Osteoartrosi: dai primi sintomi al programma fisioterapico di cura
Con il progressivo innalzarsi dell’età media, le patologie degenerative dell’apparato scheletrico stanno assumendo sempre maggior rilievo e interesse. Mentre per l’arto superiore tali patologie interessano prevalentemente le strutture muscolo-tendinee, per l’arto inferiore le alterazioni degenerative interessano principalmente l’osso e la cartilagine articolare.
Tra queste, l’osteoartrosi (da non confondere con l’artrite, che è una patologia diversa, nonostante alcuni sintomi in comune con l’artrosi) è la più diffusa dopo i 50 anni, a causa dell’usura della cartilagine articolari, nello specifico del ginocchio, dell’anca e delle mani.
In questo articolo vi spieghiamo come riconosce i dolori articolari causati dall’osteoartrosi, le differenze tra artrosi e artrite e come alleviare i sintomi con la fisioterapia e alcuni esercizi utili per tutti. Per qualsiasi dubbio, potete contattare i nostri fisioterapisti scrivendo a [email protected].
Non semplici dolori articolari: cos’è l’osteoartrosi
Tra le patologie degenerative dell’apparato scheletrico, l’osteoartrosi, o più semplicemente artrosi, è la più frequente ed è un’importante causa di dolore e disabilità, in quanto provoca una graduale ma notevole riduzione del movimento. L’osteoartrosi è infatti un’artropatia (cioè una patologia relativa ad un’articolazione) cronica dolorosa, non infiammatoria, che si associa sul piano anatomico ad alterazioni degenerative della cartilagine articolare.
L’osteoartrosi viene classificata in quattro stadi, da 1 a 4, a seconda del danno articolare, che può essere verificato solo radiograficamente.
- Artrosi di grado 1 e 2: è importante sottoporsi tempestivamente e con costanza ad un programma riabilitativo specifico, al fine di ritardare il più possibile l’insorgenza di sintomi gravi e della rigidità articolare.
- Artrosi di grado 3: in questo caso la limitazione della mobilità articolare è già significativa, ma la fisioterapia continuativa può aiutare a mantenere stabile la progressiva riduzione di movimento e migliorare la qualità di vita, in attesa della valutazione di un intervento chirurgico.
- Artrosi di grado 4: rappresenta lo stadio più grave, per il quale è necessario l’intervento chirurgico di sostituzione, cioè di protesi, soluzione ormai molto comune soprattutto in caso di protesi all’anca o al ginocchio.
Le cause dell’artrosi primaria e secondaria
In base alle cause specifiche, l’osteoartrosi viene classificata in artrosi primitiva (o primaria) e artrosi secondaria.
L’osteoartrosi primitiva insorge senza una causa apparente, normalmente per l’usura dovuta all’invecchiamento, in articolazioni che fino a quel momento sono state sane.
L’osteoartrosi secondaria, invece, insorge in seguito ad eventi specifici che vanno ad alterare il microambiente della cartilagine: un trauma o una frattura importante, un processo infettivo o infiammatorio, anomalie articolari congenite, difetti metabolici, patologie endocrine o neuropatiche, solo per fare alcuni esempi.
I sintomi e le zone del corpo più soggette all’osteoartrosi
L’osteoartrosi è un processo degenerativo che può colpire varie articolazioni del corpo umano, in particolare quelle soggette a maggior carico quotidiano. È del tutto normale quindi che le anche e le ginocchia siano le articolazioni maggiorente colpite. Altre zone soggette all’artrosi sono le mani, dove le forme più comuni sono la rizoartrosi e l’artrosi nodale, e in maniera meno frequente la spalla, il gomito e il polso.
Il dolore è il sintomo più frequente dell’osteoartrosi, spesso descritto come sordo e profondo. Inizialmente aumenta con il carico e diminuisce con il riposo, ma negli stadi più avanzati può diventare costante. Altro sintomo importante è la rigidità articolare, soprattutto la mattina al risveglio o dopo inattività.
