure simili all’attività lavorativa svolta dal paziente.

Altre terapie che possono aiutare durante la riabilitazione sono ad esempio le onde d’urto oppure le infiltrazioni mediche di corticosteroidi o di PRP (plasma ricco di piastrine).

In rari casi si rende necessario un intervento chirurgico.

I consigli del Fisioterapista

Ecco, infine, i 5 consigli del fisioterapista per affrontare nel corretto dei modi l’epitrocleite:

  1. Se inizia un dolore nella parte interna del gomito, non forzare e osserva un periodo di riposo dalle attività che creano i sintomi.
  2. Se effettui attività sportive o lavorative a rischio (golf, sollevamento pesi, baseball, elettricista…) è utile prevenire il problema con una routine giornaliera di stretching dei muscoli dell’arto superiore e del collo (catena muscolare trasversa)
  3. Se con il riposo il dolore non si attenua, chiedi una valutazione da un fisioterapista esperto in traumatologia sportiva/ortopedica
  4. Prenditi sempre un adeguato tempo di recupero dopo allenamenti intesi, per non sovraccaricare la zona del gomito
  5. A volte il problema al gomito ha una causa lontana: il fisioterapista deve sempre indagare il tratto cervicale, il polso e la parte viscerale/internistica.
NOTA BENE: Le informazioni riportate hanno intento puramente divulgativo e non sostituiscono il parere del proprio medico curante o di un operatore sanitario. Le informazioni si rivolgono a persone sane: qualsiasi regime alimentare o esercizio fisico, prima di essere svolto deve essere supervisionato dalla figura competente ai termini della legge italiana. PharmaNutra SpA non detiene nessuna responsabilità, in quanto le informazioni hanno uno scopo divulgativo e la persona interessata prima d'intraprendere qualsiasi percorso alimentare o d'attività fisica, deve consultarsi col proprio specialista di fiducia.
Altri consigli
Rimaniamo in contatto
Vuoi ricevere i consigli dei professionisti direttamente nella tua mail? Iscriviti alla newsletter.