L’alimentazione sportiva e il benessere fisico sono un binomio inscindibile per un atleta. Il rischio, altrimenti, è quello di andare incontro a stanchezza, affaticamento, basse performance oltre che un maggior rischio di infortuni. Per questo, una corretta nutrizione sportiva non deve sottovalutare l’importanza di cosa si mangia nel pre workout.

Pre workout: alcuni consigli

Prima regola: niente digiuno. Certo, non bisogna nemmeno abbuffarsi ma un pasto leggero ed equilibrato, almeno due ore prima dell’allenamento, è indispensabile per avere l’energia necessaria ad affrontare l’attività fisica. In caso contrario, l’organismo non solo non ha i nutrienti adatti a sostenere l’allenamento, ma si arriverebbe anche affamati al pasto successivo, con il rischio di un overeating che vanificherebbe i risultati dell’attività fisica. Inoltre, senza un pasto opportuno nel pre workout, il corpo non riesce a protrarre le performance per tutta la durata dell’allenamento, compromettendo così anche il recupero post allenamento.

Seconda regola: niente alcol. Si rischia la disidratazione che, oltre a peggiorare la performance sportiva, può essere pericolosa. Quando consumiamo bevande alcoliche, il nostro corpo accumula trigliceridi che impediscono di bruciare i grassi. Quindi: solo acqua, in abbondanza, prima, durante e dopo l’allenamento, poiché deve essere sempre garantito il giusto livello di idratazione.

Cosa mangiare nel pre workout

Prima dell’attività fisica è consigliato mangiare un piatto unico bilanciato, ad elevata digeribilità ed elevata densità energetica, che contenga proteine, carboidrati e un po’ di grassi buoni. Per quanto riguarda i carboidrati, meglio sceglierli a basso indice glicemico come avena, farro, patate, cereali, pane integrale o riso. Per le proteine, invece, il consiglio è di scegliere carni bianche, formaggi magri o uova.

Ecco alcuni esempi di pasti adatti al pre workout: un avocado toast, con pane integrale e uova oppure tofu, pomodorini e crostini di pane o, ancora, un toast integrale con hummus di ceci e verdure grigliate. Se invece dobbiamo fare colazione prima dell’attività fisica, alcune opzioni possono essere pane integrale e marmellata senza zuccheri oppure un frullato con banana e frutti di bosco.

Fino a un’ora prima dell’inizio dell’attività sportiva, si può fare uno spuntino leggero ma ad alto contenuto energetico. Ad esempio: frutta secca, mandorle, uva, frullati proteici. In alternativa, si può consumare una barretta proteico-energetica. Le barrette proteico-energetiche non devono sostituire un pasto principale, ma sono un ottimo snack per uno spuntino nel pre workout in modo tale da evitare cali di zuccheri, soprattutto in vista di un allenamento ad alta intensità così che il corpo abbia energia da consumare durante la sessione di training.

Le barrette proteico-energetiche proteico di CetilarⓇ Nutrition per uno spuntino nel pre workout

Le barrette proteico-energetiche Cetilar® Nutrition sono bilanciate e appetitose. Tutta la gamma di barrette Cetilar® Nutrition (cioccolato, arachidi e mirtillo rosso, pera e formaggio) è nata per fornire un apporto adeguato di nutrienti essenziali, in modo da supportare le tue prestazioni sportive. Inoltre, sono adatte ad una dieta vegetariana.

Nei loro 60 grammi contengono due minerali in forma Sucrosomiale®, ferro e magnesio, che contribuiscono alla riduzione della stanchezza e stimolano il normale metabolismo energetico. Inoltre, sono ad alto contenuto di proteine e hanno una formulazione studiata (40-30-30) per bilanciare tutti i macronutrienti necessari per migliorare le performance durante l’attività fisica.

Gli integratori alimentari di CetilarⓇ Nutrition a base di caffeina

Come confermato in sede scientifica, anche la caffeina è una molecola preziosa per migliorare le proprie performance durante l’attività fisica. Questo perché la caffeina – soprattutto quella negli integratori alimentari – stimola la produzione di adrenalina, migliora la concentrazione e ha un effetto ergogenico che migliora la resistenza. Ecco perché è indicata anche per gli sport endurance che richiedono sforzo moderato per un tempo prolungato.

Per questi motivi Cetilar® Nutrition  ha pensato a Race Gel Caf, Race Carb Caf ed Endurance Carb. Sono tre integratori alimentari, il primo in gel e gli altri due in polvere con 150 mg di caffeina. Grazie a questi integratori alimentari, non solo si affronterà meglio l’attività fisica per l’assorbimento dei carboidrati, ma si ridurrà anche il senso della stanchezza aumentando l’attenzione e la concentrazione.

RIABILITAZIONE IN SEGUITO A LESIONE DEL MENISCO

Introduzione:

La lesione del menisco è un infortunio comune che può verificarsi nel ginocchio. Il menisco è una struttura a forma di
mezzaluna composta da cartilagine che si trova all’interno dell’articolazione del ginocchio. Il suo ruolo principale è
quello di ammortizzare gli impatti e di distribuire il carico durante il movimento. In questo articolo, vedremo le
funzioni del menisco, le lesioni più comuni, i sintomi associati, le opzioni di trattamento, l’intervento chirurgico e
l’importanza della riabilitazione nel recupero completo.

  1. Le funzioni del menisco:Il menisco svolge diverse funzioni all’interno dell’articolazione del ginocchio. Queste includono:
    • Ammortizzazione: Il menisco agisce come un cuscinetto che assorbe gli impatti e distribuisce il carico
      all’interno dell’articolazione del ginocchio durante il movimento. Senza il menisco, le superfici ossee
      entrerebbero in contatto diretto, causando attrito e usura.
    • Stabilità: Il menisco contribuisce a mantenere la stabilità dell’articolazione del ginocchio, riducendo il
      rischio di movimenti eccessivi o instabilità articolare. Aiuta a evitare che le ossa si spostino troppo l’una
      rispetto all’altra.
    • Lubrificazione: Il menisco aiuta a lubrificare l’articolazione del ginocchio, riducendo l’attrito tra le
      superfici articolari e favorendo un movimento fluido.
  2. Le lesioni più comuni del meniscoLe lesioni del menisco possono verificarsi a seguito di traumi diretti, come torsioni o colpi al ginocchio, o a causa di
    movimenti improvvisi eccessivi del ginocchio. Tra le lesioni più comuni troviamo:

    • Lesione del menisco mediale: Coinvolge il menisco sulla parte interna del ginocchio. È la lesione più comune tra
      le lesioni al menisco.
    • Lesione del menisco laterale: Coinvolge il menisco sulla parte esterna del ginocchio.
    • Lesione a “manico di secchio”: Si verifica quando un pezzo del menisco si stacca e si sposta all’interno
      dell’articolazione, creando una situazione instabile.
  3. Sintomi della lesione al menisco:I sintomi di una lesione del menisco possono variare a seconda della gravità e della localizzazione dell’infortunio.
    Quelli più comuni sono:

    • Dolore al ginocchio: Il dolore può essere acuto o persistente e può manifestarsi sia durante il movimento che a
      riposo.
    • Gonfiore e infiammazione: L’articolazione del ginocchio può gonfiarsi a causa della produzione di liquido
      sinoviale in risposta alla lesione.
    • Blocco o sensazione di scatto: La lesione del menisco può causare blocchi temporanei o sensazioni di scatto nel
      ginocchio durante il movimento.
    • Limitazione del movimento: La lesione può causare difficoltà a piegare o estendere completamente il ginocchio,
      limitando la gamma di movimento.
    • Sensazione di instabilità: Il ginocchio può sentirsi instabile o cedere durante il carico o i movimenti.
  4. Trattamento della lesione del meniscoIl trattamento per la lesione del menisco dipende dalla gravità e dalla localizzazione dell’infortunio, nonché dalla
    presenza di altri problemi articolari. Le opzioni di trattamento possono includere:

    • Trattamento conservativo: Se la lesione è di piccole dimensioni e non provoca sintomi significativi, potrebbe
      essere possibile gestirla con metodi conservativi. Ciò può includere riposo, applicazione di ghiaccio,
      compressione ed elevazione (RICE), farmaci e terapia strumentale per il controllo del dolore e la riduzione
      dell’infiammazione, nonché la fisioterapia per rafforzare i muscoli circostanti e migliorare la stabilità del
      ginocchio.
    • Chirurgia artroscopica: Se la lesione del menisco è grave, compromette la funzionalità del ginocchio o non
      risponde al trattamento conservativo, può essere consigliato un intervento chirurgico artroscopico. Durante
      l’intervento, vengono effettuati piccoli tagli nell’articolazione del ginocchio mediante l’artroscopio, il quale
      viene inserito nell’articolazione per riparare o rimuovere il menisco danneggiato.
  5. Chirurgia in seguito a lesione del menisco:Nel caso in cui la lesione del menisco sia grave o non risponda al trattamento conservativo, può essere necessario un
    intervento chirurgico. L’intervento chirurgico può essere eseguito in diverse modalità, a seconda della localizzazione e
    della gravità della lesione.

    • Riparazione del menisco: In alcuni casi, il menisco può essere riparato attraverso l’utilizzo di suture o di
      altri mezzi per unire le parti lesionate. Questa procedura è solitamente preferita quando la lesione si trova in
      una zona ben vascolarizzata e può guarire adeguatamente.
    • Resezione del menisco: Se la lesione è estesa o non può essere riparata, può essere necessario rimuovere la
      parte danneggiata del menisco. Questa procedura è conosciuta come meniscectomia parziale o totale.
  6. La riabilitazione del ginocchio dopo lesione al menisco:Sia in seguito ad intervento chirurgico che in caso di trattamento conservativo, la riabilitazione svolge un ruolo
    fondamentale nel recupero completo. Il fisioterapista lavorerà a stretto contatto con il paziente per sviluppare un
    programma di riabilitazione personalizzato, che inizierà gradualmente dopo l’intervento chirurgico oppure immediatamente
    in seguito alla lesione. Alcuni punti chiave della riabilitazione includono:

    • Controllo del dolore e dell’infiammazione: Vengono utilizzate terapie fisiche, come la TECAR, il LASER o la
      Crioterapia, per alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione nell’articolazione del ginocchio.
    • Ripristino della mobilità e della flessibilità: Gli esercizi di mobilizzazione articolare passiva e di
      stretching vengono introdotti per ripristinare gradualmente la flessibilità e la mobilità del ginocchio.
    • Potenziamento muscolare: Una volta che il ginocchio è guarito a sufficienza, vengono prescritti esercizi di
      potenziamento muscolare mirati ai muscoli del quadricipite femorale, dei muscoli ischiocrurali e dei muscoli
      dell’anca e della gamba, per ripristinare la forza e la stabilità del ginocchio.
    • Rieducazione propriocettiva ed equilibrio: Vengono inclusi esercizi specifici per migliorare l’equilibrio, la
      coordinazione e la stabilità del ginocchio.
  7. L’intervento con la fisioterapia:La fisioterapia svolge un ruolo cruciale nella gestione delle lesioni al menisco del ginocchio. Il fisioterapista lavora
    a stretto contatto con il paziente per valutare il tipo e la gravità della lesione, personalizzando il piano di
    trattamento di conseguenza.La terapia fisica può includere:

    • Terapie manuali: Il fisioterapista può utilizzare tecniche di terapia manuale, come la mobilizzazione articolare
      e il rilascio miofasciale, per migliorare la mobilità e ridurre la tensione muscolare intorno al ginocchio.
    • Esercizi specifici: Vengono prescritti esercizi mirati per migliorare la forza, la stabilità e la flessibilità
      del ginocchio, al fine di favorire il recupero completo e prevenire eventuali complicanze.
    • Terapia strumentale come TECAR, LASER o Ultrasuoni: Queste modalità terapeutiche possono essere utilizzate per
      ridurre il dolore, accelerare la guarigione dei tessuti e migliorare la circolazione intorno al ginocchio

Conclusioni

La riabilitazione in seguito a una lesione del menisco è essenziale per il recupero completo e il ripristino della
funzionalità del ginocchio. In alcuni casi, quando la lesione è grave, può essere necessario un intervento chirurgico
per riparare o rimuovere il menisco danneggiato. Indipendentemente dal tipo di trattamento, la riabilitazione svolge un
ruolo cruciale nel ripristino delle funzioni del ginocchio. Lavorando a stretto contatto con un fisioterapista, è
possibile ottenere un recupero ottimale, ridurre il dolore e tornare alle attività quotidiane e sportive con una
migliore qualità di vita.

L’alimentazione sportiva per un’atleta è indispensabile per migliorare le proprie performance durante l’attività fisica. Soltanto seguendo la dieta giusta è possibile mantenere i giusti fabbisogni energetici e nutrizionali. Per questo motivo: la corretta nutrizione sportiva deve essere, in primo luogo, un’alimentazione equilibrata. In una dieta bilanciata, i carboidrati devono corrispondere al 55-60% della nostra alimentazione; gli alimenti proteici, che siano di origine vegetale o animale, il 15%; i lipidi il 25-30%.

L’importanza delle proteine in una corretta alimentazione

Nell’alimentazione sportiva di un atleta le proteine svolgono un ruolo indispensabile. Gli alimenti proteici sono l’elemento costitutivo della massa muscolare e sono una componente necessaria per mantenere attive funzioni fisiologiche. Gli atleti che vogliono aumentare la propria massa muscolare devono prestare attenzione alla quantità di proteine che assumono quotidianamente: senza andare in deficit ma anche senza abusarne. Il rischio di assumere poche o troppe proteine, non è soltanto per le nostre performance, ma in generale per il nostro benessere fisico.

Quante proteine assumere in una corretta nutrizione sportiva

Secondo l’OMS, ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un adulto in salute dovrebbe assumere 0,8 grammi di proteine per ogni chilogrammo corporeo; dunque, un uomo che pesa 70 kg dovrebbe assumere 56 grammi di proteine al giorno. Tuttavia, gli atleti che fanno attività fisica quotidianamente devono assumere una quantità maggiore di proteine, compresa tra 1 e 2 grammi al giorno ogni kg di peso. Soltanto con il giusto apporto di alimenti proteici, il nostro corpo riuscirà ad aumentare la massa muscolare e le proprie performance.

Quali proteine per aumentare la massa muscolare

Una dieta bilanciata deve contenere sia proteine di origine animale che vegetale. Le proteine di origine animale sono definite “nobili” visto che sono costituite da tutti e 20 gli amminoacidi necessari all’organismo. Le proteine di origine vegetale non sono sempre alimenti proteici completi ma non significa che non siano importanti: anzi, possono essere combinate così da avere gli opportuni benefici di cui ha bisogno il nostro corpo. Un esempio? Riso e fagioli. Una corretta alimentazione sportiva deve variare più possibile gli alimenti proteici che si assumono durante la dieta.

Le migliori proteine per aumentare massa muscolare sono:

  1. Carni bianche, come pollo, tacchino, agnello: sono alimenti proteici ad alto contenuto proteico. Come detto, contengono le proteine nobili necessarie per il rinnovamento cellulare e la formazione di ormoni, così come gli aminoacidi utili per il metabolismo muscolare. D’altra parte, sono alimenti proteici, poveri di grassi.
  2. Uova: alimenti proteici ricchi di proteine e privi di privi di colesterolo, ad alto contenuto di sali minerali come ferro, calcio, fosforo.
  3. Pesce, come tonno, merluzzo, sardine, sgombro, ostriche, cozze e salmone, immancabile in ogni dieta finalizzata a mettere su massa muscolare. Il salmone è inoltre un alimento proteico ricco di acidi grassi polinsaturi Omega 3 che migliorano la salute delle articolazioni e regolano il metabolismo.
  4. Frutta secca e derivati, un vero e proprio concentrato di energia adatto per aumentare la propria massa muscolare. Oltre alle proteine, contengono magnesio, fosforo e zinco.
  5. Legumi, tra gli alimenti più completi e ricchi di proteine, come lenticchie, ceci, piselli, edamame e soia, ricca di vitamina K, fosforo e ferro; quest’ultimo indispensabile per il trasporto di ossigeno nel sangue e nei muscoli. Tra tutti i legumi, i lupini sono quelli che contengono proteine in maggiore quantità: uno ottimo spuntino per il pre workout.
  6. Formaggi magri, come il grana o lo yogurt greco, che oltre a contenere le proteine del siero del latte e della caseina, è fonte di vitamina D che aiuta il corpo ad assorbire il fosforo e il calcio, fondamentale per le contrazioni muscolari.

Il ruolo delle barrette proteico-energetiche 

Anche le barrette proteico-energetiche hanno ruolo importante nell’alimentazione sportiva perché sono un’ottima e comoda fonte di nutrienti, specie di proteine, di cui un atleta ha bisogno per compensare il suo fabbisogno proteico che, come abbiamo detto, aumenta quando si fa sport. Le barrette-energetiche non devono sostituire un pasto principale, ma sono un‘ottima idea per uno snack nel pre workout o dopo l’attività fisica in quanto ricche in proteine per la crescita della massa muscolare.

Per questi motivi, abbiamo studiato delle barrette proteico-energetiche che contribuiscono alla riduzione della stanchezza e stimolano il normale metabolismo energetico, questo perché sono a ricco contenuto di proteine e bilanciano tutti i macronutrienti (con formulazione bilanciata 40-30-30) di cui l’organismo ha bisogno.

 

La super stagione del Vitamina Sailing si arricchisce di un nuovo, importante risultato, ottenuto lo scorso week end sul lago di Garda.

Impegnato nell’ultimo appuntamento europeo del circuito di catamarani M32, l’equipaggio capitanato dal timoniere Andrea Lacorte, affiancato dal Team manager Matteo De Luca e dai neozelandesi Adam Minoprio, Stewart Dodson e Will Tiller, si è aggiudicato la tappa finale delle European Series, organizzate dalla Fraglia Vela di Riva del Garda insieme con la classe M32, evento valido per l’occasione anche come Campionato Europeo. Ma non è tutto.

Vitamina Veloce Cetilar, lo spettacolare catamarano M32 portato come sempre impeccabilmente da Andrea Lacorte, oltre al titolo continentale si è imposto anche nello stesso circuito Europeo, un eccezionale en plein che fa ben capire quanto sia stata dominante la stagione del Vitamina Sailing nell’ambito della classe M32.

Tre i giorni di regate sul lago di Garda e quindici in totale le prove disputate dalla flotta M32, di cui dieci vinte da Vitamina Veloce Cetilar, con classifica finale che ha premiato l’equipaggio di Lacorte con una vittoria netta, seguito dagli americani di Gravedigger di James Prendergast e dagli svedesi di Vikings di Hakan Svensson, equipaggio che ha concluso il circuito Europeo al secondo posto dietro Vitamina (terzi i danesi di Warrer Racing).

“Tre giorni eccezionali di vela, e una vittoria doppia, anzi, tripla, che ci ripaga ampiamente degli sforzi e dell’impegno che anche quest’anno abbiamo profuso in questa classe di catamarani sportivi”, spiega Andrea Lacorte, fresco di premiazione del titolo Europeo, della vittoria di tappa e del circuito 2023. “Il lago di Garda e gli M32 sono un connubio perfetto, le regate sono sempre bellissime, intense, avvincenti, mai scontate. Ci divertiamo con il coltello tra i denti, in una location, il lago di Garda, che non ha eguali per la pratica delle vela agonistica, e siamo davvero contenti di aver disputato una stagione europea pressoché perfetta”.

Archiviato l’ultimo appuntamento delle European Series, il 2023 del Vitamina Sailing, che nell’ambito degli M32 ha conquistato ben due titoli Europei e quattro vittorie del circuito continentale, non si è però ancora concluso: il team in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa con il supporto di Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra, sarà infatti ancora impegnato con la seconda barca, il Club Swan 50 Vitamina Cetilar, nelle regate riservate agli scafi del cantiere Nautors Swan, a partire dalla Copa del Rey di Palma di Maiorca, ai primi di agosto.

Un altro anno insieme, per sognare traguardi prestigiosi e continuare una collaborazione che coinvolge due tra le realtà più importanti del territorio: anche per la prossima stagione agonistica 2023-2024, Cetilar® sarà il Main Sponsor del Pisa Sporting Club, che sarà ai nastri di partenza del campionato di calcio di Serie B. 

Il sodalizio, ormai consolidato, avrà ancora una volta il suo fiore all’occhiello nell’esposizione sui kit ufficiali da gara del Pisa Sporting Club del marchio Cetilar®, apparso per la prima volta nella fase finale della stagione 2019-2020, presentati la settimana scorsa nella suggestiva cornice di Logge di Banchi, a Pisa.
“Il Pisa Calcio è un’eccellenza e rappresenta un valore fondamentale per la città: siamo quindi molto contenti di continuare ad essere al suo fianco anche per la prossima stagione agonistica, con il nostro brand Cetilar® in evidenza sulle maglie nerazzurre. L’obiettivo è proseguire il percorso iniziato tre anni fa, lavorando insieme alla ricerca di un continuo miglioramento, che tutti ci auguriamo possa portare delle grandi soddisfazioni alla squadra e ai suoi appassionati tifosi”, spiega Carlo Volpi, Consigliere Delegato di PharmaNutra S.p.A., che non manca di sottolineare come il 2023 sia una vera e propria pietra miliare della storia dell’azienda, tra la ricorrenza del ventennale dalla fondazione, l’apertura della filiale americana PharmaNutra USA, l’inaugurazione della nuova sede a San Rossore, ormai sempre più vicina, e il lancio di Cetilar® Nutrition, la nuova linea di prodotti dedicata alla nutrizione degli sportivi. 

“Il lancio delle nuove maglie è ormai una piacevole tradizione”, questo il pensiero di Giuseppe Corrado, Presidente del Pisa Sporting Club, “così come il rapporto di partnership ma prima ancora di stima reciproca con PharmaNutra è diventato nel tempo il punto di partenza di ogni stagione agonistica. Proseguire il cammino comune, quindi, è un passaggio naturale per due realtà imprenditoriali che rappresentano nel migliore dei modi l’eccellenza del nostro territorio. Per noi è un vanto portare sulle nostre maglie il marchio Cetilar®, così come sono convinto che per PharmaNutra rappresenti un prestigio legare il proprio brand al nostro glorioso sodalizio”. 

Introduzione

La frattura di tibia e perone è un infortunio che richiede un adeguato processo di riabilitazione per il recupero completo. La riabilitazione svolge un ruolo fondamentale nel ripristinare la funzionalità dell’arto inferiore e nell’aiutare i pazienti a ritornare alle attività quotidiane e sportive. In questo articolo, esploreremo l’importanza della riabilitazione post-frattura di tibia e perone e forniremo una panoramica delle fasi coinvolte.

Anatomia di Tibia e Perone

La tibia e il perone sono due ossa lunghe che compongono l’arto inferiore. La tibia, spesso chiamata “osso della gamba”, è l’osso più grande e si trova sulla parte interna della gamba. Il perone è più sottile e si trova sulla parte esterna della gamba. Queste due ossa lavorano insieme per sostenere il peso del corpo e consentire il movimento dell’arto inferiore.

La tibia ha una struttura a forma di prisma e presenta una porzione superiore espansa chiamata “plateau tibiale” o “piatto tibiale”. Questa superficie articolare si connette all’estremità inferiore del femore per formare l’articolazione del ginocchio. La parte inferiore della tibia forma l’articolazione della caviglia, dove incontra l’astragalo, un osso del piede.

