Il recupero secondo Manuele Tarozzi: stretching, mobilità in sella, massaggi e qualche sgarro

Cosa fa davvero la differenza nel recupero post-gara di un ciclista professionista? Lo abbiamo chiesto a Manuele Tarozzi, maglia verde alla Tirreno-Adriatico e ciclista professionista della squadra VF Group Bardiani-CSF Faizanè.
In questa intervista, ci racconta il ruolo chiave di stretching, mobilità, massaggi, ma anche dell’aspetto mentale e del potere di una fetta di pizza.
La fase di recupero: l’allenamento silenzioso
La fatica si vede. I chilometri, anche. Ma quello che non tutti notano è il lavoro invisibile che c’è dietro ogni performance di alto livello. Parliamo del recupero: il vero “allenamento silenzioso” dei professionisti.
Manuele Tarozzi, classe 1998, romagnolo verace e maglia verde all’ultima Tirreno-Adriatico, ce lo racconta con semplicità e precisione.
Dopo aver esplorato la preparazione fisica e mentale nel precedente articolo, oggi ci porta dentro la sua routine post-attività: stretching, mobilità, massaggi e qualche piccolo sgarro che fa bene all’anima.
Stretching e mobilità: la base invisibile della performance
“La palestra non è solo per fare muscoli”, ci spiega Manuele. “Mi serve a tenermi in forma e soprattutto a prevenire gli infortuni. È una parte fondamentale dell’allenamento”.
Quando si parla di stretching nel ciclismo, si entra in un territorio spesso sottovalutato. Eppure, ogni ora passata in sella corrisponde a uno schema posturale che va riequilibrato. Le articolazioni, soprattutto le anche, il bacino e la colonna vertebrale, hanno bisogno di ritrovare mobilità.
“Dopo una gara o un allenamento intenso, dedico sempre tempo allo stretching. Mi concentro su schiena, anche e glutei. A volte bastano 15-20 minuti, ma sono fondamentali per restituire elasticità al corpo”.
Il recupero attivo, con esercizi a basso impatto e mirati al ripristino della mobilità, è una delle chiavi per mantenere l’efficienza fisica nel tempo. In questo senso, lo stretching diventa una sorta di reset quotidiano.
Massaggi sportivi: il tocco che fa la differenza
Se c’è un elemento che accomuna tutti i professionisti del ciclismo è il massaggio sportivo. Non solo un trattamento, ma quasi un rituale.
“Per noi ciclisti, i massaggi sono fondamentali”, racconta Tarozzi. “Durante la stagione, faccio almeno un massaggio ogni due settimane. Ma dopo ogni competizione, è una tappa obbligata.”
Oltre a sciogliere tensioni muscolari, contratture e favorire il deflusso venoso, il massaggio sportivo per un ciclista è essenziale per:
- ridurre l’insorgenza dei DOMS;
- accelerare i tempi di recupero;
- rigenerare i tessuti muscolari e mantenerne l’elasticità;
- favorire lo smaltimento dell’acido lattico.
Il contatto con il fisioterapista è anche un’occasione per monitorare il corpo, prevenire sovraccarichi e intervenire su piccole problematiche prima che diventino infortuni.
I piccoli segreti del recupero: gli sgarri che fanno bene
Parlando con Manuele emerge un aspetto spesso dimenticato quando si parla di performance: la testa. Il recupero mentale è tanto importante quanto quello fisico.
“Ci sono momenti in cui le rinunce categoriche fanno più male della fatica fisica. Dopo una gara intensa, magari difficile, a prescindere dal risultato capita che mi conceda una fetta di pizza.”
Questo sgarro, apparentemente innocuo, ha un potere profondo: “È quasi terapeutico. Ti rilassa. E poi ti rimetti sotto con più voglia.”
Nella routine di un ciclista professionista, fatta di rigore, alimentazione controllata e programmi precisi, concedersi un attimo di leggerezza aiuta a ritrovare equilibrio. E il recupero, alla fine, passa anche da lì.
Cetilar® Nutrition: il carburante giusto per il recupero
Nella fase di recupero – e non solo – l’integrazione gioca un ruolo cruciale. Per Tarozzi e tutta la squadra VF Group Bardiani-CSF Faizanè, la linea Cetilar® Nutrition è diventata un alleato quotidiano.
Il protocollo post-gara è molto chiaro: “Appena finisco, prendo un Recovery Pro. Poi un piatto di pasta o riso con tonno o prosciutto. Mangiare bene e reintegrare dopo lo sforzo è fondamentale per tornare subito efficienti.”
Quando si devono affrontare sfide competitive, come il Giro d’Italia, o un allenamento ad alta intensità, non basta recuperare: serve farlo in modo rapido ed efficace.
Tra rigore e libertà: la filosofia del recupero
Stretching, massaggi, integrazione, ma anche qualche sgarro di tanto in tanto, come una fetta di pizza. Il recupero secondo Manuele Tarozzi è fatto di equilibri: ascoltare il corpo, trattarlo bene, senza dimenticare che anche la mente ha bisogno dei suoi spazi.
Il messaggio che arriva è chiaro: recuperare bene non significa solo “fare il compitino”, ma costruire una routine che unisca tecnica, sensibilità e consapevolezza.
Ecco allora che un massaggio, un integratore al momento giusto o una piccola eccezione diventano strumenti potenti per tornare a spingere sui pedali più forti di prima.
Takeaway: cosa ci insegna Manuele Tarozzi
- Stretching e mobilità sono fondamentali per la prevenzione e l’efficienza posturale;
- I massaggi aiutano a recuperare più velocemente e prevengono infortuni;
- Il benessere mentale è parte integrante del recupero: concedersi uno “sgarro” ogni tanto può rigenerare più di quanto si pensi;
- Cetilar® Nutrition supporta le performance con soluzioni innovative, efficaci e sicure, studiate per le esigenze reali degli atleti.
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