A che età inizia l’artrosi? Qualche dato statistico
L’incidenza dell’artrosi dopo i 65 anni di età è del 60% negli uomini e del 70% nelle donne. Anche nella fascia di età immediatamente inferiore, tra i 50 e i 65 anni, la frequenza di affezione è elevata, a causa del normale processo di invecchiamento della cartilagine articolare. Più raramente l’osterartrosi primaria colpisce soggetti sotto i 40 anni; in questi casi si tratta generalmente di persone che hanno svolto per molto tempo un’attività sportiva agonistica molto intensa.
La differenza tra artrite e artrosi
Artrosi e artrite sono due patologie diverse, nonostante possano avere dei punti e dei sintomi in comune. Infatti, l’artrite è una patologia di natura infiammatoria, quindi dovuta ad un processo infiammatorio a carico dell’articolazione. Oltre al dolore e alla rigidità, comuni anche all’artrosi, l’artrite si manifesta con gonfiore e sensazione di calore. Il dolore può essere presente anche a riposo – a differenza dell’artrosi, almeno nelle sue forme non troppo gravi – e può interessare anche i soggetti giovani, cosa non frequente nell’artrosi. Inoltre, l’artrite può essere causata anche da malattie reumatiche e autoimmuni, come ad esempio l’Artrite Reumatoide, la Gotta o il Lupus.
Fisioterapia per l’osteoartrosi: cosa prevede il programma riabilitativo
Tutte le cure per l’osteoartrosi prevedono uno specifico programma riabilitativo, che si pone quattro grandi obiettivi:
- il controllo del dolore;
- il recupero della funzionalità articolare, quindi il recupero di un’articolarità funzionalmente utile e non dolorosa, di una muscolatura efficiente e di una buona propriocezione;
- la riduzione della disabilità;
- il miglioramento della qualità di vita.
Questo programma è utile soprattutto come cura negli stadi 1 e 2 dell’artrosi, quando i danni articolari alla cartilagine non hanno ancora raggiunto un livello troppo grave.
Negli stadi avanzati, quando possibile, la scelta migliore è quella di procedere all’intervento chirurgico. Tuttavia, spesso il trattamento conservativo dell’osteoartrosi, ad esempio nei casi di artrosi all’anca, costituisce l’unica soluzione terapeutica per il paziente o rappresenta in molti casi una soluzione temporanea, con l’obiettivo di posticipare l’intervento chirurgico sostitutivo di protesi.
Durante la fisioterapia le fasi da seguire sono le seguenti:
- Trattamento del dolore, utilizzando tecniche di terapia manuale e strumentale e fornendo indicazioni al paziente su come non stressare ulteriormente l’articolazione.
- Esercizio terapeutico e attività fisica specifici per il trattamento dell’osteoartrosi. L’esercizio terapeutico permette non solo di ridurre il dolore e migliorare la funzionalità, ma anche di recuperare parzialmente l’articolarità, potenziare la muscolatura stabilizzatrice intorno all’articolazione e migliorare la coordinazione (rieducazione propriocettiva).
Ancora più fondamentale è il trattamento riabilitativo in seguito ad intervento chirurgico, per recuperare la funzionalità dell’articolazione, rinforzare la muscolatura e ritrovare l’autonomia.
Esercizi e consigli utili nei primi stadi di artrosi al ginocchio e artrosi all’anca
In caso di artrosi all’anca o al ginocchio nelle fasi iniziali (stadio 1 o 2), il programma di fisioterapia dovrebbe essere composto da:
- Esercizi aerobici cardiovascolari nel rispetto del dolore, come la bicicletta o una camminata all’aperto (in alternativa cyclette o tapis roulant in palestra) e nuoto, che permette di non caricare peso sull’articolazione.
- Esercizi di stretching e mobilità articolare per migliorare la rigidità.
- Esercizi di rinforzo muscolare, in particolare a carico di glutei, quadricipiti e muscoli ischio-crurali (la parte posteriore della coscia).
- Esercizi di Core Stability, con l’obiettivo di rinforzare tutte le strutture muscolari al centro del corpo e che ci permettono di mantenere una corretta postura.
- Se necessario, una dieta sana e bilanciata finalizzata ad una perdita graduale di peso.
Questi esercizi devono essere necessariamente personalizzati ed impostati insieme ad un fisioterapista o ad un laureato in scienze motorie esperto in riabilitazione, i quali sapranno dosare i carichi e i tempi di riposo in base alla condizione clinica e all’età della persona affetta da artrosi.