Il perone, invece, si estende lungo il lato esterno della gamba e si articola con la parte inferiore della tibia e con l’astragalo. Il perone fornisce stabilità laterale all’arto inferiore ed è coinvolto nella funzione di flessione plantare e supinazione del piede.

Le fratture di tibia e perone possono verificarsi in diverse parti di queste ossa, a seconda della forza e del tipo di trauma subito. La localizzazione e la gravità della frattura determinano il tipo di trattamento e la successiva riabilitazione necessaria per il recupero completo.

Classificazione delle Fratture di Tibia e Perone

Le fratture di tibia e perone possono essere classificate in base alla gravità e alla localizzazione dell’infortunio. Le fratture possono essere trasversali, oblique o scomposte. La classificazione aiuta i medici a determinare il trattamento migliore per ogni specifico tipo di frattura. Alcune fratture possono richiedere l’intervento chirurgico per riposizionare le ossa e fissarle con l’utilizzo di placche, viti o chiodi, mentre altre possono essere trattate con l’immobilizzazione tramite un tutore o un gesso.

Qual è la terapia migliore per le fratture di tibia e perone?

Il trattamento delle fratture di tibia e perone dipende dalla gravità e dalla localizzazione dell’infortunio. Una volta diagnosticata la frattura, il medico valuterà attentamente la situazione e raccomanderà il trattamento più adeguato. In alcuni casi, potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico per riposizionare le ossa e fissarle con l’utilizzo di dispositivi come placche, viti o chiodi. Altri tipi di fratture possono essere trattati con l’immobilizzazione tramite un tutore o un gesso. La scelta della terapia dipenderà da vari fattori, tra cui la gravità della frattura, l’età del paziente e il suo livello di attività.

Riabilitazione delle fratture di tibia e perone

La riabilitazione inizia una volta che la fase di guarigione iniziale è terminata. Il fisioterapista svolge un ruolo chiave nel processo di recupero. Attraverso una combinazione di terapia manuale, esercizi specifici e tecniche di mobilizzazione, il fisioterapista aiuta a ripristinare la forza, la flessibilità e la mobilità dell’arto colpito. Durante le prime fasi della riabilitazione, l’obiettivo principale è ridurre il dolore, il gonfiore e recuperare la dinamica del passo, abbandonando eventuali stampelle. Il fisioterapista può quindi utilizzare modalità terapeutiche come la TECAR, gli ultrasuoni e le terapie manuali per alleviare il dolore e stimolare il processo di guarigione.

Con il passare del tempo, la riabilitazione si concentra sul ripristino della forza muscolare, della mobilità articolare e sul recupero della propriocezione. Vengono introdotti gradualmente gli esercizi di resistenza per rafforzare i muscoli della coscia, del polpaccio e della caviglia. Questi possono includere esercizi come la bicicletta, la flessione e l’estensione del ginocchio con elastici, alzarsi sulla punta dei piedi ecc. L’obiettivo è migliorare la forza, la stabilità e la coordinazione dell’arto colpito.
 
Durante la riabilitazione, il fisioterapista lavorerà a stretto contatto con il paziente per monitorare il suo progresso, adattare il programma di esercizi alle sue esigenze specifiche e fornire consigli su come evitare eventuali complicanze o nuovi infortuni.

Fisioterapia ed esercizi utili da fare anche a casa

La fisioterapia può essere complementata con una serie di esercizi che il paziente può eseguire anche a casa per accelerare il recupero. È importante seguire le indicazioni del fisioterapista e impegnarsi costantemente nell’esecuzione degli esercizi per ottenere i migliori risultati.

Gli esercizi possono includere il potenziamento muscolare degli arti inferiori, la flessibilità delle articolazioni coinvolte e l’equilibrio.

Ecco alcuni esempi di esercizi utili da fare anche a casa:

  • Esercizio di flessione ed estensione del ginocchio: Sdraiarsi sulla schiena con la gamba colpita distesa. Piegare il ginocchio lentamente fino a portare il tallone verso il gluteo, quindi estendere la gamba lentamente verso l’estensione completa. Ripetere per diverse serie.
  • Esercizio di sollevamento dei talloni: Appoggiarsi ad un supporto stabile, come una sedia, e sollevarsi sui talloni, mantenendo il peso sulle punte dei piedi. Rallentare il movimento durante la discesa. Ripetere per diverse serie.
  • Esercizio di equilibrio su una gamba: Stare in piedi con le mani sui fianchi e sollevare un piede dal suolo. Mantenere l’equilibrio sulla gamba opposta per alcuni secondi, quindi abbassare il piede e ripetere con l’altro. Progressivamente, cercare di mantenere l’equilibrio per periodi più lunghi.

Conclusione

La riabilitazione in seguito a una frattura di tibia e perone è un processo fondamentale per il recupero completo e il ripristino della funzionalità dell’arto inferiore. Attraverso una combinazione di terapia fisica, esercizi specifici e un impegno costante, i pazienti possono recuperare la forza, la flessibilità e la mobilità necessarie per tornare alle attività quotidiane e sportive. È importante seguire le indicazioni del fisioterapista e svolgere gli esercizi anche a casa per ottenere risultati ottimali. Ricordate che ogni paziente e ogni frattura sono unici, quindi il piano di riabilitazione sarà adattato individualmente per soddisfare le esigenze specifiche di ciascun individuo.

FlyingNikka è la Barca dell’Anno: il riconoscimento, il più ambito nell’ambito della nautica, è arrivato ieri sera a Genova, al Palazzo Ducale, nel contesto della serata di gala per la premiazione del Velista dell’Anno FIV. E se i migliori in assoluto sono stati ancora una volta gli olimpionici del Nacra 17 Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti, il Premio Confindustria Nautica per la Barca dell’Anno è stato assegnato proprio a FlyingNikka, il primo Mini Maxi a foil che sia mai stato costruito, un progetto innovativo fortemente voluto dal suo armatore/timoniere Roberto Lacorte, disegnato da un team di progettisti capitanato dall’irlandese Mark Mills e costruito da King Marine, a Valencia. Le altre finaliste in lizza per la vittoria erano il Mylius 60 Fra Diavolo di Vincenzo Addessi e l’Italia Yachts 11.98 Scugnizza.

“Sono davvero contento, perché questo premio è un ulteriore stimolo a continuare sulla strada che abbiamo intrapreso, il giorno in cui abbiamo iniziato a pensare a FlyingNikka. Una strada nuova, inedita, difficile, ma altrettanto stimolante”, spiega un emozionato Roberto Lacorte, presente alla serata insieme alla moglie (e co-armatrice di FlyingNikka) Luisa. “Nelle prime due regate dell’anno non siamo stati aiutati dalle condizioni meteo, anomale nel Mediterraneo considerando il periodo, ma siamo sicuri che le scelte che abbiamo intrapreso siano giuste e non vediamo l’ora di poterlo dimostrare. Voglio condividere questo premio con Luisa e con tutta la squadra di FlyingNikka, dall’equipaggio allo shore team, fino ai progettisti, il media team e a chi ha costruito la barca. Siamo un gruppo molto affiatato e questo è un aspetto fondamentale nella gestione di un progetto così complesso”. 

Un week-end complicato, che si è concluso con un ritiro per Roberto Lacorte, Antonio Fuoco e Giorgio Sernagiotto, sfortunati protagonisti della 6 Ore di Watkins Glen

Il terzo dei quattro appuntamenti della serie Michelin Endurance Cup dell’IMSA WeatherTech Sportscar Championship non ha avuto l’epilogo che ci si sarebbe auspicato per l’equipaggio del team Cetilar Racing.

Nella sessione di qualifica di sabato Lacorte, che era reduce dalla sua sesta partecipazione alla 24 Ore di Le Mans, non ha potuto issarsi oltre la 17ª posizione di classe, mentre la gara per lui e per i suoi compagni di squadra si è definitivamente conclusa dopo cinque ore e 17 minuti a causa di un problema tecnico sulla Ferrari 296 GT3 numero 47 sempre gestita tecnicamente dalla AF Corse.

Molta delusione pertanto, anche perché quella del “Glen” poteva essere la gara del riscatto, dopo il ritiro nella 24 Ore di Daytona ed il 14° posto della GTD ottenuto successivamente nella 12 Ore di Sebring dello scorso marzo.

Ma su tutto c’è sempre la voglia di rifarsi con gli interessi e l’attenzione è già da adesso focalizzata sul quarto e conclusivo appuntamento della serie americana di durata che si svolgerà sul circuito di Road Atlanta a metà ottobre, in occasione della Petit Le Mans.

Porto Cervo ha ospitato la scorsa settimana le regate del Nations Trophy-Swan One Design, evento riservato alle imbarcazioni del cantiere Nautor Swan, che da mercoledì fino a sabato si sono affrontate nelle sempre ventose acque della Costa Smeralda. Quattro giorni di grande vela, che hanno avuto in Vitamina Cetilar, il Club Swan 50 del Vitamina Sailing Team con al timone Andrea Lacorte e alla tattica l’inglese Nic Asher, un protagonista assoluto.

La barca in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa – già sul podio lo scorso maggio a Villasimius, sempre in Sardegna, in occasione della prima tappa del circuito – ha concluso la manifestazione organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda con il cantiere Nautor Swan, con un eccellente secondo posto finale nella classe Club Swan 50, la più numerosa con 13 barche e soprattutto la più impegnativa, visto l’alto livello degli equipaggi presenti.

Sette le prove disputate in quattro giorni e score estremamente regolare – 6, 2, 5, 10, 3, 2 e 7 – per lo scafo in livrea blu Cetilar® portato in maniera impeccabile da Andrea Lacorte, che a bordo, oltre ad Asher, poteva contare su un rodato equipaggio formato dal Team manager Matteo De Luca, Alberto Bolzan, Francesco Mongelli, Giovanni Bucarelli, Massimo Bortoletto, Diego Battisti, Alessandro Tonelli, Jacopo Ciampalini, Alessandro Frizzarin e Alessandro Costagliola.

Grazie a questi risultati Vitamina Cetilar ha concluso il Nations Trophy di Porto Cervo al secondo posto finale, dietro i tedeschi di Hatari di Marcus Brennecke e davanti a Cuordileone di Leonardo Ferragamo. Ma non è tutto.

La barca supportata nella sua intensa attività agonistica da Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra, ha infatti contribuito al successo dell’Italia nel Nations Trophy, insieme allo stesso Cuordileone. In questa speciale classifica a squadre, l’Italia ha preceduto la Germania e il Principato di Monaco.

“Una settimana davvero bella e intensa, con giornate di forte vento e grande spettacolo, che hanno esaltato le caratteristiche del nostro equipaggio, a cui faccio i complimenti perché i ragazzi hanno davvero lavorato molto bene”, spiega il timoniere Andrea Lacorte. “Regatare in Costa Smeralda non è mai facile, farlo in una flotta altamente competitiva come quella dei Club Swan 50 aggiunge ulteriori difficoltà, per questo il secondo posto che abbiamo conquistato vale tantissimo. Se a questo aggiungiamo la vittoria del Trofeo a squadre, non possiamo che tornare a casa soddisfatti sia del risultato che della prestazione. Tra M32 e Club Swan 50,  la stagione finora ci sta regalando molte soddisfazioni. L’obiettivo è proseguire su questa strada, continuando a crescere e migliorare”.

Non ci sono stagioni giuste o sbagliate per fare sport, ma ogni condizione metereologica implica alcune accortezze per potersi allenare nel modo migliore possibile, soprattutto in estate quando le temperature alte mettono a dura prova la nostra performance sportiva. Dopo aver approfondito gli aspetti più importanti per praticare la corsa durante la stagione invernale, adesso ci occupiamo di alcuni consigli utili per godersi la stagione più calda. Spoiler: attenzione a non esagerare!

Running e sport in estate: alternare gli allenamenti

Chi non vede l’ora di staccare dal lavoro per farsi una corsa sa che l’estate porta con sé tantissimi aspetti positivi, a partire da giornate più lunghe che danno la possibilità di allenarsi all’aria aperta senza l’ausilio di torce frontali e giubbotti catarifrangenti.

Ma la corsa non è l’unica attività da praticare in estate! I runner e tutti gli amanti dello sport hanno l’opportunità di ampliare per qualche mese il ventaglio di attività praticabili, migliorando le proprie prestazioni e mettendo alla prova resistenza e polmoni con sport outdoor di endurance, come ad esempio:

  • Trail running, ovvero la corsa praticata su terreni sterrati con percorsi caratterizzati da pendenze e avvallamenti naturali.
  • Ciclismo, utile per migliorare la resistenza cardiovascolare e muscolare.
  • Nuoto: corsa e nuoto sono due attività che, se associate, creano un allenamento completo e ricco di benefici. L’acqua migliora infatti la resistenza e il tono muscolare, potenziando gli apparati cardiocircolatorio e respiratorio.

È risaputo, però, che allenarsi in estate comporta anche una buona dose di accorgimenti per evitare il caldo eccessivo e tutti i problemi ad esso collegati.

I suggerimenti qui di seguito non suoneranno certo all’avanguardia ma ciò non toglie che siano sempre validi per dare la priorità assoluta alla salute dell’organismo, senza rinunciare allo sport.

Come organizzare le sessioni di allenamento in estate

La regola d’oro quando si corre in estate è evitare tassativamente le ore più calde. I momenti migliori per allenarsi sono il mattino e la sera, quando fa più fresco. La situazione cambia leggermente quando si tratta di nuoto e, in generale, sport d’acqua: sempre meglio evitare le ore di punta ma non è necessario aspettare la sera.

È importante, inoltre, organizzare le sessioni di allenamento: come anticipato, la priorità è il benessere dell’organismo. La soluzione ottimale sarebbe di andare a correre con minor frequenza rispetto a quanto si è abituati a fare, alternando altre attività sportive utili ad implementare tono muscolare e resistenza.

Inoltre, ogni stagione è caratterizzata non solo da clima e temperature diverse, ma anche da differenti ritmi biologici che influenzano l’organismo, costringendolo ogni volta a ricalibrarsi. Per questo è importante dare tempo al fisico di abituarsi agli allenamenti estivi.
Allenarsi ad un ritmo troppo intenso può essere controproducente d’estate: è importante lasciare che sia il corpo che il sistema nervoso di adattino all’aumento di temperatura, variando gradualmente sia l’intensità delle sessioni di allenamento sia le attività sportive praticate ed evitando allenamenti nelle giornate torride.

Sport in estate e idratazione

Idratarsi correttamente quando si corre o si pratica qualunque tipo di attività sportiva è fondamentale in ogni stagione ma in estate ancora di più.

Reintegrare sempre i liquidi persi durante l’allenamento è essenziale, in quanto la disidratazione provoca la compromissione di tutte le funzioni fisiologiche, a partire dal sistema cardiovascolare. La disidratazione, infatti, può ridurre il volume totale di sangue e pressione arteriosa portando quindi a una diminuzione dell’apporto di sangue e ossigeno ai muscoli, al cervello e alla pelle, a supporto della termoregolazione, compromettendo di conseguenza anche le funzioni muscolari, respiratorie e cognitive.

Il consiglio, quindi, è di bere regolarmente acqua tutto il giorno, inserendo come spuntino anche centrifughe e frullati di frutta e verdura, che hanno il vantaggio di contribuire all’apporto sia d’acqua che di vitamine e sali minerali. Ma non solo: quando si pratica sport in estate è bene valutare di reintegrare i nutrienti persi con la sudorazione anche attraverso integratori dedicati in modo specifico alle esigenze degli sportivi. Ad esempio, Hydral è l’integratore reidratante in stick da sciogliere in acqua, grazie al quale si ottiene una soluzione utile per reidratare l’organismo quando la sudorazione è intesa e per ridurre la sensazione di affaticamento.

L’alimentazione, così come una corretta idratazione, è sempre un tassello fondamentale per chiunque pratichi attività sportiva costante. D’estate, come già menzionato, è necessario reintegrare più sali minerali e vitamine del solito. Via libera quindi a grandi quantità di verdure e frutta di stagione, da affiancare a pesce fresco, ricco di sostanze formidabili sia per la salute che per sostenere il benessere dell’organismo durante e dopo le prestazioni sportive.

Gli alimenti ricchi di antiossidanti non possono mancare nel piano alimentare di chi pratica running o sport endurance in estate poiché aiutano a contrastare gli effetti dello stress ossidativo, a diminuire gli stati infiammatori e a sostenere il recupero muscolare ed energetico.

Sport in estate: l’importanza del recupero

È fondamentale non dimenticarsi mai che gli allenamenti eccessivi, soprattutto in estate, possono essere controproducenti e sovraccaricare il corpo di stress e stanchezza. Tra una sessione e l’altra di allenamento è importante concedersi del tempo per recuperare, per dare modo ai muscoli e a tutto l’organismo di tornare ai livelli ottimali di energia e benessere.

Se durante una sessione di attività sportiva si avverte molta sete, crampi, debolezza diffusa, vertigini, nausea o mal di testa, è assolutamente necessario fermarsi e riposare. Il corpo ha il suo modo di reagire per proteggersi dal caldo e questi sintomi sono un avvertimento per chiedere più tempo per recuperare: ascoltalo e concediti uno o più giorni di riposo!

 

La vela è considerato uno sport di resistenza: l’impegno fisico degli atleti impegnati in regate più o meno lunghe, prevede diversi sforzi, come opporre resistenza al movimento esterno e, al contempo, gestire le sollecitazioni dell’ambiente circostante.

Il Laser, imbarcazione monoposto con deriva e un’unica vela, è una barca agonisticamente molto impegnativa, richiede grande forza fisica e allenamenti studiati appositamente per preparare il fisico ad affrontare lo sforzo fisico richiesto in gara.

ALLENAMENTO E ALIMENTAZIONE PER I VELISTI DEL LASER

L’allenamento di ogni velista del laser prevede una serie di strategie idonee a preparare corpo e mente per affrontare la gara in una forma ottimale. Nel laser la preparazione atletica gioca un ruolo fondamentale, a cui si uniscono allenamento in acqua, preparazione tecnica e mentale.

Partiamo dal peso del laserista: l’ideale sarebbe 80 kg per un uomo e 70 kg per la donna, con un’alta percentuale di massa magra. Per quanto riguarda la preparazione atletica, l’allenamento del laserista prevede dalle 2 alle 4 sessioni di allenamento al giorno, iniziando sempre con una buona dose di stretching per riscaldare i muscoli e prepararli alle sollecitazioni successive. Dopodiché si alternano allenamenti in bicicletta, unendo diverse sessioni in palestra con i pesi e di corsa per migliorare la resistenza.

Il ruolo dell’alimentazione: come strutturare un programma nutrizionale mirato durante gli allenamenti

Quali sono le strategie per arrivare al momento della regata in una forma fisica adeguata allo sforzo che si dovrà affrontare?

L’alimentazione del laserista segue un programma che prevede due fasi:

  • La prima, detta fase ipertrofica, è caratterizzata da un aumento di peso. Di conseguenza, il fabbisogno calorico deve essere superiore alle calorie bruciate. I carboidrati rappresentano circa il 45-50% della dieta, le proteine il 20-25% e i grassi il 30%.
    In questa fase, si abbina un allenamento per ipertrofia muscolare ad una supplementazione con aminoacidi ramificati e proteine di elevato valore biologico. I grassi presenti nella dieta devono essere sia animali, preferendo cibi contenenti Omega 3, sia vegetali, con l’olio extra vergine di oliva (crudo) che deve essere di gran lunga preferito ad ogni altro condimento, come il burro. È consigliabile integrare gli Omega 3, che combinano un’azione fluidificante con una azione anti-infiammatoria, fondamentale per chi pratica abitualmente sforzi intensi.
  • La seconda fase del programma nutrizionale prevede un’alimentazione con un apporto calorico normale con allenamenti aerobici e Functional Training, che combina lavoro aerobico e lavori contro resistenza (pesi), per un’ottimizzazione della struttura corporea. In questa fase, l’apporto calorico non è più superiore alla richiesta metabolica: ci si concentra più all’aspetto qualitativo che quantitativo del cibo, introducendo alimenti che inducano delle risposte ormonali ben definite per favorire una migliore composizione corporea. Per esempio, per perdere massa grassa in eccesso bisogna evitare di stimolare l’insulina con zuccheri semplici. Si limitano i carboidrati come pane, pasta e riso, si introducono più verdure ricche di polifenoli e antiossidanti, oltre a prediligere proteine magre, sia vegetali che animali. Nel caso delle proteine vegetali è fondamentale combinare alimenti diversi per garantire un apporto completo degli aminoacidi essenziali.

È essenziale, infine, che l’integrazione di proteine e amminoacidi ramificati avvenga nella fase post allenamento per sfruttare la finestra anabolica.

Come gestire l’alimentazione durante le regate laser

Una volta concluso il periodo di alimentazione propedeutica alla preparazione fisica, si entra nel vivo della competizione: le regate possono durare diversi giorni e la strategia da attuare per trarre energia dalle riserve di zuccheri è quella del Carbo Loading, in modo da poter accumulare glucosio sotto forma di glicogeno a partire da circa 5 giorni prima della competizione. La condizione ideale per affrontare la regata sarebbe mantenere le riserve energetiche senza sprecarle, facendo degli spuntini bilanciati ogni 2-3 ore con carboidrati, proteine e grassi: è una tattica vincente.

Certo bisogna anche considerare le condizioni metereologiche di regata, più è forte il vento più è elevato lo sforzo: in questo caso, maggiore è l’intensità dello sforzo e più gli spuntini saranno ricchi di carboidrati, mentre a minor impegno muscolare coincide un bilanciamento alimentare più spostato verso le proteine.

L’importanza dell’idratazione

In ogni disciplina sportiva è importante porre molta attenzione alla reidratazione perché la qualità delle prestazioni sportive diminuiscono anche quando si perdono piccole quantità di acqua.

Bere acqua è sempre consigliato, ma certo sono utili le bevande con aggiunta di sali minerali: bisogna però sempre seguire le proporzioni indicate perché sia rispettata la concentrazione dei sali nel nostro organismo. Quando lo sforzo fisico è molto intenso sono indicate anche le soluzioni con sali minerali e carboidrati al 6/8%: i carboidrati garantiscono il glucosio e favoriscono l’assorbimento di acqua nell’intestino.

Per reintegrare i minerali persi con la sudorazione e mantenere stabili i livelli di idratazione si consiglia l’utilizzo di prodotti specifici a base di minerali, come ad esempio Hydrate Fast, un pratico integratore di sodio, Magnesio Sucrosomiale® e altri sali minerali da sciogliere in acqua per ottenere una bevanda ipotonica istantanea, ideale per mantenere in equilibrio l’organismo durante l’attività sportiva.

IL RECUPERO FISICO POST REGATA

Dopo la regata, è buona pratica recuperare appena possibile i nutrienti consumati durante l’attività sportiva con un’alimentazione sana e bilanciata: carboidrati e proteine di ottima qualità e a rapido assorbimento, per reintegrare aminoacidi essenziali.

In molti casi, specie dopo una giornata di regate, integratori specifici per il post-workout sono in grado di assicurare un recupero muscolare ottimale e in tempi rapidi. Ad esempio, Recovery Pro, grazie alla sua formulazione completa e bilanciata, a base di proteine del siero del latte isolate e carboidrati, con l’aggiunta di ferro e zinco Sucrosomiali®, leucina e HMB, è utile per sostenere il recupero muscolare e prevenire il DOMS.

 

NUTRIENTI ESSENZIALI: COSA NON PUÒ MANCARE

In generale chi pratica attività sportiva dovrebbe preferire prodotti freschi, non confezionati, biologici e leggere sempre le etichette di ciò che compra. Per sfatare i falsi miti, è possibile bere caffè prima della gara, mentre meglio evitare birra e qualunque bevanda alcolica dopo. L’alcol, infatti, fa perdere più liquidi di quanto sia necessario dopo una regata. Agli atleti e, in particolare, ai velisti è consigliato di inserire molti alimenti ricchi in polifenoli all’interno della dieta. Una ricerca del 2010 pubblicata sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition ha messo a disposizione un archivio di ben 452 alimenti contenenti 502 diversi tipi di polifenoli.

Quello riportato di seguito è l’elenco dei 25 cibi più ricchi di polifenoli:

  • Sambuco nero
  • Prugnolo
  • Ribes nero
  • Mirtillo varietà Vaccinium corymbosum
  • Carciofo
  • Caffè
  • Mirtillo varietà Vaccinium angustifolium
  • Ciliegia
  • Fragola
  • Mora
  • Prugna
  • Lampone
  • Semi di lino
  • Cioccolato fondente
  • Castagna
  • Tè nero
  • Tè verde
  • Succo di mela
  • Mela
  • Pane di segale integrale
  • Nocciole
  • Vino rosso
  • Yogurt di soia
  • Polvere di cacao
  • Succo di melograno

A questi alimenti si aggiungono, con concentrazioni di polifenoli più ridotte, olive nere, spinaci, noci pecan, fagioli neri, cipolla rossa, broccoli, latte di soia, agrumi, cipolla, aglio, cavoli, radicchio, zucca, arachidi, olio extravergine d’oliva (spremuto a freddo) e pomodori.

La Federazione Italiana Vela è lieta di annunciare che, a partire dalle prossime tappe della Next Generation Foil Academy powered by Luna Rossa, il rapporto con il Medical Partner PharmaNutra sarà ulteriormente potenziato. Cetilar® – brand di PharmaNutra, che è anche Human Performance Partner di Luna Rossa Prada Pirelli – , avrà un ruolo di primo piano nel supporto medico e nella promozione dello sviluppo del foiling.

L’Academy Federale, un punto di riferimento per giovani talenti nella vela foiling, si propone di diffondere la cultura e l’esperienza del foiling in Italia, fornendo un ambiente stimolante per l’apprendimento e l’evoluzione dei giovani velisti. Grazie alla collaborazione con PharmaNutra, la Next Generation Foil Academy powered by Luna Rossa sarà in grado di offrire un arricchimento di conoscenze e competenze dedicate alla parte medica, sfruttando il prezioso know-how dell’azienda.

PharmaNutra, con la sua pluriennale esperienza nel campo medico, contribuirà ad arricchire il percorso formativo degli atleti dell’Academy, fornendo consulenza e supporto specializzato, tesi a migliorare le prestazioni e il benessere dei velisti.

La collaborazione rafforzata tra la Federazione Italiana Vela e PharmaNutra mira a creare sinergie uniche nel settore del foiling, combinando l’eccellenza sportiva con l’expertise medica. Questo nuovo capitolo della Next Generation Foil Academy powered by Luna Rossa sarà un’opportunità straordinaria per i giovani velisti di apprendere non solo le tecniche di navigazione avanzate, ma anche le migliori pratiche in termini di preparazione fisica, recupero e benessere generale.

La Federazione Italiana Vela è entusiasta di intraprendere questa nuova fase di collaborazione e si impegna a fornire il massimo supporto ai giovani talenti del foiling. La Next Generation Foil Academy powered by Luna Rossa insieme al supporto di Cetilar, continuerà a essere un faro di innovazione, crescita e successo per la vela italiana.

Francesco Ettorre: “La Next Generation Foil Academy powered by Luna Rossa sta attraversando un periodo di grande crescita e visibilità sul territorio. Sempre più ragazzi hanno voglia di provare i foil e mettersi alla prova sulle imbarcazioni volanti. Il coinvolgimento del nostro Medical Partner permette di arricchire l’esperienza degli atleti che potranno conoscere meglio anche i prodotti Cetilar. Ringrazio per questo ulteriore impegno Roberto Lacorte per la disponibilità ad arricchire la nostra Academy e Max Sirena, Skipper e Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli, che grazie alla proficua collaborazione con il team, permette di rendere questo progetto una delle eccellenze nell’ambito della promozione e specializzazione della vela foil.”

Roberto Lacorte: “Il nostro coinvolgimento nella Next Generation Foil Academy è la naturale prosecuzione del rapporto già in essere sia con la Federazione Italiana Vela che con il team Luna Rossa Prada Pirelli. Crediamo molto nel progetto e siamo davvero contenti di poter contribuire al suo sviluppo, sia per il valore dei soggetti coinvolti, sia per il fatto che il progetto stesso è mirato alla crescita delle nuove generazioni. E’ un aspetto, questo, in cui PharmaNutra crede da sempre e in maniera concreta, vedi la creazione, ormai da qualche anno, della nostra Cetilar Academy, in cui affianchiamo i giovani atleti di varie discipline sportive nella loro crescita umana e professionale. La Next Generation Foil Academy sposa in pieno questo concetto ed è il motivo per cui siamo davvero entusiasti di poter dare il nostro contributo.”

“Con l’ingresso di PharmaNutra quale Human Performance Partner di Luna Rossa Prada Pirelli, abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare il brand Cetilar, una linea di eccellenza tesa a migliorare il benessere e le prestazioni dei velisti”, ha detto Max Sirena, Skipper e Team Director del challenger italiano alla 37^ America’s Cup. “Sono certo che questo prodotto, unitamente a un programma medico nutrizionale modulato sulla fascia di età dei partecipanti, permetterà agli atleti della Next Generation Foil Academy powered by Luna Rossa, di massimizzare le loro performance sui campi di regata”.

L’acqua è la componente principale del corpo umano e, di conseguenza, il contenuto totale di acqua corporea viene rigorosamente regolato. Il nostro organismo è in grado di garantire l’omeostasi idrica principalmente attraverso la regolazione della concentrazione di urina mediata dall’azione dell’ormone antidiuretico (ADH) e dall’adeguamento dell’assunzione di liquidi grazie al meccanismo di risposta alla sete.

L’assunzione di acqua è il risultato del consumo di liquidi e alimenti nonché della produzione di acqua metabolica (attraverso la respirazione cellulare), mentre l’eliminazione dell’acqua avviene attraverso perdite respiratorie, gastrointestinali, renali e di sudore. L’euidratazione (o normoidratazione) si riferisce allo stato di bilancio idrico, mentre l’ipoidratazione è lo stato di bilancio idrico negativo.

Il ruolo dell’idratazione nella performance atletica

Il mantenimento dell’omeostasi dei liquidi è essenziale per le prestazioni atletiche e la termoregolazione. Durante l’esercizio fisico, la temperatura corporea aumenta in seguito alla contrazione muscolare e alla produzione di energia, pertanto l’evaporazione del sudore è il principale meccanismo che consente la perdita di calore. Il sudore è un esempio di liquido iposmotico, composto da acqua ed elettroliti, soprattutto sodio. L’aumento del tasso di sudorazione durante l’esercizio fisico porta a un bilancio negativo di liquidi se non viene riequilibrato dall’assunzione degli stessi.

Quando un atleta si disidrata, può succedere che tutte le funzioni fisiologiche siano compromesse: sistema respiratorio, sistema cardiovascolare, muscoli, cervello e infine funzioni psicologiche. La disidratazione può ridurre il volume totale di sangue e pressione arteriosa portando quindi a una diminuzione dell’apporto di sangue e ossigeno ai muscoli, al cervello e alla pelle, a supporto della termoregolazione. L’aumento della temperatura corporea produce un incremento della glicogenolisi nel muscolo scheletrico e del metabolismo anaerobico e sembra influenzare il cervello riducendo l’impulso mentale e la motivazione alla prestazione motoria. Se le perdite di acqua superano > 2% del peso corporeo totale, le prestazioni fisiche e psicologiche ne risentono notevolmente: la potenza aerobica massima, la forza e la capacità di resistenza sono alterate e la fatica subentra prima.

Come valutare la giusta idratazione per gli sportivi

Diversi fattori come le caratteristiche individuali, l’intensità e il tipo di esercizio, lo stato di allenamento e le condizioni ambientali influenzano le perdite di sudore durante l’attività fisica. A causa di tutte queste variabili, le strategie devono essere adattate a ciascun atleta valutando diversi parametri. La misurazione del peso corporeo (prima e dopo uno sforzo fisico) e l’analisi del peso specifico e dell’osmolarità delle urine sono strumenti efficaci per valutare lo stato di idratazione individuale e la perdita di sudore, soprattutto negli atleti, date le notevoli e rapide perdite di sudore.

Nonostante l’esercizio fisico comporti una massiccia perdita di sudore, si dovrebbe evitare di bere una quantità di liquidi superiore a quella necessaria; infatti, anche se una forte disidratazione compromette le prestazioni e aumenta il rischio di malattie da calore, anche bere troppo può fare male.

Le attuali linee guida dell’American College of Sport Medicine raccomandano circa 5-7 ml/kg di PC (350-500ml) almeno 4 ore prima dell’attività fisica e circa 3-5 ml/kg di PC circa 2 ore prima dell’evento (180-350 ml). Durante l’esercizio fisico, l’obiettivo principale è limitare il livello di disidratazione e prevenire eccessive alterazioni del bilancio elettrolitico. Le bevande sportive, che contengono un livello moderato di elettroliti, possono essere utili per aumentare l’idratazione. Queste bevande possono contenere circa 20-30 mEq/L di sodio, 2-5 mEq/L di potassio e 5-10% di carboidrati; il fabbisogno di questi componenti può variare a seconda della situazione. Dopo l’esercizio fisico, l’atleta dovrà bere circa 1,2-1,5 litri di liquidi per ogni kg di peso perso durante l’allenamento o la gara per compensare e ripristinare completamente le perdite di liquidi.

Lo sviluppo di soluzioni personalizzate è la chiave per mantenere un bilancio idrico adeguato e ottimizzare le prestazioni sia in gara che durante l’allenamento.

Idratazione sportiva: Cetilar® Nutrition Hydrate Fast

Cetilar® Nutrition Hydrate Fastè l’integratore reidratante in stick da sciogliere in acqua, grazie al quale si ottiene una soluzione ipotonica (80,8 mOsmol/L), che può essere utile durante l’esercizio fisico moderato o intenso, quando le perdite di liquidi dovute alla sudorazione risultano essere abbondanti.

Cetilar® Nutrition Hydrate Fast contiene magnesio Sucrosomiale® che contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, all’equilibrio elettrolitico, al normale metabolismo energetico, al normale funzionamento del sistema nervoso e alla normale funzione muscolare.

 

 

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Gli integratori alimentari sono prodotti molto utili per gli atleti per integrare la loro nutrizione sportiva: aiutano infatti a colmare eventuali carenze alimentari, permettendo all’atleta di mantenere l’adeguato apporto di sostanze nutritive necessario durante l’attività fisica. Infatti, soltanto quando il nostro corpo può utilizzare il mix di macronutrienti di cui ha bisogno durante lo sforzo, si possono massimizzare le nostre performance. Attenzione però: tutto deve essere inserito in una corretta alimentazione sportiva che deve essere sana ed equilibrata.

Gli integratori alimentari a base di carboidrati

Facciamo qualche esempio. Gli integratori alimentari a base di carboidrati sono un’importante fonte di energia, adatti sia ad attività aerobica intensa che per allenamenti di endurance come la corsa o il ciclismo. Utilizzati sia per aumentare di peso, sia per avere una spinta extra in vista dell’allenamento ma anche nella fase di recupero dopo lo sforzo, gli integratori alimentari a base di carboidrati possono essere consumati prima, durante e dopo l’attività fisica. Ogni integratore può contenere diversi tipi di carboidrati, a seconda delle esigenze specifiche. I più tradizionali prodotti contengono destrosio, fruttosio e maltodestrine fondamentali per ripristinare le riserve energetiche che durante l’attività fisica vengono perdute.

Per garantire la corretta porzione di carboidrati nella nostra alimentazione sportiva, Cetilar® Nutrition ha studiato sia soluzioni in polvere da sciogliere in 500 ml di acqua; sia soluzioni in gel, pronte all’uso da consumare durante l’attività fisica oppure dopo, durante la fase di recupero. Ad esempio, abbiamo pensato a Race Carb Gel che grazie al suo rapporto tra maltodestrine e fruttosio (1:08) permette un eccellente assorbimento che carboidrati per affrontare meglio l’attività fisica.

Gli integratori alimentari a base di caffeina

Come confermato in sede scientifica, anche la caffeina è una molecola preziosa per migliorare le proprie performance durante l’attività fisica. Questo perché la caffeina – soprattutto quella negli integratori alimentari rispetto a quella alimentare – stimola la produzione di adrenalina, migliora la concentrazione tenendo alta l’attenzione, ed ha un effetto ergogenico che migliora la resistenza. Per questi motivi è indicata per gli sport endurance che richiedono sforzo moderato per un tempo prolungato. E non finisce qui perché, in caso di associazione con i carboidrati, la caffeina migliora la re-sintesi proteica durante la fase di recupero. Infatti, anche dopo l’attività fisica, le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie della caffeina permettono di nutrire la massa muscolare dell’atleta, rendendo la fase di recupero più veloce.

Per questo c’è anche un’altra alternativa studiata da Cetilar® Nutrition con aggiunta di caffeina. Si tratta di Race Carb Caf Gel, Race Carb Caf ed Ultrarace Carb tre integratori alimentari, il primo in gel e gli altri due  in polvere. Grazie ai 150 mg di caffeina, non solo si affronterà meglio l’attività fisica per l’assorbimento dei carboidrati, ma si ridurrà anche il senso della stanchezza aumentando l’attenzione e la concentrazione. Inoltre, i carboidrati in polvere possono anche essere aggiunti a Hydrate Fast, la polvere in stick a base di magnesio UltraMag® e altri sali minerali di Cetilar® Nutrition, per ottenere un drink energetico e reidratante.

Gli integratori alimentari sono prodotti che vengono utilizzati dagli atleti per integrare la loro alimentazione sportiva: questo perché sono fonti concentrate di nutrienti (cioè di vitamine e minerali) e anche di aminoacidi, acidi grassi essenziali e fibre, a seconda del tipo che si usa. Gli integratori alimentari quindi hanno lo scopo di correggere carenze nutrizionali e mantenere un adeguato apporto di alcune sostanze nutritive. Ma non solo. Perché gli integratori alimentari sono utilizzati anche per supportare alcune diete, come quelle vegetariane; oppure per supportare alcune funzioni del nostro organismo, magari in situazioni di stress, sia per il nostro benessere fisico che psicologico.

È importante sottolineare che nell’Unione Europea gli integratori alimentari non sono classificati né come medicinali né come farmaci perché non esercitano alcuna funzione farmacologica nel nostro corpo.

Perché gli integratori alimentari sono importanti nell’alimentazione sportiva

Per fare sport ad alta frequenza e alta intensità al nostro corpo deve essere garantito un delicato bilanciamento tra attività fisica e recupero. Quest’ultimo non significa soltanto riposo ma anche rifornire il proprio organismo di quei nutrienti di cui ha bisogno dopo averli bruciati durante lo sforzo così da non arrivare alla sessione di allenamento successiva senza energia. E qui si inserisce il ruolo degli integratori che consentono di raggiungere quello stato nutrizionale ottimale: difficile da raggiungere con la sola alimentazione sportiva. Infatti, durante l’attività fisica si possono consumare ingenti scorte di vitamine, minerali e amminoacidi che, anche con uno stile alimentare adeguato, è necessario rifornire con integratori alimentari.

Qual è il corretto utilizzo degli integratori alimentari

Come detto, gli integratori alimentari non sono farmaci ma devono essere utilizzati dallo sportivo con criterio. Innanzitutto non devono sostituire una nutrizione sportiva equilibrata e bilanciata né essere un rimedio di emergenza da utilizzare nel caso di diete sbagliate: la prima premessa è quella di mantenere uno stile di vita sano.

Seconda regola: ogni sport e ogni situazione va trattata in modo individuale per scegliere la soluzione migliore, magari anche con l’aiuto di un professionista.

Ognuno dei vari integratori alimentari ha quindi la sua finalità: le proteine del siero di latte, ad esempio, permettono di aumentare la massa muscolare; altri a perdere peso; altri ancora ad avere energia durante lo sforzo prolungato, ecco perché sono ideali negli sport endurance. Ma non finisce qui, gli amminoacidi ramificati (BCAA) sono perfetti per favorire il recupero dopo l’attività fisica; mentre la taurina è consigliata per il funzionamento del metabolismo.

Gli integratori alimentari quando lo sforzo è lungo è prolungato

Quando l’attività fisica richiede uno sforzo lungo e prolungato, gli integratori alimentari migliori sono quelli sia ricchi di caffeina che a base di una soluzione di carboidrati. La caffeina, infatti, riduce la percezione dello sforzo, così come riduce il senso di stanchezza. Il risultato è un aumento dell’attenzione e della concentrazione durante tutta la sessione di allenamento. Una corretta soluzione di carboidrati permette invece di mantenere alte le performance permettendo un rilascio controllato delle energie durante l’attività fisica.

Per quando l’attività fisica dura più di 60 minuti ed è ad alta intensità, Cetilar® Nutrition ha studiato Ultrarace Carb Gel, un integratore alimentare in gel da 60ml con un rapporto di carboidrati –  trealosio, maltodestrine e fruttosio – che permette un rilascio controllato di energia. Inoltre, con 150 mg di caffeina, migliora anche la concentrazione mentale e le performance fisiche. Oppure, abbiamo pensato a Ultrarace Carb, con gli stessi nutrienti ma come polvere da sciogliere in 500 ml di acqua da bere prima o durante l’attività fisica, così come Ultrarace Carb Gel.

L’alimentazione sportiva è indispensabile per il benessere fisico nel running: soltanto con una dieta equilibrata e bilanciata l’atleta può raggiungere i suoi obiettivi. Ecco perché è importante porre la giusta attenzione a cosa mangiare sia nel pre sia nel post workout.

Il running è una disciplina sportiva aerobica, cioè a bassa intensità e lunga durata come altri sport endurance. Il consumo orario stimato durante questa attività fisica è circa 500-700 Kcal/h; ma un podista agonista in una gara di fondo può consumare anche 1500 kcal in un’ora. Per questo motivo è necessaria una sana nutrizione sportiva: perché consente di garantire il giusto fabbisogno energetico, raggiungere il giusto peso corporeo (e la giusta massa muscolare) e riparare i muscoli danneggiati dallo sforzo.

Prima regola: l’alimentazione sportiva deve essere bilanciata dal punto di vista energetico con l’attività fisica che si fa. Se è vero che se assumendo troppe calorie si ingrassa, è altrettanto vero che, a fronte di un regime calorico eccessivamente ristretto, aumenta la probabilità di non avere energia durante l’allenamento, aumentando sia la sensazione di fatica che il rischio di prestazioni mediocri.

Seconda regola: la nutrizione sportiva nel running deve distribuire le calorie quotidiane in cinque pasti: colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena.

Terza regola: le proporzioni nell’alimentazione sportiva devono essere un mantra. Le calorie totali devono derivare per il 60% circa da carboidrati; dal 25% dai grassi e dal restante 15% da proteine.

I carboidrati e le proteine forniscono 4 kcal per grammo, mentre i grassi 9 kcal; i carboidrati sono l’alimento principale della dieta perché immagazzinano nel nostro corpo il glucosio  – sotto forma di glicogeno – che è la fonte di energia più facilmente accessibile. Le proteine e i grassi necessitano invece più tempo. Tuttavia, le proteine, sono necessarie per sviluppare massa muscolare ed è quindi bene consumare sia alimenti proteici di origine animale che vegetale. I grassi, nonostante la loro cattiva reputazione, sono imprescindibili: è grazie infatti a olio di oliva, avocado, salmone che proteggiamo i nostri organi vitali e riduciamo l’indolenzimento muscolare.

Cosa mangiare prima di un allenamento di running:

Innanzitutto niente digiuno, altrimenti durante l’attività fisica si rischia vertigini, stanchezza o, peggio, perdita di coscienza. La soluzione migliore per l’alimentazione sportiva nel running è un pasto completo almeno 2 ore prima dell’attività fisica. Un esempio: pane, yogurt e marmellata se ci si allena la mattina; pasta (o riso), pesce (o carne) e verdura se ci si allena nel pomeriggio. Niente cotture elaborate o abbinamenti sbagliati che rallentano la digestione e inficiano la prestazione esponendo l’atleta a disturbi gastrointestinali. E attenzione: alcol, fritture, ma anche alimenti con fibre in eccesso  sono da evitare.

Un altro aspetto imprescindibile è l’idratazione: prima, durante e dopo l’attività fisica. Nel running il corridore dovrebbe bere circa 250 millilitri ogni 20 minuti; e, visto che durante lo sforzo l’atleta consuma un mix di nutrienti diversi per produrre l’energia necessaria, sono consigliate anche bevande ricche di carboidrati e zuccheri. Per questo motivo abbiamo pensato a Hydrate Fast: una polvere in stick ideata da Cetilar® Nutrition a base di magnesio idrossido da UltraMag® Marine e altri sali minerali all’aroma agrumato da consumare prima, durante o dopo il workout.

Cosa mangiare dopo l’allenamento

L’alimentazione sportiva dopo l’attività fisica è finalizzata a ripristinare le scorte di glicogeno svuotate durante la corsa. Ecco perché nella fase di recupero è bene consumare soprattutto carboidrati, vista la loro disponibilità energetica così come anche gli alimenti proteici, indispensabili sia per riparare le minuscole lacerazioni muscolari sia per evitare la perdita di massa muscolare. Ad esempio, le barrette proteico-energetiche Cetilar® Nutrition contribuiscono, oltre alla riduzione della stanchezza, anche al normale metabolismo energetico: questo perché Cetilar® Nutrition ha studiato una formulazione bilanciata (40-30-30) di macronutrienti con l’aggiunta di Minerali Sucrosomiali®, ovvero ferro da SiderAL® e magnesio da UltraMag®.

Nutrizione, allenamento e recupero. Sono questi gli ingredienti del trio vincente che garantisce il benessere fisico di un atleta e le sue performance sportive. Non c’è un elemento della piramide più importante dell’altro e, anzi, ogni componente non è solo necessario ma anche indispensabile e interconnesso agli altri.

L’importanza dell’attività fisica

L’allenamento è di certo l’aspetto più evidente ma non per questo più scontato per il benessere fisico. Innanzitutto, ognuno deve rispondere attentamente alla domanda “quale attività fisica” sia la più adatta e “quanta attività fisica” fare. La decisione giusta dipende dalle proprie condizioni di salute, dal proprio stile di vita, dal proprio tempo a disposizione e soprattutto dai propri obiettivi. Saranno dunque diversi il workout di un calciatore agonista rispetto quello di chi vuole iniziare a fare sport per perdere peso o per fare massa muscolare. Per questo motivo è consigliato rivolgersi ad un personal trainer che possa suggerire la strategia migliore rispetto le aspettative finali. Altrimenti, c’è il rischio di commettere errori che potrebbero portare a effetti indesiderati: affaticamento, dolori muscolari ma anche infortuni.

Un altro aspetto fondamentale è la costanza che deve diventare un mantra dell’attività fisica dello sportivo, non solo perché è sinonimo di perseveranza, ma perché soltanto un allenamento – opportunamente organizzato durante la settimana – permette di raggiungere i nostri obiettivi senza andare incontro ad effetti indesiderati. L’idea di saltare una sessione di allenamento con la speranza di recuperarla il giorno seguente con “più esercizio” è una concezione sbagliata dell’attività fisica.

L’allenamento – sottolineiamo – da solo non basta per raggiungere i propri obiettivi. Senza un’opportuna alimentazione sportiva e senza un opportuno recupero si rischia di avere bassi livelli di energia e quindi vanificare i risultati.

Perché è fondamentale la nutrizione sportiva

Una corretta alimentazione sportiva è un aspetto cruciale per il benessere fisico di uno sportivo, che sia amatoriale o professionista, in quanto da ciò è indispensabile per mantenere il giusto fabbisogno energetico e nutrizionale. Per questo motivo, la dieta da seguire deve bilanciare i vari gruppi alimentari. In generale, le calorie totali che assumiamo durante la settimana devono derivare, per circa il 55-65% da carboidrati: in prevalenza cereali, tuberi, legumi e, in minore quantità, da zuccheri semplici come marmellata o dolci. Una corretta nutrizione sportiva prevede poi di consumare per il 15% alimenti proteici, variando sia quelli animali che vegetali. Infine, per il 25-30% lipidi, oli e grassi vari, indispensabili per dare energia al nostro corpo e trasportare le vitamine.

Un altro aspetto da tenere a mente nell’alimentazione sportiva è cosa mangiare nel pre workout e cosa mangiare dopo l’allenamento. Per curare questo aspetto, abbiamo sviluppato delle barrette proteico-energetiche: una soluzione comoda e veloce che all’interno dei suoi 60 grammi contiene due Minerali Sucrosomiali®, ferro e magnesio, che contribuiscono alla riduzione della stanchezza e stimolano il normale metabolismo energetico.

E attenzione: durante l’attività fisica bisogna sempre garantire l’idratazione al nostro corpo che durante l’allenamento utilizza un mix di nutrienti per produrre l’energia necessaria. Hydrate Fast è una soluzione pensata da Cetilar® Nutrition. Si tratta di una polvere in stick a base di magnesio idrossido, contenuto all’interno di UltraMag® Marine, e altri sali minerali all’aroma agrumato che permette di mantenere il corpo idratato e tenere alte le performance fisiche.

Il recupero: fondamentale per non vanificare i risultati

Il recupero è la fase successiva all’attività fisica nella quale il nostro organismo si rigenera e ripristina lo stato funzionale precedente allo sforzo. Soltanto con un recupero opportuno nei tempi e nei modi il nostro corpo sarà in grado di affrontare al meglio il prossimo workout; in caso contrario, se questo fosse incompleto, la prestazione successiva sarebbe inferiore con il rischio di stress, basse prestazioni o, peggio, di infortuni.

Oltre ad una corretta alimentazione sportiva, le ore di sonno e la sua qualità sono indispensabili per il recupero dell’atleta che così può scongiurare fenomeni di stanchezza cronica e diminuzione della concentrazione. Cetilar® Nutrition per migliorare il riposo ha ideato Night Restore, un integratore alimentare a base di UltraMag® e Lactium® pensato per fornire una risposta naturale a stati di stress agitazione e disturbi del sonno.

PharmaNutra S.p.A. (MTA; Ticker PHN), azienda specializzata nel settore dei complementi nutrizionali a base di minerali e dei dispositivi medici per muscoli e articolazioni, comunica di aver concluso un accordo di partnership con il pilota spagnolo Fernando Alonso, vera e propria leggenda vivente del motorsport, attualmente impegnato nel Campionato Mondiale di Formula 1.

 

42 anni, vincitore di due titoli Mondiali di Formula 1 (2005 e 2006), due edizioni della 24 Ore di Le Mans (più un Campionato del Mondo Endurance) e di una 24 Ore di Daytona, Alonso, già insieme a PharmaNutra tre anni fa in occasione della sua partecipazione alla Dakar 2020, sarà testimonial del brand Cetilar®, una linea di prodotti dedicati al benessere di muscoli e articolazioni a base di Esteri Cetilati (CFA), un brevetto esclusivo di PharmaNutra, declinata nelle versioni Crema, Patch, Tape e Oro, ma non solo.

 

Dallo scorso marzo infatti Cetilar®, è anche Nutrition, una nuova linea di prodotti dedicata alla nutrizione e al miglioramento della performance dell’atleta agonista, frutto di anni di studi in ambito nutrizionale che l’azienda fondata nel 2003 dai fratelli Andrea e Roberto Lacorte ha portato avanti grazie alle sue tecnologie e ai suoi brevetti.

 

Roberto Lacorte, Vicepresidente di PharmaNutra Spa, dichiara: “È un vero piacere tornare ad essere coinvolti con Fernando dopo la prima, felice esperienza in occasione della Dakar del 2020. Questa volta sarà una partnership diversa, molto concreta, poiché contribuiremo al miglioramento della sua performance con i nuovi prodotti della linea Nutrition e lo stesso Alonso sarà molto importante per fornirci dei feedback diretti sulla linea. Con Cetilar® siamo già al fianco di eccellenze di livello mondiale e questo accordo non fa che aumentare la nostra presenza nello sport ai massimi livelli, considerata la caratura sportiva e umana di Fernando Alonso”.

 

Fernando Alonso dichiara: “Sono molto felice di tornare a collaborare con Cetilar® dopo la positiva esperienza del Dakar. Credo personalmente nella nostra unione, che trovo abbia molto senso in quanto utilizzo quotidianamente i loro prodotti nelle mie giornate di preparazione e anche nei weekend di gara. Il fatto che li ritenga validi quindi è scontato e ora poter lavorare in prima persona nello sviluppo dei nuovi sarà molto interessante”.

 

Il brand Cetilar® accompagnerà Fernando Alonso durante questo 2023 nella preparazione del pilota spagnolo, che come sottolineato da Lacorte porterà tutta la sua esperienza accumulata in oltre 30 anni di gare (le prime vittorie risalgono a la seconda metà degli anni ottanta, nell’ambito del kart), al fine di migliorare l’efficacia dei prodotti della linea. Una collaborazione a doppio binario, quindi, con un atleta dalla grandissima esperienza a 360° nell’ambito del motorsport, che si sposa perfettamente con la filosofia aziendale di PharmaNutra, azienda da sempre particolarmente attiva nella ricerca e nello sviluppo.

Un meteo decisamente instabile ha caratterizzato la prima tappa della Nations League 2023, il circuito di regate riservato alle barche monotipo del cantiere Nautor Swan che la scorsa settimana ha fatto il suo esordio a Villasimius, in Sardegna.

Ventotto in totale le imbarcazioni in regata, divise in tre classi, con una forte presenza – 13 scafi – nella classe regina, quella dei Club Swan 50, che hanno avuto in Vitamina Cetilar – in acqua come sempre per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa con il consueto supporto dello sponsor Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra – uno dei protagonisti.

La barca armata dal Vitamina Sailing team e timonata dall’imprenditore Andrea Lacorte (affiancato alla tattica dall’inglese Nic Asher e alla randa dal triestino Alberto Bolzan), ha concluso le quattro prove disputate nell’arco di quattro giorni, con un secondo, un sesto, un undicesimo e un quinto posto. Grazie a questi risultati, Vitamina Cetilar ha terminato lo Swan Sardinia Challenge sul terzo gradino del podio, a soli due punti dal secondo posto, conquistato da Drifter Sail, e a dieci da Stella Maris, che si è così aggiudicato questo primo evento della Nations League. Agli spagnoli di Nadir e agli inglesi di Black Seal le altre vittorie di tappa, rispettivamente tra i Club Swan 42 e tra i Club Swan 36.

Per il Vitamina Sailing, reduce dalla vittoria sul lago di Garda, lo scorso mese, nella prima tappa del circuito di catamarani M32, si tratta di un ottimo esordio, considerando il livello altissimo della classe Club Swan 50, che tra gli equipaggi coinvolti vanta numerosi velisti protagonisti delle ultime edizioni delle Olimpiadi e dell’America’s Cup.

“Si, siamo soddisfatti, sia del risultato che della prestazione, anche se ovviamente il nostro obiettivo resta sempre quello di salire sul gradino più alto del podio”, sottolinea a caldo il timoniere Andrea Lacorte. “È stata una settimana molto complicata dal punto di vista meteorologico, le stesse regate che siamo riusciti a portare a termine, sono state difficili da gestire, e non è un caso che alla fine la classifica generale sia stata cortissima, con tante barche in pochi punti. Il livello poi è davvero molto alto, quindi chiudere sul podio è un bel risultato oltre che una consistente iniezione di fiducia in vista del prosieguo della stagione”.

Una stagione, quella del Vitamina Sailing, che continuerà a svilupparsi su due fronti: a fine giugno, l’equipaggio capitanato da Lacorte e dal Team manager Matteo De Luca sarà impegnato con il Club Swan 50 nella seconda tappa della Nations League 2023, nuovamente in Sardegna ma a Porto Cervo, mentre l’appuntamento con il circuito dei catamarani M32 è per metà giugno, sul lago di Garda.

Tutto pronto a Villasimius, in Sardegna, per l’inizio dello Swan Sardinia Challenge, la manifestazione che rappresenta l’esordio agonistico stagionale del Club Swan 50 Vitamina Cetilar. 

La barca timonata dall’imprenditore Andrea Lacorte, ormai da 20 anni impegnato nei circuiti di regate più importanti al mondo insieme al team Vitamina Sailing, scenderà in acqua da oggi, fino a sabato, per quattro giorni di grande vela, contro alcuni tra i velisti più titolati al mondo, in quello che a tutti gli effetti rappresenta uno degli eventi di punta della vela internazionale in Mediterraneo.  

Vitamina Sailing, in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa con il consueto supporto dello sponsor Cetilar, brand della casa farmaceutica PharmaNutra, sarà impegnato in una serie di regate su percorso a bastone, contro equipaggi di altissimo livello che possono contare su campioni olimpici e vincitori di America’s Cup: al fianco del timoniere Lacorte, che l’anno scorso si è aggiudicato le M32 European Series, il tattico inglese e olimpionico Nic Asher. 

Quella di Villasimius è la prima tappa di un circuito che nel corso dell’anno proseguirà a Porto Cervo (fine giugno), Palma di Maiorca (inizio agosto), Mahon, in Spagna (metà settembre) e al Marina di Scarlino, dove a metà ottobre è in programma il Campionato del Mondo di classe.

Nemmeno il maltempo rovina l’ottava edizione della Cetilar Run, la corsa podistica nel cuore di Parma supportata da Cetilar® che si è svolta venerdì scorso. Un successo a tutti gli effetti coronato non solo dalla splendida cornice del Parco Ducale, ma anche da una partecipazione massiccia. I runner agonisti e quelli meno competitivi della gara special si sono cimentati in un percorso cittadino non facilissimo, tra curve e qualche saliscendi, porfido e pietre antice. Un percorso molto suggestivo, anche grazie alle luci particolari del calar della sera. 

A trionfare è stato Ademe Cuneo Atletica Casone Noceto. La vittoria in rosa va invece all’atleta Alice Tambini Circolo Minerva asd, prima fra le donne a tagliare il traguardo. Ma la Cetilar Run non è solo l’approdo per i professionisti della corsa, è una festa per tutta la città come ha testimoniato la corposa presenza di podisti non legati al cronometro, ma alla voglia di mettersi alla prova. Ecco cosa rende speciale la manifestazione targata Cus Parma che vede il patrocinio di Comune e Università. Ospiti speciali, come detto, i ragazzi del Marconi, fra cui la cussina e pluripremiata Aurora Vicini, ma anche il terzino sinistro del Parma calcio Vasileios Zagaritis e la centrocampista del Parma Calcio Nora Heroum.

Insostituibile il sostegno dei partner a cominciare da PharmaNutra S.p.a., main sponsor da anni al fianco del Centro Sportivo Universitario, che ha allestito la classica pagoda con i prodotti, il servizio di bioimpedenziometria di Akern e il servizio massaggi.  

“È stata una giornata magnifica: un insieme di sport, divertimento e partecipazione, che anche quest’anno ha potuto contare sulla perfetta organizzazione del Cus Parma. Magnifica e coinvolgente, perché la Cetilar Run, insieme a tanti sportivi, attira anche tantissime persone che partecipano a questo evento con un bellissimo spirito conviviale – commentano Carlo Volpi, Consigliere Delegato di PharmaNutra e il presidente del Cus Parma Michele Ventura – Oggi abbiamo vissuto una vera festa dello sport, grazie alla presenza di diverse società sportive che hanno animato nel pomeriggio il Villaggio allestito al Parco Ducale con iniziative rivolte ai bambini. Ed è stato emozionante vedere il fiume di runner correre lungo le vie del centro con la numerosa partecipazione degli studenti del liceo Marconi. Voglio ringraziare, dando appuntamento al prossimo anno, tutte le persone che con la loro partecipazione hanno reso entusiasmante questa Cetilar Run”.

Per un velista l’alimentazione è un aspetto fondamentale da tenere in considerazione all’interno di un programma di allenamento e preparazione fisica in vista di competizioni veliche, che si tratti delle classiche regate a bastone o di navigazioni più estreme.

In questo approfondimento ci soffermeremo in particolare sulla nutrizione dei velisti, soprattutto coloro che sono impegnati in navigazioni lunghe anche più giorni e che quindi prevedono sforzi fisici prolungati, durante i quali non è facile riuscire a programmare un’alimentazione completa ed equilibrata.

Nel caso dei crocieristi, invece, basterà seguire le linee di una corretta alimentazione quotidiana, con qualche attenzione in più legata al praticare un’attività all’aperto.

Impostare l’alimentazione di chi pratica competizioni veliche

L’alimentazione degli atleti impegnati in competizioni veliche deve essere adeguata al dispendio calorico e studiata per rispondere alle esigenze di allenamento e routine quotidiana.

Il primo passo da compiere per stabilire un corretto piano alimentare è procedere a fare un’analisi che tenga in considerazione età, sesso, parametri antropometrici e composizione corporea, cioè la suddivisone del peso in massa grassa e massa priva di grasso.

Il passo successivo è una valutazione globale che comprenda abitudini, stile di vita, ruolo svolto sull’imbarcazione, frequenza degli allenamenti e alternanza tra riposo e competizioni.

Come ultimo passaggio è necessario valutare le proprietà e i benefici dei cibi da inserire all’interno del piano alimentare. L’alimentazione, infatti, influisce in modo decisivo sulla performance del velista: da essa dipendono le prestazioni, la forza, la resistenza e la capacità di rimanere vigili e attivi in mare anche durante le regate più impegnative.

Consumo calorico del velista: le differenze a seconda della disciplina

Il fabbisogno calorico di un atleta impegnato in competizioni veliche varia a seconda della disciplina e del tipo di preparazione fisica affrontati. In generale, le necessità di un equipaggio cambiano a seconda del ruolo, del tipo di imbarcazione e dello stato del mare.

Qualche esempio:

  • Il prodiere di un Nacra 17, il catamarano olimpico, può arrivare a consumare fino a 500 calorie l’ora.
  • Il drizzista di un cabinato lungo 12 metri impiegato in una regata d’altura avrà un fabbisogno calorico che si aggira sulle 130 calorie all’ora.
  • In deriva, in genere, si consuma di più rispetto ad una barca grande e, a parità di dimensioni di barca, più l’equipaggio è ristretto e più aumenta la richiesta di energia pro capite.
  • Una regata tra le boe richiede più energia all’ora di una regata lunga.

Senza contare il fatto che, più aumentano il vento e lo stato del mare, più cresce il consumo di energia.

Per dare una panoramica generale che raggruppi la maggior parte delle circostanze, regatando, che sia gara o allenamento, si consumano tra le 150 e le 300 calorie l’ora.

Consigli per l’alimentazione del velista

La preparazione atletica dei velisti, a tutti gli effetti, inizia a tavola perché il loro fisico deve essere non solo allenato ma anche pronto a resistere a molto stress: freddo, caldo, privazione del sonno, orari squilibrati, umidità, fatica.

Ecco, riassumendo, qualche consiglio utile per l’alimentazione dei velisti:

  • Prediligere cereali integrali
  • Mangiare sempre tanta frutta e verdura
  • Consumare proteine ad ogni pasto
  • Non saltare mai i pasti
  • Bere molto e frequentemente (alcol vietato!)
  • Evitare pasti troppo pesanti
  • Aumentare le calorie assunte durante le giornate fredde
  • Distanziare i pasti rispetto al momento della gara e dell’allenamento: per assicurarsi una prestazione fisica ottimale, lo stomaco deve essere vuoto e le riserve piene

Inoltre, una corretta idratazione è uno dei tasselli fondamentali per il benessere dell’organismo, a maggior ragione se impegnato in sforzi fisici associati a condizioni metereologiche estreme. È quindi essenziale bere con regolarità durante le giornate calde, ancora prima di sentire lo stimolo della sete che spesso arriva troppo tardi. Durante le giornate fredde, invece, si consiglia di aumentare l’assunzione di calorie per compensare il maggior fabbisogno energetico richiesto per riscaldare il corpo.

Infine, c’è un ulteriore elemento di cui tenere conto quando si pratica la vela indipendentemente da come la si pratichi: il mal di mare. Se pensate di soffrirne, ne soffrite o siete solo in dubbio, prima di salire a bordo meglio evitare pasti troppo pesanti, bevande come cappuccino e caffè in generale, gli alcolici e, in linea di massima, troppi liquidi.

Integrazione sportiva: un supporto per l’alimentazione del velista

Saper scegliere i giusti prodotti quando si tratta di integratori sportivi è importante tanto quanto pianificare turni e cambusa prima di una regata lunga.
Il primo step intanto è capire quale sarà il dispendio energetico previsto, a seconda del ruolo del singolo velista, e se ci sarà la possibilità di organizzare pasti e pause a bordo.

Nei momenti in cui è fondamentale recuperare energia rapidamente e in modo mirato, ma anche mantenere i livelli di performance alti per un tempo prolungato, possono essere utili integratori a base di carboidrati a lento rilascio e caffeina, come Ultrarace Carb Gel o Ultrarace Carb, della linea Cetilar® Nutrition. Questi prodotti sono pensati proprio per tutti gli sport in cui è previsto uno sforzo psico-fisico superiore alle 2 ore, come nel caso di velisti impegnati in lunghe regate, con poco tempo a disposizione per ricaricare le energie.
Inoltre, la caffeina presente nella formulazione di Ultrarace Carb Gel e Ultrarace Carb aiuta a ridurre la percezione dello sforzo e il senso di stanchezza, aumentando l’attenzione e la concentrazione durante l’attività fisica.

Ultrarace Carb può anche essere usato in combinazione con Hydrate Fast, integratore di sali minerali in pratiche bustine monodose, per ottenere uno sport drink energetico e reidratante utile a sostenere il fabbisogno di nutrienti prima e durante l’attività fisica.

 

Torna in gran spolvero la Cetilar Run, serata a tutta corsa per runner e podisti parmigiani, e ancora una volta a fianco del Centro Universitario Sportivo non poteva non esserci PharmaNutra, con il suo brand Cetilar®. 

Patrocinata da Comune e Università di Parma, giunta all’ottava edizione, Cetilar Run andrà in scena venerdì 12 maggio in una location speciale. Cornice dell’evento sarà infatti il Parco Ducale, gioiello verde della città, con un percorso che si sviluppa sempre nel cuore di Parma, mantenendo le tappe immancabili delle edizioni precedenti: come il passaggio su via Farini, in Piazza Duomo, sotto ai portici della Pilotta. 

L’iniziativa è stata presentata questa mattina, da Michele Ventura, al timone del Cus Parma, e da Carlo Volpi, Consigliere Delegato PharmaNutra Spa e socio onorario del Cus.    

“Ormai la Cetilar Run è un evento sportivo a 360° che va oltre la corsa podistica, con il coinvolgimento di diverse realtà locali e l’attenzione ai momenti di socialità. Sotto questo aspetto, insieme al Cus Parma nel corso degli anni abbiamo portato avanti un lavoro importante, di cui siamo orgogliosi”, dichiara Carlo Volpi. “L’8 maggio, a Parma, si festeggiano lo sport, i suoi valori e la sua capacità sociale di aggregazione: ci auguriamo che possa essere una giornata di festa, in un contesto unico come è il Parco Ducale”.   

Inserita nel calendario regionale FIDAL, la Cetilar Run è una suggestiva corsa serale tra le bellezze del centro, sulla distanza di 8 chilometri, con partenza (e arrivo) alle 19,45 dal Parco Ducale (il ritrovo per i runner a partire alle 16:30, per il ritiro dei pacchi gara e della caratteristica t-shirt arancione fluo targata Erreà). Un evento, comprensivo anche della corsa non competitiva Cetilar Run Special (sempre sulla distanza di 8 chilometri), che come sempre ha riscontrato grande successo tra gli appassionati di jogging, forte di un percorso (e relativo scenario) che ha davvero pochi eguali e di un’organizzazione di alto livello curata dal CUS Parma.

In occasione della Cetilar Run di Parma, PharmaNutra SPA, allestirà nella zona del Parco Ducale, dove sorgerà il villaggio Cetilar Run, la sua classica pagoda blu e bianca griffata Cetilar® con il punto massaggi; al suo interno gli specialisti della salute con tante sorprese, a partire dalla presenza dei nuovi prodotti Cetilar® Nutrition, una linea di integratori nata per supportare le prestazioni sportive e favorire l’apporto di nutrienti essenziali, fornendo allo sportivo una fonte affidabile di energia durante l’attività fisica. 

Dopo il lancio ufficiale della partnership con la celebre maison orologiaia TAG Heuer, FlyingNikka è pronta ad affrontare il primo appuntamento della sua stagione agonistica.

Il Mini Maxi a foil dell’armatore/timoniere Roberto Lacorte, costruito l’anno scorso al cantiere King Marine di Valencia su progetto di un team di designer guidato dall’irlandese Mark Mills, primo esemplare di una nuova generazione di barche in grado di navigare ad altissime velocità in modalità full foiling, scenderà in acqua da domani fino a domenica nel golfo del Tigullio, in Liguria, per partecipare alle Regate di Portofino, evento organizzato dallo Yacht Club Italiano di Genova con il supporto del partner Splendido Hotel.

Tre giorni di vela, con alcuni dei Maxi yacht da regata più importanti al mondo, per testare la barca che sarà poi impegnata nelle due regate offshore 151 Miglia-Trofeo Cetilar (1mo giugno) e Giraglia Rolex Cup (9-17 giugno), e nella Maxi Yacht Rolex Cup di Porto Cervo (primi di settembre). A bordo di FlyingNikka, oltre a Lacorte, il Team Manager Alessio Razeto, Lorenzo Bressani, Enrico Zennaro, Andrea Fornaro e Lorenzo De Felice.

“Siamo davvero entusiasti di iniziare con le regate e di farlo con un partner d’eccezione come TAG Heuer al nostro fianco, oltretutto in un contesto eccezionale come Portofino”, dichiara Lacorte. “Purtroppo stando alle previsioni meteo dei prossimi giorni, le condizioni non sembrano essere ideali per FlyingNikka, ma chiaramente non sarà un problema. La barca va testata in tutte le condizioni possibili, per riuscire a trarne il meglio anche quando non ci sono i presupposti per navigare in modalità full foiling, esprimendo tutto il suo potenziale”.

In regata con a poppa il guidone dello Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa e dello Yacht Club Punta Ala, FlyingNikka – un monoscafo lungo poco meno di 19 metri, dotato di appendici con foil a T, evoluzione delle barche dell’ultima America’s Cup ma concepita per le regate offshore – può contare sul prezioso supporto degli sponsor Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra, e TAG Heuer: a tal proposito, ogni membro del team indossa il TAG Heuer Aquaracer Professional 200 Solargraph, un robusto e innovativo tool-watch a energia solare, perfetto per le massime prestazioni sportive e durata.

GHli altri partner del team sono B&G per l’elettronica di bordo, North Sails per le vele, Montura per l’abbigliamento ufficiale, Cantiere di Punta Ala Costa Etrusca e Marina di Punta Ala, base del team.

Cetilar prosegue il proprio impegno volto a supportare i giovani fin dal karting. Un impegno targato Cetilar Academy, il programma che si prefigge come obiettivo di accompagnare nel loro percorso alcuni ragazzi ritenuti particolarmente talentuosi, seguendoli e sostenendoli sia sotto il profilo tecnico che in termini di valori umani.
Cetilar Academy, in questo specifico intento, ha confermato e rafforzato l’accordo con una realtà di assoluto riferimento come Kart Republic Motorsport, struttura guidata dal talent scout Dino Chiesa, che in passato ha avuto il merito di lanciare, tra gli altri, anche due campioni del calibro di Lewis Hamilton e Nico Rosberg.

I giovani scelti per l’edizione 2023 della Cetilar Academy ed ufficializzati sabato sul circuito di Cremona, in occasione del quarto round della WSK Super Master Series, rispondono ai nomi del rumeno David Cosma-Cristofor, dell’italiano Iacopo Martinese e del belga Thibaut Ramaekers, quest’ultimo gestito in collaborazione con la VDK Racing. A loro vanno aggiunti anche i senior Danilo Albanese e Paolo Ippolito.

Da un lato si è voluto dunque dare spazio a tre nuove leve del karting, dall’altro si è deciso di puntare contemporaneamente su una coppia di piloti esperti. Sia Cristofor, che Martinese e Ramaekers sono impegnati con KR Motorsport nella classe OK-J. Il siciliano Albanese (24 anni) ed il toscano Ippolito (27 anni) corrono invece nella KZ.

Abbiamo ufficialmente presentato per la prima volta questo progetto nel 2019, dando vita con tanto entusiasmo e aspettative a questa avventura nell’ambito del karting, parallela all’attività svolta in pista da Cetilar Racing – ha commentato Roberto Lacorte – Da allora sono passati quattro anni e la nostra Academy è cresciuta, dopo avere accompagnato a propria volta diversi piloti nella loro crescita professionale ed umana, con alcuni di loro che stanno raccogliendo oggi molte soddisfazioni. Questo vuol dire che il progetto funziona ed è una spinta ulteriore per continuare a investire in questo contesto, al fianco di una realtà di primissimo livello come la Kart Republic Motorsport di Dino Chiesa, a cui siamo legati da un rapporto di stima ed affetto”.

Gran week end di vela sul lago di Garda, dove da venerdì a domenica hanno dato spettacolo gli equipaggi impegnati nel circuito Europeo dei catamarani M32. Tre intensi giorni di regate, con 15 prove disputate in totale, in condizioni abbastanza impegnative (vento oltre i 20 nodi d’intensità) e con dominio finale di Vitamina Cetilar, il catamarano portato da Andrea Lacorte, affiancato a bordo dal Team Manager di Vitamina Matteo De Luca e dai neozelandesi Stewart Dodson, Chris Steele e Will Tiller. 
Solo primi posti, infatti, per l’equipaggio capitanato da Lacorte, perfettamente a proprio agio sul Garda in questo primo evento delle European Series, dopo aver ben impressionato a Miami, a inizio anno, nelle Winter Series disputate in Florida. Al secondo posto, dietro Vitamina Cetilar, gli olandesi di Leloo, al terzo gli svedesi di Vikings. 
Dopo le regate degli M32 sul Garda, il Vitamina Sailing sarà impegnato a Villasimius, in Sardegna, dal 17 al 20 maggio per la prima tappa del circuito riservato ai Club Swan 50, i monotipi del cantiere Nautor’s Swan. 

Il Marina di Scarlino, in Toscana, si prepara ad ospitare il primo appuntamento dell’anno per il Vitamina Sailing, il team in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa con il consueto supporto dello sponsor Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra. L’equipaggio capitanato dal timoniere Andrea Lacorte e dal Team Manager Matteo De Luca, una solida realtà nell’ambito della vela agonistica ormai da quasi due decenni, scenderà in acqua da oggi fino a domenica per partecipare allo Scarlino Warm Up, evento che precede l’inizio ufficiale del circuito riservato ai monotipi del celebre cantiere Nautor’s Swan, in programma a Villasimius, in Sardegna, fra circa un mese.

Si tratta dell’esordio agonistico ufficiale del Club Swan 50 Vitamina Cetilar, scafo da regata one design lungo 15 metri e mezzo, che nel week end, nelle sempre ventose acque del golfo di Follonica, dovrà vedersela con una flotta di una decina, agguerrite imbarcazioni, con a bordo equipaggi di alto livello formati da campioni olimpici e veterani della Coppa America.

A bordo di Vitamina Cetilar, oltre a Lacorte al timone e De Luca a prua, un equipaggio formato dal tattico inglese Nic Asher, il randista Alberto Bolzan, il navigatore Francesco Mongelli, Massimo Bortoletto, Diego Battisti, Alessandro Tonelli, Jacopo Ciampalini, Alessandro Frizzarin, Alessandro Costagliola e Giovanni Bucarelli (coach Marco Iazzetta).

Dopo Scarlino, come anticipato, l’equipaggio del Vitamina Sailing sarà impegnato a Villasimius, in Sardegna, a metà maggio, prima tappa della Nations League, poi a Porto Cervo (fine giugno), Palma di Maiorca (inizio agosto), Mahon, in Spagna (metà settembre) e infine nuovamente a Scarlino, dove a metà ottobre è in programma il Campionato del Mondo di classe.

Ma ovviamente non è tutto. Perché il Vitamina Sailing sarà impegnato parallelamente anche nel circuito Europeo degli M32, a conferma di una spiccata vocazione alla multidisciplinarietà che da sempre contraddistingue il team. Un circuito, quello degli adrenalinici catamarani M32, che quest’anno si concentrerà sul lago di Garda, con tre appuntamenti fissati a fine aprile, metà giugno e metà luglio, con base logistica a Riva de Garda, già teatro in passato di diverse tappe del circuito. Al timone del catamarano M32 VitaminaRapidaCetilar, come d’abitudine, Andrea Lacorte, che a bordo sarà coadiuvato da Matteo De Luca, Stewart Dodson, Chris Steele e Will Tiller.

“Ci aspetta una stagione di regate molto intensa, ma siamo pronti e preparati al meglio, sia per il circuito dei Club Swan 50 che per le regate dei catamarani M32. Questo inverno ci siamo allenati bene, le barche sono entrambe preparate al meglio e l’equipaggio è in forma, quindi sta a noi dimostrare in acqua il nostro valore”, dichiara il timoniere del team Andrea Lacorte. “Ormai sono parecchi anni che il Vitamina Sailing è sulla breccia, impegnato in classi sempre molto competitive, ma gli stimoli non mancano, anzi, più passa il tempo e più aumenta in tutti noi la voglia di raggiungere dei risultati di rilievo, continuando a crescere come squadra”.

L’alimentazione sportiva è un aspetto cruciale per il benessere fisico di un calciatore, che sia amatoriale o professionista. Anche in questo caso una corretta nutrizione sportiva deve essere bilanciata ed equilibrata per mantenere alte le performance in campo.

Le calorie totali che assumiamo durante la settimana devono derivare, per il 55-60% circa, da carboidrati, in prevalenza cereali tuberi e legumi, in minore quantità da zuccheri semplici come marmellata o dolci; per il 15% da alimenti proteici, variando sia quelli animali che vegetali; e, per il 25-30%, lipidi, oli e grassi vari, indispensabili per dare energia al nostro corpo così come per proteggere i nostri organi vitali e  trasportare le vitamine .

La giusta alimentazione nel pre partita di calcio

Per avere più energie durante le partite, almeno tre ore prima del match è bene consumare un pasto ricco di carboidrati, pari a circa 2,5 g per kg di peso corporeo. Attenzione: è bene evitare preparazioni complesse, come abbinamenti scorretti, o un eccesso di grassi e proteine che potrebbero rallentare la digestione.

Da tenere alla larga anche frutta e verdure ricche di fibre così da evitare gonfiore e gas quando si scende in campo. E ovviamente niente alcol che deprime alcune funzioni cerebrali e dà sensazione di euforia che abbassa le prestazioni dell’atleta. Riso in bianco, carote lessate e bresaola sono un pasto ideale.

Cosa mangiare durante la partita?

Durante il match l’atleta deve utilizzare un mix di diversi nutrienti per produrre l’energia necessaria a sostenere la sua attività fisica. Per questo motivo, oltre a tenersi idratati durante tutta la partita bevendo acqua quando si ha la possibilità, è consigliato anche bere bevande ricche di carboidrati e zuccheri. Ad esempio, abbiamo sviluppato Hydrate Fast, la polvere in stick a base di sodio, magnesio e altri sali minerali dall’aroma agrumato ideale per tenersi idratati durante la partita e mantenere alte le proprie performance.

Post partita, l’alimentazione corretta per il recupero

Dopo la partita la cosa più importante da fare è bere per idratarsi. Ma per il benessere fisico la fase di recupero non deve sottovalutare l’alimentazione post-partita. Da una parte dobbiamo riparare i muscoli; dall’altra, attraverso una corretta reidratazione, dobbiamo rimpiazzare i liquidi persi con il sudore. Il pasto ideale? Una combinazione di carboidrati, proteine, liquidi, frutta e verdura. Alcuni consigli: toast con le uova, hummus di ceci con cereali ma anche uno shake di proteine.

Le nostre barrette proteico-energetiche sono una soluzione. Si tratta di barrette da 60 grammi con formulazione bilanciata (40-30-30) nei macronutrienti ad alto contenuto di proteine.

Miglior riposo per migliori performance

Così come una corretta alimentazione sportiva anche il sonno migliora le performance nel calcio. Soltanto se si è riposati, con almeno 8/9 ore di sonno alle spalle, si ha l’energia fisica e mentale, per dare il massimo durante l’attività fisica. Il rischio di avere un “cattivo sonno” è quello di andare incontro a stanchezza cronica e diminuzione della concentrazione durante l’allenamento; inoltre, e sul lungo termine essere poco riposati aumenta anche il rischio di infortunarsi.

Per questo motivo è bene ridurre, specie a ridosso dell’ora di andare a letto, l’uso di dispositivi elettronici la cui illuminazione produce stress così come è bene mantenere gli stessi ritmi per indirizzare il proprio orologio biologico. Altrettanto importante è cenare ad un orario consono, così come evitare attività stressanti e ridurre l’uso di caffeina, nicotina e alcolici. Per migliorare il riposo Cetilar® Nutrition ha ideato Night Restore, un integratore alimentare a base di UltraMag® e Lactium® pensato per fornire una risposta naturale a stati di stress, agitazione e disturbi nel sonno.

Le barrette proteico-energetiche sono dei prodotti che contengono una fonte di proteine (almeno 20 grammi) e carboidrati, che contribuiscono ad apportare la giusta quantità di energia. A volte possono contenere anche alcuni sali minerali, per contribuire alla riduzione del senso di fatica e ad un miglioramento del metabolismo energetico di chi li assume.. Sono un alimento  semplice e comodo a portata di mano per la nutrizione sportiva di un’atleta, specie quando si è di fretta, ma non si vuole fare a meno di uno snack equilibrato e salutare. L’alimentazione sportiva per un atleta è fondamentale e quindi le barrette proteico-energetiche sono preziose alleate per assicurare l’assunzione di proteine e carboidrati nell’arco dell’intera giornata. Ma non solo: queste barrette  sono adatte anche nella dieta, perché diminuiscono la voglia di cibi dolci, apportano in modo equilibrato i macronutrienti al nostro corpo e saziano il nostro stomaco.

Perché le barrette proteico-energetiche sono importanti per l’alimentazione sportiva

Le barrette proteico-energetiche sono consigliate nell’alimentazione sportiva perché sono un’ottima e comoda fonte di nutrienti di cui un atleta ha bisogno per compensare il suo fabbisogno alimentare che aumenta quando si fa sport.

Le barrette non devono sostituire un pasto principale, ma sono un‘ottima idea per uno spuntino a metà mattina o nel pomeriggio, così come nel pre workout in modo tale da evitare cali di zuccheri, soprattutto in vista di un allenamento ad alta intensità così che il corpo abbia energia da consumare durante la sessione di training.

Ma non solo prima di un allenamento, ma sono un’ottima idea anche dopo l’attività fisica, quando si ha bisogno di un reintegro di energia immediato...

Nel caso in cui la sessione di attività fisica duri per ore le barrette energetiche possono essere consumate anche durante l’allenamento, come negli sport endurance (ciclismo, maratona, triathlon, corsa, mountain bike, alpinismo) per i quali non è possibile assumere pasti completi. Infatti in questo caso, oltre la praticità della monoporzione, l’alta digeribilità e la velocità di assimilazione degli ingredienti offerti si rivelano fondamentali per avere energia immediata.

Le barrette proteico-energetiche di Cetilar® Nutrition

Abbiamo studiato delle barrette bilanciate e appetitose per tutti i palati: partendo da una classica barretta al cioccolato, proseguendo in una al gusto di arachidi e mirtillo rosso, terminando con  il gustoso abbinamento formaggio e pera. Le nostre barrette proteico-energetiche sono pensate per essere consumate sia nel pre workout sia post workout e sono adatte anche per un’alimentazione vegetariana. Nei loro 60 grammi contengono due minerali in forma Sucrosomiale®, ferro e magnesio, che contribuiscono alla riduzione della stanchezza e stimolano il normale metabolismo energetico. Inoltre, sono ad alto contenuto di proteine e hanno una formulazione studiata per bilanciare tutti i macronutrienti necessari per migliorare le performance durante l’attività fisica.

L’alimentazione sportiva e il benessere fisico sono un binomio inscindibile per un atleta. Il rischio, altrimenti, è quello di andare incontro a stanchezza, affaticamento, basse performance oltre che un maggior rischio di infortuni. Una corretta nutrizione sportiva non va sottovalutata perché ciò che mangiamo è indispensabile per mantenere il giusto fabbisogno energetico e nutrizionali e, di conseguenza, una performance sportiva competitiva.

Innanzitutto, l’alimentazione sportiva deve essere equilibrata. Tanto l’agonista che il dilettante, devono bilanciare i vari gruppi alimentari: solo così si potrà sviluppare appieno velocità, forza e potenza con l’allenamento.

I carboidrati devono corrispondere a circa il 55-60% delle calorie totali che assumiamo con la nostra dieta ma preferendo quelli contenuti in cereali, tuberi e legumi. In misura minore i cosiddetti zuccheri semplici: quelli in marmellata, zucchero e dolci. Le proteine sono la seconda fetta della torta, circa il 15% delle nostre calorie complessive: anche qui è bene variare, combinando sia alimenti proteici animali, carne, pesce, uova, latte e derivati; che alimenti proteici di origine vegetale, come legumi e cereali. Indispensabili per l’alimentazione sportiva dell’atleta perché, oltre a garantire energia, consentono ai tessuti di ripararsi se danneggiati durante l’attività fisica. Infine, i lipidi, oli e grassi vari, che devono costituire il 25-30% della nutrizione sportiva: indispensabili per dare energia al nostro corpo, ma anche per proteggere i nostri organi vitali, trasportare le vitamine e tenere sotto controllo l’appetito.

Nessun alimento deve essere bandito, ma va inserito in un piano di nutrizione sportiva. La carne rossa, ad esempio, permette di integrare un minerale importante come il ferro, indispensabile per il benessere fisico, contribuendo alla riduzione del senso di stanchezza . Inoltre, in una dieta sana ed equilibrata, non deve mancare una buona dose di vitamina C che, oltre ad alzare le barriere del sistema immunitario, è fondamentale per assorbire il ferro.

Alimentazione pre workout, cosa e quando mangiare prima di allenarsi

Per prima cosa: niente alcool. Si rischia la disidratazione che, oltre a peggiorare le proprie performance, può essere pericolosa. Inoltre, quando si consumano alcolici il nostro corpo accumula trigliceridi e quindi non bruciamo i grassi durante il workout. Quindi solo acqua in abbondanza: prima, durante e dopo. Perché la quantità di liquidi persi durante l’attività fisica non deve essere ignorata e, anzi, deve essere sempre garantito il giusto livello di idratazione al nostro corpo.

E poi: niente digiuno. Ovvio, non bisogna abbuffarsi, ma un pasto leggero ad almeno due ore dall’allenamento è necessario per sentirsi bene durante lo sforzo fisico: serve mettere in corpo carburante da bruciare durante l’attività fisica. In caso contrario l’organismo non avrebbe i nutrienti adatti a sostenere l’allenamento e poi si arriverebbe affamati al pasto successivo, con il rischio di un overeating che vanificherebbe il lavoro fatto.

Il consiglio ideale è consumare un pasto facilmente digeribile, ad alta densità energetica, come alimenti a base di cereali e derivati: pasta e pane, ma anche frutta e verdura a foglia verde.
Se volessimo fare uno spuntino pre workout potremmo far ricadere la scelta su un frutto o su uno yogurt magro, così come su una barretta proteico-energetica. Abbiamo infatti studiato delle barrette che contribuiscono alla riduzione della stanchezza e stimolano il normale metabolismo energetico, queste perché sono a ricco contenuto di proteine e bilanciano tutti i macronutrienti (con formulazione bilanciata 40-30-30) di cui il tuo organismo ha bisogno.

L’allenamento in casa è un’esigenza che si è molto diffusa negli ultimi anni. Per scoprire se l’home workout, o home fitness, con o senza attrezzi ha la stessa efficacia del classico workout e se è possibile attrezzare una piccola palestra in casa con piccoli o medi investimenti, continuate a leggere questo articolo. Troverete anche 4 esempi di schede di allenamento, per uomo e donna, che vengono incontro alle esigenze più comuni come perdere peso o mantenersi in forma.

L’allenamento “funzionale” eseguito a corpo libero affonda le proprie origini nell’antica Grecia, dove gli spartani all’interno dei propri accampamenti quotidianamente svolgevano esercizi sfruttando il peso del corpo e la forza di gravità, ricercando agilità e potenza.

Allenarsi in casa, anche per pochi minuti al giorno, ha preso piede in maniera importante durante il lockdown. Molte persone, anche non sportive, lo hanno utilizzato come attività per passare il tempo e allentare le possibili tensioni derivate dallo stare in casa. Gli amanti del fitness e gli atleti, invece, hanno fatto di necessità virtù, cercando di tenersi in forma anche all’interno delle mura domestiche.

Gli ultimi eventi hanno provocato profondi cambiamenti nelle abitudini delle persone e tra questi c’è stato anche un importante cambiamento nell’approccio al workout. Coloro che hanno la necessità, la voglia o il desiderio di tenersi attivi, prima vedevano la palestra o l’attività outdoor come soluzioni principali, attualmente la tendenza è cambiata. Tuttavia, ci sono pro e contro da tenere in considerazione, che analizzeremo in seguito.

Indice dei contenuti:

Efficacia dell’allenamento a casa

L’allenamento a casa si adatta a diverse esigenze che vanno dal restare in forma a un modo semplice per allenare i muscoli. Può essere infatti intrapreso dall’atleta che svolge competizioni di alto livello, ma anche dal manager in carriera per allentare lo stress o semplicemente dalla persona che ricerca il miglioramento del proprio benessere attraverso uno stile di vita sano e attivo.

Il corpo umano è un complesso sistema elaborato e progettato per svolgere azioni e quindi per muoversi, pertanto l’attività fisica, intesa come sano movimento, è da considerarsi la medicina naturale con le maggiori proprietà benefiche in assoluto.

Come allenarsi in casa senza attrezzi

Tutti (o quasi) possono allenarsi a casa. Lo strumento principale attorno al quale nasce un programma di allenamento è il corpo umano. È quindi possibile eseguire esercitazioni efficaci anche senza l’utilizzo delle attrezzature classiche che si trovano in palestra. Quali sono gli esercizi da fare a casa? Esercizi come lo squat, i piegamenti sulle braccia e il plank ne sono un esempio. Con un po’ di fantasia i classici attrezzi possono essere sostituiti con oggetti presenti nella propria abitazione che possono rendere più efficaci e meno noiosi gli allenamenti, come una sedia, le scale, una confezione d’acqua o uno zaino pieno di libri.

Attrezzare una piccola palestra in casa

L’aspetto fondamentale da analizzare prima di allestire una home gym è capire quali sono gli obiettivi da conseguire. La guida di un bravo preparatore atletico può essere in questo caso di aiuto, in modo da evitare errori o acquistare attrezzature non idonee ai propri scopi.

Allestire una palestra a casa può essere relativamente semplice e alla portata delle tasche di tutti. Si può partire da un piccolo investimento economico acquistando pochi strumenti sufficienti per poter impostare un programma di training soddisfacente. Partendo da questa base è poi possibile ampliare e diversificare le attrezzature, fino a ricreare un piccolo centro fitness domestico.

Ad esempio, una base per aumentare la versatilità degli esercizi è rappresentata da:

– una fitball;

– un elastico;

– una palla medica di peso adeguato.

Un secondo livello, che consente un’ampia varietà di esercitazioni, è rappresentato dall’aggiunta di:

– una kettlebell;

– una pedana propriocettiva;

– un trx per l’allenamento in sospensione.

Un investimento ulteriore, che va a integrare ulteriormente la nostra home gym, è l’acquisto di:

bilanciere e dischi per eseguire esercizi multiarticolari in presenza di sovraccarico;

  manubri, per lavorare in maniera specifica su muscoli target;

– una macchina cardio, come ad esempio una bike o un vogatore.

Tipologie di allenamenti ed esempi di schede di allenamento per uomo e donna

Le tipologie di allenamento da eseguire a casa sono molteplici: si va dall’allenamento a corpo libero all’allenamento cardio, ma possiamo anche citare il tabata, il total body e i classici esercizi per gambe, addominali e glutei (GAG) o per la parte superiore del corpo. Negli ultimi anni, e in modo continuativo, nascono nuove filosofie di pensiero e protocolli di lavoro sempre più aggiornati. Il rischio per i profani è quello di improvvisarsi allenatori di sé stessi, andando incontro a problematiche di natura articolare o muscolare, o semplicemente non raggiungendo gli obiettivi voluti. Riteniamo suggeribile la supervisione di un bravo trainer nella pianificazione del programma di lavoro da svolgere in autonomia in modo corretto.

Analizziamo qui di seguito 4 casistiche reali, molto differenti tra loro, in cui possono almeno in parte ritrovarsi una buona percentuale dei lettori:

– L’atleta che non può andare in palestra, ma ha la necessità di mantenere la condizione fisica sport-specifica;

– Il manager con molte responsabilità e poco tempo libero, che ricerca il benessere psico-fisico e la gestione dello stress.

– L’uomo o la donna che vuole rimettersi in forma, perdendo peso e tonificando i propri muscoli.

– La persona di mezza età, ipertesa e con il mal di schiena, a cui il medico ha chiesto di rimettersi in forma.

 

Esempio scheda per atleta dilettante

Caso 1: Andrea. Pugile dilettante di 30 anni.

Andrea ha la necessità di mantenere la condizione atletica, al momento la propria palestra è chiusa e non sa quando potrà combattere nuovamente. Inoltre, lavora full time in un’azienda della propria città e predilige un workout composto sia da esercizi cardiovascolari a corpo libero che da altri di forza con sovraccarichi, che riesca a svolgere al massimo in un’ora.

All’interno del proprio garage di casa ha allestito una piccola palestra con tutto il necessario: dispone infatti di manubri regolabili, palle mediche, kettlebell, bilanciere con dischi e altre attrezzature per l’allenamento funzionale. In media si allena 3 volte a settimana, alle quali abbina 2 sedute di corsa outdoor. Vediamo un esempio di seduta di allenamento svolta da Andrea.

Esempio di allenamento a casa per Atleta Dilettante, finalizzata alla condizione sport-specifica
Warm-up: la seduta inizia con il warm-up, composto da 10’ di salti con la corda, alternando 45” di lavoro e 15” di recupero
Training: nella fase centrale dell’allenamento esegue un Circuit Training composto da 6 esercizi per stimolare sia la forza muscolare che la resistenza aerobica. Il programma prevede la ripetizione del circuito per 6 volte, recuperando circa 1’ tra un giro e l’altro.
1° Esercizio: Distensioni su panca piana con bilanciere 30”
2° Esercizio: Goblet squat con kettlebell 30”
1° Esercizio: Burpees 30”
1° Esercizio: Trazioni alla sbarra 30”
1° Esercizio: Stacco da terra con manubri 30”
1° Esercizio: Plank con zavorra (disco da 10 kg) 30”
Cool-down: nell’ultima parte Andrea dedica 15’ al lavoro specifico della propria disciplina sportiva e circa 10’ allo stretching

Esempio scheda per benessere psicofisico

Caso 2: Paolo. Dirigente di azienda di 45 anni.

Paolo dedica anima e corpo al proprio lavoro, è riuscito a fare carriera ed è un professionista molto apprezzato. Inoltre, non ha tempo di andare in palestra, ma è seguito a distanza da un trainer che costantemente gli aggiorna la tabella di allenamento. Visto il poco tempo a disposizione e il suo alto spirito competitivo predilige allenamenti brevi ma ad alta intensità, grazie ai quali riesci anche a mettersi alla prova in un contesto diverso da quello lavorativo. Da quando ha ripreso l’attività fisica è riuscito a migliorare molto le proprie performance lavorative in termini di concentrazione e gestione dello stress. Paolo non utilizza attrezzature durante i propri allenamenti, se non un tappetino e una corda da saltare.

Qui di seguito una delle sue routine di allenamento senza attrezzi:

Esempio di allenamento a casa per Manager/Dipendente di Azienda, finalizzata al benessere psicofisico
Warm-up: la seduta inizia con il riscaldamento, composto da 5’ di saltelli sul posto, esercizi di coordinazione e mobilità articolare.
Training: nella fase centrale dell’allenamento svolge una serie di esercizi, uno dopo l’altro, con l’obiettivo di completarli nel minor tempo possibile, mantenendo una qualità ottimale nei movimenti. Durante la sessione deve concentrarsi sulla tecnica e mantenere una buona intensità per portare a termine il workout velocemente. Questo doppio compito gli consente di staccare dai pensieri dovuti al lavoro.
1° Esercizio: Burpees 10 ripetizioni
2° Esercizio: Crunch inverso 20 ripetizioni
3° Esercizio: Piegamenti sulle braccia 40 ripetizioni
4° Esercizio: Affondi alternati 60 ripetizioni
5° Esercizio: Crunch 80 ripetizioni
6° Esercizio: Squat 80 ripetizioni
7° Esercizio: Salti con la corda 100 ripetizioni
Cool-down: nella fase finale dell’allenamento dedica 10’ ad esercizi specifici per prevenire il mal di schiena e i dolori cervicali, poiché passa molte ore seduto di fronte al pc.

Esempio scheda per tonificare e perdere peso

Caso 3: Rachele. Studentessa di Economia di 23 anni

Rachele non è mai stata una sportiva e ha bisogno di stimoli per svolgere attività fisica. Al momento necessità di perdere qualche chilo e tonificare i propri muscoli. Dopo vari tentativi falliti ha intrapreso la strada migliore per lei, ovvero essere seguita online da un trainer durante le proprie sedute di allenamento. Il professionista online ha per lei doppia valenza: la correzione di eventuali errori e, soprattutto, il fatto di avere una costante spinta mentale e motivazionale al proprio fianco.

Rachele dispone a casa di una palestrina ben attrezzata, dotata di cyclette, tapis roulant e una serie di attrezzature consigliatele dal personal trainer. Ecco un esempio di come solitamente si allena.

Esempio di allenamento a casa per tonificare e perdere peso
Warm-up: la seduta inizia con 10’ di lavoro aerobico, in questo caso Rachele utilizza la propria cyclette. L’intensità è progressiva, i primi minuti servono per attivare le gambe, poi passa a fare un po’ più di fatica.
Training: nella fase centrale dell’allenamento svolge un programma composto da due fasi: la prima con focus su gambe e glutei, la seconda dedicata a addominali e braccia.
1° Esercizio: Squat con sovraccarico (50% del peso corporeo) 4 serie da 8 ripetizioni
2° Esercizio: Affondi camminati con sovraccarico (25% del peso corporeo) 4 serie da 8 ripetizioni
3° Esercizio: hip thrust (50% del peso corporeo) 4 serie da 8 ripetizioni
4° Esercizio: Trazioni orizzontali con trx 3 serie da 12 ripetizioni
5° Esercizio: Piegamenti sulle braccia facilitati 3 serie da 12 ripetizioni
6° Esercizio: Crunch inverso su fitball 3 serie da 15 ripetizioni
7° Esercizio: Russian twist seduta su pedana bosu con sovraccarico in mano 3 serie da 20 ripetizioni
 

Cool-down: Nella fase finale Rachele dedica 15’-20’ ad esercizi cardiovascolari (in questa seduta svolge la corsa sul proprio tapis roulant) per stimolare il consumo di grassi in seguito all’allenamento di forza che ha svolto, per poi concludere con esercizi di stretching.

Esempio scheda di allenamento a casa per rimettersi in forma

Caso 4: Maria. Casalinga di 55 anni.

Maria è stata una sportiva fino a 25 anni, in seguito a 3 gravidanze e con il passare dell’età ha preso un po’ di peso, a causa soprattutto di un’alimentazione poco equilibrata. Inoltre, è ipertesa e ha una postura non corretta, che la porta ad avere costantemente lombalgia e dolori a spalle e collo. Il medico le ha consigliato di svolgere attività fisica 3 volte a settimana. A tale scopo si è procurata un bastone e un elastico, oltre a utilizzare una sedia e le scale di casa.

Esempio di allenamento a casa per soggetto iperteso che necessita di migliorare anche la propria postura
 Warm-up: la seduta inizia con 20’ di lavoro aerobico. Quando il tempo lo consente Maria esce per una camminata a passo veloce, altrimenti alterna 1’ di lavoro e 30” di riposo salendo e scendendo giù per le scale di casa.
Training: nella fase centrale dell’allenamento svolge esercizi finalizzati alla prevenzione del mal di schiena alternandoli ad esercizi metabolici a basso impatto per stimolare anche il sistema cardiovascolare. Solitamente ripete questa routine di esercizi per 3-4 giri, recuperando 20”-30” tra gli esercizi e 1’ tra i giri.
1° Esercizio: Flesso-estensione tratto lombare in posizione carponi 10 ripetizioni
2° Esercizio: Squat facilitato, alzandosi e sedendosi su una sedia 15 ripetizioni
3° Esercizio: Mobilità spalle con bastone 10 ripetizioni
4° Esercizio: Step-up salendo due scalini con una gamba 5 ripetizioni per gamba
5° Esercizio: Bird-dog 5 ripetizioni per parte
6° Esercizio: Rotatori esterni della spalla con elastico 15 ripetizioni
Cool-down: nella fase finale dell’allenamento Maria esegue esercizi di allungamento muscolari in scarico, soprattutto per quanto riguarda i muscoli della catena posteriore

Consigli Alimentari

Parlando di allenamento non dobbiamo dimenticarci che l’aspetto alimentare ha una valenza fondamentale nella qualità della vita. Il detto “siamo quello che mangiamo” creato dal filosofo tedesco Feuerbach a metà del 1800 risulta estremamente attuale. L’attività fisica, seppur costante e intensa, infatti non può da sola, soprattutto superati i 30 anni, consentire il mantenimento di un corretto stile e qualità di vita.

In linea di massima l’indicazione da tenere è sempre quella di prediligere i cibi freschi, poco conditi, evitando soprattutto l’uso e l’abuso di zuccheri e salse. Una buona e bilanciata colazione è la base per affrontare al meglio la giornata. L’ideale sarebbe concentrare le calorie nella prima fase della giornata per poi man mano andare a ridurre l’apporto calorico nelle ore serali, prediligendo per cena alimenti leggeri, in modo anche da facilitare il sonno migliorandone la qualità. Un ultimo aspetto da non sottovalutare è l’idratazione, lontano dai pasti è suggeribile assumere dai 2 ai 3 litri di acqua al giorno.

Conclusioni

L’allenamento a casa ha i suoi pro e i suoi contro, ma sicuramente gli aspetti positivi sono potenzialmente maggiori. Indipendentemente dal fatto che il lavoro venga svolto in palestra, outdoor o a casa è comunque consigliabile rivolgersi a un professionista del settore che può guidarci nelle scelte corrette da intraprendere.

Sembra scontato, eppure non lo è: il primo consiglio per affrontare al meglio una corsa è arrivare riposati al momento del via. È, infatti, ormai noto che per ottenere una migliore performance in gara è fondamentale non solo essere allenati, ma anche fisicamente e mentalmente pronti ad affrontare uno sforzo.

Per questo, nei giorni che precedono una competizione è consigliabile seguire un programma di scarico, altrimenti noto con il nome tecnico di tapering, con una graduale diminuzione delle attività di allenamento.

Come prepararsi a correre una competizione importante

 

Per arrivare riposati prima di una gara non è necessario interrompere del tutto gli allenamenti, quanto piuttosto ridurre il loro volume, così da non perdere distanza e ritmo di corsa.

Per riuscirci, si consiglia di diminuire le distanze percorse abitualmente e di concentrarsi su sessioni più brevi ma intense. Ad esempio, se vi state preparando per una mezza maratona, iniziate con 10 minuti di riscaldamento, correte 3-5 km al vostro ritmo obbiettivo di gara e completate poi con 10 minuti di defaticamento. In generale, prima di un appuntamento importante, seguite il programma delle vostre settimane di scarico, così da permettere al vostro fisico di rigenerarsi e accumulare le energie necessarie prima della prestazione.

È meglio, inoltre, evitare di inserire esercizi fisici nuovi ad integrazione del vostro allenamento se non volete rischiare di ottenere muscoli doloranti e affaticati, compromettendo il vostro obiettivo.

Anche se apparentemente vi sembrerà di non allenarvi abbastanza, non dimenticate che il vero obiettivo di queste sessioni è il mantenimento delle caratteristiche tecniche e metaboliche acquisite e non l’innalzamento dei propri livelli di prestazione che, di solito, a ridosso di una gara sono minimi. Infine, ricordate che a 2/3 giorni dall’evento è meglio correre poco e solo per mantenere sciolta e rilassata la muscolatura, magari affiancando alla fase di riscaldamento un massaggio breve e leggero con prodotti specifici.

 

Stretching dopo la corsa

 

I benefici sono innegabili per coadiuvare il recupero dopo l’allenamento o la gara. Una buona sessione di stretching aiuta ad aumentare l’elasticità muscolare e tendinea: lo stretching, infatti, aiuta a migliorare la componente di resistenza elastica del tessuto muscolare e la capacità di recuperare la forza muscolare, oltre al tono muscolare.

Lo stretching, o allungamento muscolare, aiuta anche a rimuovere l’acido lattico che si accumula durante l’attività fisica e a prevenire infortuni muscolari dovuti a movimenti bruschi durante il fisiologico calo di temperatura corporea che avviene subito dopo la performance sportiva.

Non da ultimo, lo stretching aiuta il fisico a raggiungere uno stato di relax, aiutando il ritorno di una circolazione sanguigna più equilibrata.

 

Il ruolo dell’alimentazione prima di una gara podistica

 

Mantenere un’idratazione adeguata durante l’attività sportiva, reintegrando acqua e sali minerali durante gli allenamenti, è una delle sane abitudini a cui si deve attenere chiunque pratichi sport, sia a livello amatoriale che agonistico.

D’altronde, anche un’alimentazione equilibrata e specifica per il running gioca un ruolo fondamentale nella preparazione fisica prima di una gara, soprattutto per una prova di resistenza come la maratona o la mezza maratona.

Per arrivare al meglio della propria forma è consigliabile aumentare l’apporto di carboidrati e di tutti gli alimenti ricchi di potassio e magnesio, così da garantire al nostro organismo il giusto introito di zuccheri ed energia.

Cosa mangiare prima e dopo una gara podistica

Il giorno della competizione, prima della gara concedetevi una ricca colazione (senza eccessi!) a base di cereali, biscotti secchi o fette biscottate, frutta fresca o secca. È ammesso anche uno spuntino leggero un paio di ore prima della gara, nel caso in cui passasse troppo tempo tra la colazione e la partenza.

Dopo una gara podistica, è importante adottare un’alimentazione ricca di nutrienti anti-infiammatori per accelerare il recupero muscolare. Ad esempio, gli Omega 3, ovvero i grassi polinsaturi, sono degli alimenti che non possono mancare nell’alimentazione dopo una performance sportiva intensa e prolungata. Merito della capacità di ridurre le infiammazioni tendinee e stimolare la risposta del sistema immunitario.

La crescente consapevolezza dell’importanza dell’esercizio fisico, sia per prevenire gli infortuni che per il benessere psicofisico, ha portato allo sviluppo dell’esercizio terapeutico, che racchiude una serie di metodologie, ciascuna delle quali con modalità e obiettivi in parte sovrapponibili e in parte differenti.

Le principali tipologie di esercizio terapeutico possono essere racchiuse in tre categorie: riabilitativo, preventivo e finalizzato al benessere psicofisico.

Le figure professionali più indicate per stilare un piano funzionale e personalizzato sono da ricercarsi nel fisioterapista (soprattutto per la parte riabilitativa) e nel laureato in scienze motorie (per l’area di prevenzione infortuni e ricerca del benessere psicofisico). Ancora meglio se le due figure professionali collaborano, interagendo per trovare le giuste strategie attuative.

ESERCIZIO RIABILITATIVO

Partendo dall’esercizio terapeutico riabilitativo, un esempio semplice da descrivere è il paziente che presenta lombalgia aspecifica. In soggetti sedentari, o che svolgono attività lavorative pesanti, questa problematica è abbastanza comune e richiede di essere attenzionata e sottoposta agli occhi esperti di un professionista del settore. Il primo step di analisi spetta al fisioterapista, il quale se la problematica è di lieve entità può suggerire, oltre a trattamenti manuali o strumentali, anche l’esercizio in palestra seguito da un preparatore atletico laureato in scienze motorie. L’attività fisica mirata infatti, può avere effetti molto importanti nel breve periodo e stabilizzare nel tempo i progressi indotti dalle sedute fisioterapiche.

Il corpo umano è progettato per muoversi; purtroppo talvolta la vita quotidiana sedentaria, i ritmi frenetici e la poca propensione all’attività fisica, portano molti ad utilizzare il proprio corpo solo lo stretto necessario, affidandosi ai mezzi ed alla tecnologie per evitare azioni motorie. Questo comporta il protrarsi di posture errate, il peggioramento della composizione corporea e, in generale, un decremento funzionale globale delle strutture muscolo-scheletriche e dell’apparato cardio-vascolare.

L’esercizio fisico deve essere finalizzato in questi casi a restituire al soggetto mobilità e forza in aree specifiche, migliorando la postura ed in generale l’efficienza muscolare, consentendo di ridurre le sintomatologie dolorose presenti e prevenendone la ricomparsa in futuro.

ESERCIZIO PREVENTIVO

Nello sport l’esercizio preventivo sta assumendo un ruolo fondamentale, infatti tutti gli sportivi, dagli amatori ai professionisti delle varie discipline, dovrebbero seguire un programma di allenamento finalizzato alla prevenzione degli infortuni, che va di pari passo a quello di incremento delle performance.

Nelle varie discipline chiaramente sono presenti delle variabili differenze dovute alle specificità dello sport e ai distretti corporei maggiormente sollecitati. Questi aspetti sono da tenere sicuramente in considerazione, approfondendo eventualmente l’analisi del modello prestativo dello sport, durante la programmazione di un protocollo di lavoro.

Un altro aspetto fondamentale è l’analisi posturale dell’atleta, che può far emergere carenze su cui lavorare, legate ad esempio a infortuni pregressi, retrazioni muscolari o aspetti posturali da migliorare.

Tuttavia, purtroppo, la prevenzione infortuni soprattutto in età giovanile è spesso trattata con superficialità e quindi sottovalutata. Questa assume un’importanza differente nel momento in cui l’atleta raggiunge la maturità agonistica, o in seguito a un infortunio, quando gli atleti percepiscono l’importanza dell’esercizio terapeutico per la loro “longevità agonistica”.

Un ruolo fondamentale è quello dello staff atletico-sanitario, che ha il compito di educare gli atleti ad integrare il programma prestativo con quello di prevenzione degli infortuni.

ESERCIZIO FINALIZZATO AL BENESSERE PSICOFISICO

L’esercizio fisico è da considerarsi terapeutico anche se è rivolto ad un soggetto sano, senza particolari problematiche posturali o muscolo-scheletriche.

L’attività fisica, se svolta con regolarità, presenta notevoli vantaggi, prevenendo malattie cardiovascolari, contribuendo alla riduzione del tessuto adiposo, regolando la pressione arteriosa, i livelli di colesterolo e permette altresì di regolare la glicemia. Essa rappresenta a tutti gli effetti un farmaco potentissimo senza particolari effetti collaterali.

Allenarsi con regolarità migliora non solo la salute fisica ma anche quella mentale, contribuendo ad alleviare lo stress grazie al rilascio di endorfine, migliorando l’umore regolarizzando i livelli di seratonina, ma anche semplicemente migliorando la fiducia in sé stessi grazie al raggiungimento di obiettivi prefissati e incrementando la qualità del sonno.

Analizziamo adesso un caso studio per ciascuna delle 3 aree di intervento.

CASO 1: soggetto sovrappeso con mal di schiena e gonalgia. Programma di Esercizio Riabilitativo

Ipotizziamo di dover lavorare con un soggetto in chiaro sovrappeso che riferisce lombalgia cronica e dolore alle ginocchia durante e dopo le giornate lavorative. Il soggetto svolge un lavoro attivo dove sottopone le proprie articolazioni a stress importanti.

Dall’anamnesi non risultano particolari aspetti da sottolineare, l’alimentazione è totalmente non bilanciata, di base ipercalorica.

In questo caso è suggeribile per il soggetto intraprendere un programma combinato composto da sedute fisioterapiche per ridurre la sintomatologia dolorosa e attività fisica 2-3 volte a settimana per circa 60-90’ ciascuna. All’interno delle sedute sarà importante inserire:

  • Attività aerobiche progressive, prediligendo inizialmente esercizi a basso carico articolare, come la bike ad esempio, per poi passare ad esercitazioni più dinamiche;
  • Esercizi di mobilità/rinforzo specifici finalizzati alla riduzione della dolorabilità muscolo-scheletrica;
  • Esercizi di tonificazione/rinforzo generale, che abbinati alle attività aerobiche favoriscono la riduzione del peso e il miglioramento della composizione corporea;
  • Alimentazione corretta ed equilibrata, migliorando anche l’idratazione giornaliera.

Questo programma di lavoro, apparentemente semplice, rappresenta un importante passo avanti per il soggetto che già dopo le prime sedute potrà cominciare a percepire i benefici, fermo restando che i miglioramenti si stabilizzeranno a medio termine. Il programma non deve essere pensato a scadenza, ma deve rappresentare un nuovo inizio per il soggetto, che man mano percependo i miglioramenti sarà disposto a inserire queste attività teraputtiche all’interno del proprio stile di vita, migliorandone la qualità.

CASO 2: tennista professionista, non riferisce problematiche di rilievo. Programma di Esercizio Preventivo

In questo caso le cose cambiano, il soggetto è in forma, è un atleta e non ha particolari problematiche fisiche, sia durante che dopo le competizioni. Nonostante ciò, l’esercizio terapeutico può entrare in gioco, infatti,negli atleti lo scopo principale degli allenamenti è quello di migliorare la condizione atletica e le capacità tecniche per renderli più performanti durante la competizione. Questo talvolta, per non dire spesso, va a discapito dell’integrità strutturale muscolo-tendinea e potenzialmente può ridurre la longevità sportiva dell’atleta. Per evitare che ciò si verifichi, gli allenamenti orientati alla performance devono essere affiancati da un corretto programma di prevenzione infortuni, composto da:

  • Rinforzo specifico per la cuffia dei rotatori, viste le sollecitazioni importanti presenti sulla spalla del tennista
  • Routine specifica pre-allenamento / partita per preparare la muscolatura alla prestazione;
  • Flessibilità muscolare e mobilità articolare mediante esercitazioni in palestra.

Anche in questo caso l’interazione tra le figure professionali risulta importante, il laureato in scienze motorie si occupa della parte di esercizio, il fisioterapista può predisporre dei lavori di scarico che fungono da boost preventivo e rigenerativo per l’atleta.

 

CASO 3: imprenditore, ex atleta. Riferisce livelli di stress elevati e poco tempo per l’attività fisica. Programma di Esercizio finalizzato al Benessere

In questo caso il soggetto non riferisce particolari problematiche fisiche; tuttavia, i livelli elevati di stress lavorativi lo stanno portando ad un importante peggioramento della propria qualità di vita. Il tempo a disposizione è poco e l’attività fisica ormai è relegata all’ultimo posto tra le priorità.

Dall’anamnesi non risultano particolari aspetti da sottolineare, anche l’alimentazione è abbastanza regolare.

La prima fase prevede 2 sedute di allenamento settimanali da circa 60’ ciascuna, dove il compito del preparatore atletico sarà quello di ottimizzare il poco tempo a disposizione lavorando prevalentemente su 3 aree target:

  • Miglioramento della resistenza cardiovascolare, mediante esercitazioni cicliche (come corsa, bike, rowing) o acicliche (circuit training), prevedendo anche lo stimolo delle componenti coordinative;
  • Incremento della forza muscolare, tramite esercizi a circuito che prevedano impegno muscolare progressivo, prediligendo esercizi multiarticolari (squat, push-ups, deadlift, etc.);
  • Prevenzione degli infortuni e delle sintomatologie dolorose, effettuando esercizi di mobilità e core stability.

Parallelamente al programma di riattivazione atletica è suggeribile abbinare:

  • una seduta settimanale outdoor durante il weekend variabile a seconda del livello e delle preferenze (passeggiata, corsa, bici, etc.)
  • un trattamento settimanale di scarico con il fisioterapista.

24 Ore di Daytona sfortunata e amara per Cetilar Racing, la scuderia supportata da Cetilar e impegnata nella serie Michelin Endurance Cup dell’IMSA WeatherTech Sportscar Championship. 

Dopo un totale di 44 giri, poco più di 100 minuti, un contatto subìto nelle fasi successive al via, non ha infatti consentito alla Ferrari 296 GT3 numero 47 di Roberto LacorteGiorgio SernagiottoAntonio Fuoco e Alessandro Balzan di proseguire l’edizione 2023 della celebre corsa.

Un ritiro indubbiamente amaro, in quella che era la terza partecipazione consecutiva della squadra tutta italiana (piloti, vettura e gestione tecnica della AF Corse) alla più grande classica della Florida giunta alla sua 61ª edizione.

Dopo avere concluso una settimana fa con il nono tempo della GTD il Roar before the 24, valevole come qualifica della stessa 24 Ore di Daytona, ad avviarsi sabato pomeriggio è stato Sernagiotto, autore del primo stint di guida in cui si è collocato costantemente a ridosso della top-10. Un turno di circa 60 minuti, quello del pilota veneto, prima di effettuare il pit-stop in cui ha lasciato il volante a Lacorte.

Ma a causa appunto delle conseguenze del contatto iniziale, quest’ultimo ha dovuto ben presto prendere la via dei box effettuando una lunga sosta. Tornato in pista, Lacorte subito dopo si è nuovamente dovuto fermare. Inevitabile è stato a quel punto lo stop definitivo.

Peccato, perché tutta la squadra aveva fino a quel momento lavorato molto bene sullo sviluppo dell’inedita vettura di Maranello che per l’occasione faceva il suo debutto in gara, percorrendo in totale 104 giri nel corso delle varie sessioni di libere, per un totale di circa 595 km.

L’impegno negli States del team Cetilar Racing proseguirà a tutto spiano, guardando fin da adesso al prossimo appuntamento a cui si arriverà estremamente carichi e con un super pieno di motivazioni. Ovvero alla 12 Ore di Sebring, che si disputerà nel weekend del 15-18 marzo e dove lo scorso anno Lacorte, Sernagiotto e Fuoco centrarono una strepitosa e meritata vittoria di classe. Quindi si proseguirà con i due successivi round di Watkins Glen e della Petit Le Mans di Road Atlanta.

Una qualifica positiva, per iniziare nel migliore dei modi la settimana della gara di endurance più simbolica e sotto molti punti di pista più importante dell’anno. La 24 Ore di Daytona del team Cetilar Racing ha preso il via simbolicamente domenica sorsa, con il Roar Before the Rolex 24, valevole come qualifica ufficiale della gara in programma sabato prossimo, con partenza alle 19:40 (ora italiana), prima prova della serie Michelin Endurance Cup dell’IMSA WeatherTech Sportscar Championship.

A piazzare nella top-10 della GTD la Ferrari 296 GT3 numero 47 tecnicamente gestita dalla AF Corse, è stato Antonio Fuoco, che ha fissato il suo migliori crono in 1’48″309, collocandosi al nono posto su un totale di 24 equipaggi al via nella stessa classe.

Il pilota cosentino, che si alterna al volante della nuova vettura di Maranello con Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e il nuovo arrivo Alessandro Balzan, ha dichiarato: “Sappiamo che la qualifica qui a Daytona non è importante al cento per cento, perché parliamo di una gara molto lunga. Cercheremo di migliorarci per la prossima settimana”.

Una quinta fila “virtuale” (di fatto quella della classe GTD) quella del team Cetilar Racing per questa edizione 2023 della Rolex 24 at Daytona, dove di sicuro giocherà l’esperienza del team, di AF Corse e dei piloti, tutti con un bel background nella long-endurance americana.

La 24 Ore di Daytona, primo dei quattro appuntamenti del campionato a stelle e strisce (che include anche la Mobil 1 Twelve Hours of Sebring, la Six Hours of The Glen e la 10-Hour Motul Petit Le Mans di Road Atlanta), entrerà nel vivo giovedì con le prime tre sessioni di prove libere, mentre un ulteriore turno è in programma venerdì. Sabato 28, alle 13:40 ora locale (le 19:40 italiane), il via della gara.

Una giornata incredibile: oltre 2000 runner, provenienti da 62 Paesi, e un sole abbacinante hanno dato vita alla XXIII edizione della Cetilar Maratona di Pisa, la corsa podistica che ieri ha dato spettacolo sotto lo sguardo della Torre Pendente. 

Un grande successo di partecipazione e una gara perfetta per il campione italiano di maratona del 2020 Giovanni Grano (Nuova Atl. Isernia) che ha vinto in 2 ore, 17 minuti e 55 secondi, con quasi 4 minuti di scarto rispetto alla sua precedente partecipazione del 2012, quando si era piazzato secondo. “L’ultimo anno e mezzo è stato piuttosto difficile, sono quindi felicissimo di essere rientrato in gara, di aver vinto e di averlo fatto a Pisa, una città che conosco molto bene perché mia moglie ha vissuto qui per qualche anno. Da qui ripartirò a caccia del mio personale”, ha dichiarato il vincitore.

Secondo posto per Andrea Soffientini (ASD Dinamo Sport), terzo per Roberto Patuzzo (Azzurra Garbagnate Milanese).

Per le donne gara dalle forti emozioni con vittoria a sorpresa di Benedetta Coliva (ASV Gherdeina Runners), al debutto sulla distanza, nona assoluta e prima di categoria con il tempo di 2 ore, 35 minuti e 43 secondi, nuovo primato femminile. Seconda la keniana Lenah Jerotich (Atletica 2005), terza Claudia Marietta (GS Lammari). 

Anche il Sindaco di Pisa Michele Conti era presente al via: “La Maratona di Pisa è una grande occasione per la città perché richiama tantissimi stranieri, come testimonia la presenza del 35% di atleti da 62 Nazioni. Siamo particolarmente fieri di essere riusciti a creare un binomio virtuoso sport e cultura, proponiamo infatti la visita gratuita ai musei e la mostra «I Macchiaioli» di Palazzo Blu. Non mi resta che ringraziare quanti sono venuti a partecipare, gli organizzatori, i volontari ed i partner che hanno reso possibile questa splendida manifestazione”.

Presenti in rappresentanza del partner PharmaNutra anche i calciatori del Pisa Hjortur Hermannsson e Ettore Gliozzi, freschi delle tre reti e del successo di sabato contro il Brescia. “Come calciatori dobbiamo avvicinarci di più al mondo della corsa”, hanno detto all’unisono Hermannson e Gliozzi, “Al termine della carriera intraprenderemo sicuramente questa strada”. 

In gara anche il 93enne Angelo Squadrone (Asd Marathon Club Pisa) atleta con un palmarès di straordinario rilievo, che su queste strade ha corso innumerevoli volte.

Per quanto riguarda la Pisanina Half Marathon, tra gli uomini successo di Alessio Terrasi (GP Parco Alpi Apuane) su Youssef Khatoui (Atl. Vallecamonica) e David Borg, mentre tra le donne, netta affermazione per la maltese Lisa Marie Bezzina che precede sul traguardo la britannica Hannah Russell e Francesca Bianchini (Brontolo Bike Asd).

Nicola Lacorte, portacolori della Cetilar Academy, sarà un pilota ufficiale del team Prema Racing per la prossima stagione. Già impegnato quest’anno nelle ultime tre gare del Campionato Italiano F4, dopo una lunga esperienza – con diverse soddisfazioni – nell’ambito del kart, l’anno prossimo Lacorte correrà per una delle squadre di punta del panorama internazionale, partecipando prima al Campionato di Formula 4 degli Emirati Arabi Uniti, poi all’intero Italian F4 Championship, senza dubbio il più competitivo in circolazione. 

“Non vedo l’ora di iniziare la stagione con Prema. Ho delle grandi aspettative dopo le ultime gare del campionato 2022, che sono andate bene”, spiega Nicola, fresco vincitore dell’ultimo Supercorso Federale ACI. “Inoltre i primi test sono andati abbastanza bene, quindi sono positivo per il 2023. Mi piace come lavora la squadra, sono estremamente professionali e sono molto soddisfatto di quello che abbiamo fatto finora”.

“Diamo un caloroso benvenuto a Nicola nella nostra squadra. La sua prestazione nel Supercorso Federale è stata sicuramente notevole, così come il suo debutto nel Campionato F4. Siamo determinati a massimizzare il suo potenziale per renderlo un atleta di alto livello fin dalla sua stagione da rookie”, le parole di Angelo Rosin, Team Principal di Prema Racing. 

Il primo appuntamento in pista per Lacorte sarà ad Abu Dhabi, a metà gennaio, per la gara d’esordio del Campionato di Formula 4 degli Emirati Arabi Uniti. 

Cos’è la Terapia Manuale e a cosa serve

La Terapia Manuale è un metodo di trattamento utilizzato dai fisioterapisti, che tramite tecniche manuali altamente specializzate si pone come obiettivo di risolvere le disfunzioni neuro-muscolo-scheletriche del paziente. Tra gli obiettivi della Terapia Manuale ci sono sicuramente la diminuzione del dolore e il trattamento dell’infiammazione, il miglioramento della mobilità articolare, la riduzione delle tensioni muscolari e viscerali.

I metodi più conosciuti ed utilizzati in fisioterapia sono:

  • Concetto Maitland
  • Manipolazione Fasciale di Stecco
  • Metodo McKenzie
  • Metodo Kaltenborn
  • Metodo Mulligan
  • Strain-Counterstrain

I punti principali della Terapia Manuale

I punti principali di ogni metodo di Terapia Manuale sono i seguenti:

La prima valutazione.

Questo è il caposaldo di ogni concetto di terapia manuale. La valutazione è fondamentale per il fisioterapista al fine di trovare la causa del problema del paziente e poter indirizzare al meglio il trattamento. La valutazione viene eseguita in base a:

  • Colloquio e anamnesi. Il fisioterapista attraverso domande specifiche e mirate sulla problematica del paziente e sugli eventuali traumi passati, riesce a formulare una o più ipotesi sull’origine del dolore/limitazione. In questo processo è sempre utile visionare i referti di eventuali esami strumentali come Risonanza Magnetica, RX o Ecografia.
  • Test fisici. Tramite dei test attivi e/o passivi il fisioterapista conferma o modifica la sua ipotesi, ricreando il dolore del paziente oppure trovando limitazioni di movimento nelle zone indagate.
  • Valutazione palpatoria. Questo è il momento in cui il terapista utilizza le mani per andare a ricercare sul paziente delle sensazioni tissutali che sono indice di disfunzione. L’obiettivo della ricerca tramite palpazione varia a seconda del metodo che si utilizza: è possibile trovare delle densificazioni della fascia, dei Tender Point, dei Trigger Point, rigidità articolari o altro. La valutazione palpatoria è l’ultima conferma che serve al fisioterapista per poter iniziare il trattamento di terapia manuale.

Il trattamento.

Una volta individuata e confermata la causa del problema, si procede con un trattamento mirato tramite tecniche manuali. Queste variano a seconda della metodologia di Terapia Manuale che si sta applicando e in base alla situazione clinica del paziente. Tendenzialmente, si utilizzeranno tecniche più delicate in uno stato infiammatorio acuto, mentre è possibile lavorare in maniera più intensa in una patologia sub-acuta o cronica.

Quali tecniche compongono il trattamento manuale

Possiamo dividere le tecniche di terapia manuale in due macro-gruppi:

Tecniche dirette di terapia manuale

Sono tutte quelle metodologie che prevedono tecniche manuali dirette sulla disfunzione. In questo gruppo troviamo le mobilizzazioni articolari, il trattamento dei Trigger Points, le manipolazioni vertebrali ad alta velocità (HVLAT), il trattamento delle densificazioni della fascia profonda, lo stretching, il massaggio, le trazioni, il pompage, il linfodrenaggio ecc.

Tecniche indirette di terapia manuale

Sono le tecniche principali del metodo osteopatico americano Strain-Counterstrain. Si tratta di una tecnica di medicina manuale indiretta e neurologica, che porta la struttura bersaglio in un posizionamento passivo in accorciamento specifico mantenuto per 90’’, al fine di arrestare e riprogrammare l’errata attività neurologica che mantiene la disfunzione in atto. Sono tecniche indolore per il paziente ma molto potenti, in quanto vanno ad agire in maniera profonda sui fusi neuromuscolari, spesso causa del dolore o delle tensioni del paziente.

Quali sono i disturbi comunemente trattati con la Terapia Manuale

Potenzialmente, tutte le sindromi che riguardano il sistema neuro-muscolo-scheletrico possono essere approcciate con la Terapia Manuale. Si possono valutare e trattare con successo le seguenti disfunzioni:

Tecniche fisioterapiche solitamente associate alla Terapia Manuale

La Terapia Manuale è un’ottima metodologia di valutazione e trattamento, ma non dobbiamo pensare che possa da sola risolvere ogni cosa. Infatti, per avere una risoluzione completa e più veloce oppure per evitare recidive, il trattamento manuale molto spesso viene associato ad altre tecniche fisioterapiche. Le più comuni sono:

  1. L’ Esercizio Terapeutico: Si tratta di esercizi attivi da eseguire sotto la supervisione del fisioterapista oppure in autonomia a casa, volti a rinforzare i muscoli deboli, rendere più flessibili quelli rigidi, migliorare la condizione cardiovascolare e la coordinazione, mobilizzare le articolazioni che ne hanno bisogno. Spesso è il complemento ideale ai trattamenti di Terapia Manuale.
  2. La Rieducazione Posturale: In molti casi, soprattutto per evitare recidive, si rende necessario migliorare la postura del paziente. La maniera migliore per farlo è tramite sedute 1-a-1 e utilizzando metodologie di rieducazione posturale come il metodo Mezieres, Souchard o Pancafit. Oltre a questo, viene insegnato al paziente quali posture evitare durante la vita quotidiana e strategie utili per migliorare l’ergonomia a lavoro.
  3. La Terapia Strumentale: Utilizzata soprattutto nelle fasi acute, come aiuto alla Terapia Manuale, per diminuire il dolore e/o la tensione. Le più utilizzate sono la TECAR, il LASER e gli Ultrasuoni.

L’allungamento muscolare, più noto con il termine inglese stretching, è una pratica molto comune, quasi obbligatoria quando si parla di allenamento, che in realtà comprende numerose metodologie e correnti di pensiero differenti tra loro nell’approccio pratico, ma che di base hanno obiettivi comuni e sovrapponibili.

Quanti tipi di stretching esistono? A cosa servono? Sono adatti a tutti?
Il nostro personal trainer Filippo cercherà di rispondere a tutte queste domande e di spiegare come e quando inserire le fasi di allungamento muscolare all’interno di un programma di allenamento completo.

Stretching: Cos’è? Definizione e obiettivi

Lo stretching (dall’inglese to stretch: allungare/distendere) è una forma di esercizio fisico in cui uno specifico muscolo, tendine o gruppo muscolare viene posto in allungamento, al fine di incrementare l’elasticità e la flessibilità muscolare e tendinea (mio-tendinea).

Gli obiettivi principali ed i potenziali vantaggi dello stretching, abbinato anche ad altri esercizi di prevenzione, sono:

  • Il miglioramento della flessibilità muscolare e della mobilità articolare;
  • L’incremento della capacità funzionale della muscolatura, infatti quanto più un muscolo è in grado di allungarsi e accorciarsi adeguatamente maggiore è anche il suo rendimento;
  • La riduzione dell’insorgenza di infortuni, soprattutto negli sport dinamici, dove avere una buona flessibilità, abbinata ad adeguati livelli di forza muscolare, riduce drasticamente il rischio e la frequenza di patologie e traumi da sovraccarico;
  • La riduzione di sintomatologie dolorose dovute a posture errate ed accorciamenti muscolari protratti nel tempo;
  • Una miglior capacità di recupero tra una seduta di allenamento e l’altra, ottimizzando la qualità dell’attività fisica.

Tipologie di stretching

Analizziamo adesso i diversi tipi di stretching che possono essere eseguiti sia durante la preparazione atletica che in caso di rieducazione posturale, e capiamo quindi quali metodologie possono essere più utili a seconda delle esigenze e quando utilizzarle.

Lo Stretching Statico

Lo stretching statico è probabilmente la metodologia più utilizzata e conosciuta. Comprende tecniche passive, a stimolo prolungato, intorno alla massima ampiezza di movimento consentito dall’articolazione. Gli esercizi di stretching statico consistono nel mantenere una determinata posizione di allungamento, ricercando il graduale calo della tensione muscolare ed un progressivo allungamento della muscolatura.
Vi consigliamo di avere particolari accortezze durante questa pratica, come mantenere la respirazione regolare e costante, evitare di forzare eccessivamente (range 6 su una scala da 1 a 10) ed eseguire un riscaldamento generale di circa 10 minuti, evitando di iniziare a freddo.

Lo Stretching Dinamico

Lo stretching dinamico prevede una serie di movimenti e oscillazioni finalizzati a migliorare la flessibilità dinamica. È molto utilizzato nello sport durante le fasi di attivazione, viste le molteplici finalità legate alla preparazione all’allenamento, come il riscaldamento muscolare e la mobilità delle articolazioni.
Questo tipo di stretching si presta molto alle fasi di riscaldamento poiché si tratta di un metodo progressivo, che porta a raggiungere i propri limiti di mobilità per poi cercare di incrementarli gradualmente, parallelamente al riscaldamento generale di tutto il corpo.

Lo Stretching Balistico

Da non confondere con quello dinamico, lo stretching balistico prevede movimenti decisi, che ricercano il massimo allungamento, e forti trazioni finalizzate ad incrementare il range articolare. I rischi potenziali di questa metodologia hanno portato ad evitarla per lungo tempo. Lo stretching balistico prevede infatti il raggiungimento del livello di massimo allungamento di una determinata posizione, per poi forzare ulteriormente mediante movimenti repentini. Questa operazione fa sì che il sistema nervoso produca un riflesso di protezione muscolare, detto riflesso miotatico inverso, il quale genera una contrazione involontaria e rapida del muscolo, incrementando il rischio di trauma muscolare e tendineo. Per questo deve essere eseguita preferibilmente sotto supervisione del personal trainer e, soprattutto, mai a freddo.

Le tecniche di PNF: Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation

Le tecniche di PNF, ovvero di Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva, consistono nel raggiungere la posizione di massimo allungamento muscolare, per poi effettuare una contrazione isometrica di 5 secondi circa; infine, si ripetere l’operazione per altre 2-3 volte. Questo permette di spingersi oltre il normale range in modo controllato e sicuro, perché va ad inibire l’azione dei fusi neuromuscolari, organi propriocettivi che durante le fasi di massimo allungamento muscolare attivano il riflesso miotatico inverso, il quale protegge il muscolo da potenziali lesioni.
Questa tipologia di stretching è consigliata a persone particolarmente rigide, le quali hanno un sistema di protezione da parte dei fusi neuromuscolari molto attivo, ma che possono in questo modo migliorare la propria flessibilità con più facilità e più velocemente.

Benefici a breve e lungo termine

Negli anni i benefici dello stretching che hanno assunto sempre maggiore rilevanza sono l’efficacia sulla prestazione fisica (effetti a breve termine) e l’influenza del ROM – range of motion – articolare (effetti a lungo termine).

Attenzione però che, in fase di riscaldamento, prima della prestazione, effettuare allungamenti protratti per troppo tempo può comportare l’aumento delle tensioni all’interno del muscolo e una peggior vascolarizzazione. Allungamenti esagerati possono anche mettere in discussione la corretta coordinazione tra muscolo agonista e antagonista, peggiorando i gesti tecnici in termini sia qualitativi che quantitativi.

Prendendo in considerazione gli effetti dello stretching statico, questo può essere suddiviso in stimoli di durata minore o maggiore di 60 secondi:

  • Nel caso di stimoli inferiori ai 60 secondi, si riscontra a breve termine un leggero peggioramento della performance, una lieve riduzione del picco di forza del distretto interessato e un aumento della tollerabilità alla tensione.
  • Per quanto riguarda gli stimoli più lunghi (> 60 secondi), si osserva spesso un importante peggioramento della performance a breve termine, un maggior mio-rilassamento, quindi una minore eccitabilità neuronale, e deformazioni dette plastiche, quindi delle variazioni a lungo termine.

Il discorso cambia se lo stretching statico è inserito, invece, all’interno di una routine di warm-up completa (riscaldamento metabolico, esercitazioni specifiche di mobilità, etc.), specialmente per gli stimoli al di sotto dei 60 secondi. In questo contesto, numerosi studi scientifici evidenziano un impatto positivo sulla prestazione, ipotizzando una riduzione dell’incidenza di infortuni muscolari dei distretti trattati.

Ma attenzione: non tutti i soggetti rispondono allo stesso modo ad uno stesso stimolo di stretching a causa di una diversità biologica genetica e questo chiaramente rende difficile la creazione di protocolli e programmi standard anche quando si parla di allungamenti muscolari.

Quando eseguire lo stretching? Prima o dopo l’allenamento?

Consigli pratici su come fare stretching nel modo giusto:

  1. È preferibile non eseguire esercizi di stretching a freddo, prima della seduta di allenamento e a maggior ragione prima della prestazione agonistica.
  2. L’attività fisica dovrebbe iniziare con una fase di “warm-up” metabolico, composta da esercizi generali e specifici, finalizzati al riscaldamento e alla corretta attivazione muscolare.
  3. Prima della seduta di allenamento sono da preferire routine di mobilità articolare dinamiche, che consentano al corpo di migliorare il ROM articolare. Le esercitazioni devono essere prevalentemente multi-articolari, con particolare attenzione ai distretti corporei che presentano le limitazioni funzionali maggiori.
  4. È importante definire un programma personalizzato e specifico, in base anche agli esercizi previsti durante la fase di training. Un allenamento di forza massima, ad esempio, necessita di alcune esercitazioni di mobilità propedeutiche specifiche, mentre un allenamento metabolico potrebbe richiederne altre.
  5. Prima dell’allenamento l’ideale sarebbe effettuare anche delle esercitazioni preparatorie di rilascio miofasciale (o auto massaggio) utilizzando un foam roller. Queste dovranno essere svolte indicativamente per 30 secondi per ciascun distretto corporeo trattato, con movimenti abbastanza veloci, in modo da attivare la muscolatura senza generare alterazioni potenzialmente negative.

In un precedente articolo, abbiamo inserito degli esempi di esercizi di stretching per le diverse parti del corpo, tra cui schiena, collo, anche, bacino ed arti inferiori.

Qui di seguito, invece un esempio di come inserire correttamente gli esercizi di stretching e prevenzione infortuni all’interno di una seduta di allenamento:

Warm-up cardiovascolare: 10’ di attività aerobica.
Stretching dinamico: effettuare una routine di mobilità articolare composta da 4-5 esercizi, per circa 30 secondi ciascuno.
Rilascio miofasciale (in fase di attivazione): effettuare con foam roller esercitazioni da 30 secondi per distretto muscolare, con movimenti veloci e fluidi e livello di compressione medio-bassa.
Fase centrale dell’allenamento: programma condizionale / coordinativo giornaliero.
Rilascio miofasciale (in fase di defaticamento): effettuare con foam roller esercitazioni da 60 secondi per distretto muscolare, con movimenti lenti e livello di compressione medio-alta.
Stretching statico: effettuare esercizi di allungamento per la durata di circa 45 – 60 secondi per distretto muscolare e posture globali per 2 – 3 minuti ciascuna.

Per quanto riguarda lo stretching non esiste la ricetta migliore e adatta a tutti: ognuno di noi, infatti, ha le proprie caratteristiche anatomo-funzionali e reagisce agli stimoli allenanti in maniera differente. Tuttavia, le linee guida analizzate sono valide per tutti i soggetti, che siano sportivi professionisti o meno, starà poi all’esperienza del personal trainer, del preparatore atletico o del fisioterapista di riferimento selezionare il miglior programma di esercizi per ogni singolo individuo.

Cetilar® è protagonista di una nuova partnership nel segno dell’eccellenza, per andare alla conquista del trofeo sportivo più antico e rinomato al mondo: il brand con cui PharmaNutra, azienda specializzata nel settore dei complementi nutrizionali a base di minerali e dei dispositivi medici per muscoli e articolazioni, è presente nel mondo dello sport attraverso una serie di importanti sponsorizzazioni e partnership mediche, sarà infatti al fianco di Luna Rossa Prada Pirelli Team nella campagna per la 37^ edizione dell’America’s Cup, la leggendaria sfida velica nata nel lontano 1851, in programma a Barcellona, in Spagna, tra settembre e ottobre del 2024. 

Una partnership a tutto campo, che si concretizzerà con la presenza del marchio Cetilar® al fianco del sailing team di Luna Rossa Prada Pirelli e attraverso lo sviluppo dell’innovativo e ambizioso progetto Human Performance, presentato ufficialmente nel dettaglio ieri pomeriggio, al Museo delle Navi Antiche di Pisa, nel corso di una conferenza stampa. 

Oltre agli stessi fratelli Lacorte e ad una nutrita rappresentanza di Luna Rossa Prada Pirelli Team – capitanata dallo skipper Max Sirena, dall’Operations Manager Gilberto Nobili e dal timoniere Francesco Bruni – all’incontro erano presenti anche il Presidente della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre e i membri del team scientifico del progetto Human Performance: Germano Tarantino (Chief Scientific Officer di PharmaNutra), Fred Fernando (CEO di MedEx), Prof. Silvio Presta, specialista di Psichiatria e Dottore di Ricerca in Neuropsicofarmacologia Clinica, il fisioterapista di Luna Rossa Prada Pirelli Stefano De Pirro e i due titolari della società Athletica, Sports Conditioning & Rehab, Alessio Erra e Filippo Della Latta. 

Un gruppo di lavoro di altissimo livello, creato ad hoc con eccellenze nei vari ambiti di appartenenza, per migliorare la condizione psicofisica dei velisti dell’equipaggio di Luna Rossa Prada Pirelli, con l’obiettivo di affrontare la prossima sfida all’America’s Cup al 100% delle proprie potenzialità. 

Preparazione atletica, prevenzione infortuni, nutrizione e preparazione mentale: sono i settori principali su cui si focalizza il progetto Human Performance, alla ricerca – attraverso le migliori professionalità nei rispettivi settori e un confronto costante tra i vari ambiti – della miglior prestazione possibile.

“Siamo felici e orgogliosi di poter affiancare una realtà di livello internazionale come Luna Rossa Prada Pirelli Team in questa nuova, attesa sfida all’America’s Cup. E soprattutto di poter condividere con la squadra la nostra competenza medico-scientifica nell’ambito della preparazione”, dichiara Andrea Lacorte, Presidente di PharmaNutra S.p.A. “Da qui alla Coppa America ci aspetta un lavoro intenso e stimolante, con tante idee da sviluppare per andare alla ricerca della massima performance fisica e mentale dell’equipaggio di Luna Rossa”. 

“Human Performance è un progetto che non ha precedenti nella vela: abbiamo coinvolto importanti eccellenze in ambito medico scientifico, con cui già lavoriamo nel contesto del motorsport, per sviluppare un programma innovativo quanto ambizioso”, aggiunge il Vicepresidente e AD Roberto Lacorte. “La ricerca della migliore performance fisica e mentale, in una sfida come l’America’s Cup, è un aspetto fondamentale ed è il motivo che ci ha spinto a gettare le basi di questo progetto in cui riponiamo molta fiducia”. 

“Siamo molto contenti di avere PharmaNutra e il suo progetto medico scientifico “Human Performance” a fianco di Luna Rossa Prada Pirelli”, spiega Max Sirena, Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli. “PharmaNutra è un’azienda leader nel settore nutraceutico e farmaceutico che da tempo collabora con team sportivi, seguendo non solo la preparazione atletica, ma un percorso generale teso al potenziamento complessivo delle performance. Sono certo che questo programma ci aiuterà enormemente a impostare nel modo migliore la preparazione dei nostri velisti, permettendogli di massimizzare le loro prestazioni in barca in vista della 37^ America’s Cup”. 

“Nella scorsa America’s Cup barca ed equipaggio hanno raggiunto un livello di perfezione altissimo che ha sbalordito tutti”, conclude Gilberto Nobili, Operations Manager di Luna Rossa Prada Pirelli. “Ma quello non deve essere considerato un traguardo, bensì il nostro punto di partenza per la prossima Coppa. Stiamo lavorando molto e duramente sulla nuova imbarcazione, migliorando costantemente scafo, sistemi e strategie, sia in mare sia a terra, e vogliamo dedicare la stessa attenzione alla preparazione atletica dei velisti, perché sappiamo quanto sia importante in regata. Siamo certi che, grazie alla collaborazione di PharmaNutra e del team a noi dedicato, sapremo valorizzare al meglio le caratteristiche individuali dei nostri ragazzi per raggiungere un ottimo risultato a livello di squadra”. 

Tommaso Perrino, golfista professionista supportato nella sua attività agonistica da Cetilar®, è pronto ad affrontare un intenso finale di stagione.

Dopo aver brillato nel corso dell’anno durante gli eventi del circuito EDGA, il tour riservato agli atleti con disabilità, fra circa un mese Perrino volerà negli Emirati Arabi, uno dei migliori dieci atleti EDGA impegnati nel gran finale di stagione che vedrà sui green di Dubai anche i migliori golfisti dell’European Tour. La gara è in programma il 18 e 19 novembre, sulle 18 buche del magnifico Jumeirah Golf Estates.
Dopo Dubai, Perrino volerà a Melbourne, in Australia, dice a fine novembre parteciperà agli Australian Open, insieme ad altri cinque atleti EDGA invitati per l’occasione.

“Sono carico al punto giusto e ho tanta voglia di scendere in campo”, ha dichiarato Tommaso, che è anche il CT della Nazionale Paralimpica di golf. “Sono anche emozionato perché fra circa un mese nascerà il nostro secondo figlio e onestamente spero di riuscire ad esserci, ma a questo penserò più avanti. Il finale di stagione è importantissimo e sono molto motivato a fare bene, dando il meglio di me stesso”.

La nuova Area Hospitality dell’Arena Garibaldi è finalmente realtà. Ed è una realtà ‘griffata’ Cetilar® grazie alla partnership sempre più stretta tra il Pisa Sporting Club e PharmaNutra.

La nuova “Cetilar® Lounge”, progettata dallo studio di architettura “Pulina Exclusive Interiors” e arredata da MobilArt Yacht Furniture, sarà dunque il punto di riferimento dei più importanti ospiti dell’Arena Garibaldi come accoglienza, punto ristoro e area di incontro e saluto; un perfetto completamento dell’experience all’interno dello Stadio, per seguire al meglio le partite del Campionato di Serie B del Pisa.

Questo il pensiero del Presidente del Pisa Sporting Club Giuseppe Corrado, che ieri ha inaugurato la Cetilar® Lounge alla presenza di ospiti, stampa e di una delegazione di rappresentanti di PharmaNutra guidata dal Consigliere Delegato Carlo Volpi. “Continua a consolidarsi il rapporto commerciale tra PharmaNutra e il Pisa Sporting Club. L’idea di denominare “Cetilar® lounge” l’area della nostra sala ospitalità completamente ristrutturata ha il significato infatti di volere sempre più consolidare al fianco della Società Pisa il brand Cetilar® in tutte le iniziative che possano offrire servizi e opportunità di valore mediatico e comunicazione a tutti i nostri partners. La nuova “Cetilar® Lounge” permetterà di accogliere nel migliore dei modi i nostri ospiti, nel ‘salotto più prestigioso’ dell’Arena. Così come, ormai, siamo piacevolmente abituati a vedere impresso il marchio Cetilar sulle nostre maglie da gioco, adesso la “Cetilar® Lounge” accompagnerà anche il dietro le quinte delle nostre gare interne e non solo, a conferma di un rapporto sempre più solido, costruttivo e ambizioso”.

La Cetilar® Lounge rappresenta un luogo altamente simbolico nella collaborazione tra PharmaNutra e il Pisa Sporting Club. E’ uno spazio che consentirà di vivere le partite dei nerazzurri all’Arena Garibaldi con una nuova prospettiva e nella massima comodità”, aggiunge lo stesso Carlo Volpi. “Siamo molto soddisfatti di aver portato a termine questo progetto e a tal proposito ringraziamo il Presidente Corrado e la società del Pisa per averci proposto con grande entusiasmo questa iniziativa, che consolida ulteriormente l’ottimo rapporto tra le due realtà”.

Top 10 in qualifica di Giorgio Sernagiotto e decimo piazzamento nella classe GTD per la Ferrari 488 GT3 Evo 2020 del team Cetilar Racing che il pilota veneto ha diviso con Roberto Lacorte e il nuovo arrivo Ulysse De Pauw. Una Petit Le Mans tra luci e ombre, quella che si è conclusa quando in Italia erano le prime ore di domenica mattina.

E con essa si è conclusa anche la prima stagione della squadra “all made in Italy” nella serie Michelin Endurance Cup dell’IMSA WeatherTech Sportscar Championship. Una stagione per tanti versi positiva, coronata dalla vittoria messa a segno nella 12 Ore di Sebring e dal podio sfiorato in occasione del successivo appuntamento di Watkins Glen, con Lacorte e Sernagiotto affiancati (come nell’apertura di Daytona) da Antonio Fuoco, questo weekend contemporaneamente impegnato in un altro campionato.

Sul circuito di Road Atlanta, ad influire ulteriormente sul risultato finale sono state due penalità rimediate nelle fasi iniziali. Una per avere superato il limite di velocità imposto in corsia box e l’altra per il mancato rispetto del semaforo in uscita dalla pit-lane. A prendere il via è stato Sernagiotto, per poi cedere il volante a Lacorte. Quindi è stato il turno di De Pauw, autore di un doppio stint di guida. Gli ultimi quattro turni li hanno fatti in sequenza Lacorte, Sernagiotto, De Pauw e ancora Sernagiotto, che ha così tagliato il traguardo.

La gara di Road Atlanta è stata strana, falsata da un paio di penalità che potevamo evitare – ha commentato LacortePerò in gare così concitate ci stanno pure. Personalmente non ero tanto preoccupato, perché le abbiamo prese quando mancavano ancora sette ore di gare, su un circuito che si presta inoltre a molte safety car. Invece non ci sono state molte neutralizzazioni e inoltre eravamo in affanno, sicuramente anche per un BoP abbastanza pesante e anche per il fatto di non essere riusciti a trovare il setup giusto”.

Come avevamo intuito dopo le prove libere, è stata una gara difficile. Anche perché non eravamo così a posto come negli altri appuntamenti – ha aggiunto SernagiottoSiamo partiti dalla decima posizione, che di per sé era già un segnale che non eravamo al top. Abbiamo recuperato leggermente, ma poi siamo purtroppo incappati in un paio di penalità che ci hanno tagliato fuori dalla lotta per il vertice. In più, a differenza di tante altre volte, ci sono state poche bandiere gialle e questo non ci ha certo aiutato a proseguire la nostra rimonta”.

La mia prima esperienza in America è stata fantastica. Purtroppo abbiamo avuto un po’ di sfortuna con le penalità ed il setup della vettura che non ci ha consentito di lottare per le prime posizioni – ha spiegato De PauwVoglio ringraziare il team Cetilar Racing, Roberto e Giorgio per questa grande opportunità”.

Una gara non memorabile, come ha spiegato lo stesso Sernagiotto dopo l’arrivo, ma che in fondo ha rispecchiato quella che sarebbe dovuta essere per Cetilar Racing la stagione 2022; ovvero una stagione di crescita ed esperienza per arrivare ad essere più competitivi l’anno dopo. L’automobilismo americano è molto differente da quello europeo, con circuiti stretti e pericolosi, che non fanno alcuno sconto sugli errori commessi. Eppure l’equipaggio del team Cetilar Racing è andato subito ben al di là delle aspettative iniziali. Essere a Road Atlanta nei primi dieci, facendo delle buone performance, è stato qualcosa che è andato al di sopra del normale. Straordinario invece quanto fatto a Daytona, Sebring e Watkins Glen.

Primi bordi per la 14ma edizione della 151 Miglia-Trofeo Cetilar, la regata di vela d’altura organizzata dallo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, Yacht Club Punta Ala e Yacht Club Livorno, con il consueto supporto dello sponsor Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra, che è stata presentata domenica scorsa all’Eberhard Theatre, nell’ambito del Salone Nautico Internazionale di Genova. 

“The place to be”, il posto dove stare: è il claim di questa nuova, attesa edizione della 151 Miglia, un evento che in pochissimi anni è riuscito a diventare un grande classico delle regate offshore del Mediterraneo, grazie a una perfetta combinazione tra tecnica – una magnifica rotta tra le isole dell’Arcipelago toscano, con partenza da Livorno giovedì 1mo giugno 2023 e arrivo a Punta Ala dopo i passaggi a Marina di Pisa, Giraglia e Formiche di Grosseto – organizzazione curata nel dettaglio e un fitto programma di eventi collaterali.

“Abbiamo scelto la frase “the place to be” perché rappresenta al meglio il fortissimo legame che unisce la 151 Miglia con i tanti velisti che ogni anno vivono la regata con entusiasmo e passione”, spiega Roberto Lacorte, Presidente dello YC Repubblica Marinara di Pisa e ideatore della regata. “Per molti la 151 Miglia è diventato l’appuntamento da non mancare per nessuna ragione al mondo e questo riguarda sia i professionisti della vela che gli amatori, velisti che magari disputano una sola regata all’anno e che hanno nella 151 la loro manifestazione ideale. E’ lì che vogliono essere, ogni dodici mesi, ai primi di giugno: sono diventati una vera e propria community e sono la nostra forza, il motivo che ci spinge sempre a cercare di migliorare una manifestazione che nasce con lo scopo di fare star bene le persone”. 

Assieme a Lacorte, sul palco dell’Eberhard Theatre erano presenti Gian Luca Conti, Presidente dello YC Livorno, Filippo Calandriello, Direttore Sportivo dello YC Punta Ala, Andrea Aielli, Direttore Sportivo dello YC Livorno, e Giampiero Intrieri, Direttore Sportivo dello YC Repubblica Marinara di Pisa. Sono intervenuti anche Francesca Farina, Amministratore Delegato di Forniture Nautiche Italiane, in rappresentanza del partner Plastimo, e Maurizio Ramacciotti, fondatore di CrewPro, nuovo partner tecnico che realizzerà l’abbigliamento ufficiale della 151 Miglia. 

Dopo il saluto in video del Presidente della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre, assente per impegni pregressi, Lacorte e gli ospiti hanno illustrato le prime novità della 151 Miglia 2023, a partire dalla warm up race 15.1, regata costiera che si disputerà il week end precedente la 151 Miglia, in concomitanza con la corsa podistica 15.1 Run. 

“Si tratta di un vero e proprio warm up, un anticipo della 151 Miglia”, conclude Lacorte. “Ma non sarà l’unica novità: avremo modo, nei prossimi mesi, di condividere il programma e le attività della prossima edizione e sono certo che troveranno il favore della community della 151 Miglia”.

L’appuntamento è per il 1mo giugno 2023, con la 14ma 151 Miglia-Trofeo Cetilar. 

Dopo una lunga pausa, la serie Michelin Endurance Cup dell’IMSA WeatherTech Sportscar Championship ritorna in pista questa settimana, per il quarto e conclusivo appuntamento della stagione, e assieme ad essa anche il team Cetilar Racing.
 
Dopo avere conquistato quest’anno una memorabile vittoria nella GT Daytona in occasione della 12 Ore di Sebring ed un ottimo quarto posto di classe nel più recente round di Watkins Glen con Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco, la squadra tutta italiana affronta la 25ª edizione della Motul Petit Le Mans con una novità.
 
Ad alternarsi sulla Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 come sempre gestita dalla AF Corse, oltre a Lacorte e Sernagiotto ci sarà infatti il giovane belga Ulysse De Pauw. Quest’ultimo (21 anni compiuti a inizio settembre), per l’occasione prenderà il posto di Fuoco, costretto a dare forfait a causa di un concomitante impegno.
 
De Pauw, nonostante la sua giovane età, è il neocampione Sprint Cup in classe Silver del Fanatec GT World Challenge Europe powered by Aws, nonché reduce dalla vittoria assoluta conquistata appena due settimane fa proprio con una Ferrari 488 GT3 della AF Corse sul circuito di Valencia, la seconda per lui messa a segno quest’anno dopo quella ottenuta nel primo appuntamento di Brands Hatch. Per lui, come per Lacorte e Sernagiotto, si tratterà del debutto sul tracciato di 2,54 miglia di Road Atlanta (nella Georgia), su cui i due piloti italiani hanno già svolto nei giorni scorsi una sessione di test.
 
Nella classifica della classe GTD, Lacorte e Sernagiotto occupano attualmente il quinto posto, a sole dieci lunghezze dai leader Brendan Iribe-Ollie Millroy-Jordan Pepper (McLaren). Ed anche in questa occasione verranno assegnati i punti al termine di ogni frazione di quattro ore sulle 12 complessive di gara.
 
Pensavamo che quella del Glen fosse la pista più emozionante e più rappresentativa del mondo delle corse americane; questo finché non abbiamo scoperto Road Atlanta, che è un tracciato ancora più impegnativo, con curve veloci e passaggi molto rischiosi che impongono un ritmo indiavolato – ha commentato LacorteQuesta pista rappresenta per me la massima espressione della filosofia dell’automobilismo a stelle e strisce. Ciò significa però che dovremo tenere una condotta molto attenta, perché qui ogni errore si paga caro, ancora di più rispetto ad altri circuiti.Una pista con tante componenti di rischio, molto tortuosa e pertanto difficile anche per il traffico. In questa gara ci raggiungerà De Pauw, dal momento che per motivi strategici di collaborazione con Ferrari non potrà esserci Antonio Fuoco. Voglio dare un benvenuto a Ulysse, un ragazzo giovanissimo, con un palmarès eccezionale”.
 
Per tutti noi si tratta di un’ennesima nuova sfida, su una pista che non perdona, con vie di fuga inesistenti, dove confrontarci con i piloti americani sarà un ulteriore elemento di difficoltà – ha aggiunto SernagiottoAbbiamo una vettura ben bilanciata. Il feeling in generale è molto buono e sono davvero contento dell’arrivo di Ulysse, un giovane molto promettente, al quale voglio dare il benvenuto nella famiglia Cetilar Racing”.
 
Sono davvero strafelice di entrare a far parte della famiglia Cetilar Racing per prendere parte a questa mitica gara – ha spiegato De PauwDopo una stagione ricca di successi in Europa, non vedo l’ora di affrontare questa nuova avventura in America, dove correrò per la prima volta. Personalmente cercherò di dare il meglio per aiutare Roberto e Giorgio a portare a casa un risultato importante. Un grande grazie a Cetilar Racing per questa fantastica opportunità”.
 
Il fine settimana di Road Atlanta ha preso il via oggi con i tre turni di prove libere. Domani, venerdì, sono in programma invece le qualifiche, mentre sabato mattina si svolgerà il consueto warm-up. La Motul Petit Le Mans scatterà infine sempre sabato, alle 12.10 locali (quando in Italia saranno le 18.10), per concludersi 10 ore dopo.
Si sono concluse ieri sul lago di Garda le M32 European Series, il circuito riservato ai catamarani M32 giunto alla quarta ed ultima tappa della stagione. Ed è un finale molto positivo per il team Vitamina Sailing, che con Vitamina Veloce Cetilar, al timone Andrea Lacorte, conquista il secondo posto assoluto di tappa – valida anche per l’assegnazione del titolo Europeo M32 – nonché la vittoria finale del circuito continentale.
Tre i giorni di vela sul Garda, con organizzazione della Fraglia Vela Riva, e quindici in totale le prove disputate dagli otto catamarani M32: regate tecniche, divertenti e soprattutto molto combattute, che hanno premiato con il titolo Europeo il quotato equipaggio di Bliksem (skipper Pieter Taselaar), scafo olandese ma impegnato abitualmente nel circuito americano, primo con un vantaggio di dieci punti su Vitamina Veloce Cetilar e di undici su China One Ningbo (skipper Pieter Jan-Postma, neo Campione del Mondo Finn). Ottavo, dopo un week end abbastanza complicato, il secondo catamarano del team, il Vitamina Rapida Cetilar con il toscano Marco Radman al timone.
Per Vitamina Veloce Cetilar – a bordo, oltre a Lacorte, il Team Manager Matteo De Luca, la medaglia d’oro olimpica australiana Will Ryan e i neozelandesi Adam Minoprio e Stewart Dodson – è un secondo posto che vale oro, e non solo per il riconosciuto valore degli avversari. Grazie a questo risultato, infatti, la barca in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa ha conquistato l’ambito successo finale delle M32 European Series, circuito che si è sviluppato su quattro tappe, coinvolgendo un totale di undici barche (con quinto posto finale per Vitamina Rapida Cetilar).
Un exploit notevole, quello di Lacorte e del suo equipaggio, costantemente ai vertici di una classe che anno dopo anno diventa sempre più competitiva.
“È stata una stagione lunga e difficile, ma non potevamo chiuderla meglio. Siamo vice Campioni Europei, un risultato più che positivo, ma soprattutto siamo riusciti a portare a casa la vittoria più difficile, quella del circuito Europeo, grazie a prestazioni impeccabili e ad un equipaggio che ha girato sempre al massimo”, spiega Andrea Lacorte, già vincitore in passato del circuito. “I miei complimenti sono per loro, che hanno mantenuto alto il livello di competitività in una classe dove al minimo errore ti ritrovi nelle retrovie. Bravi loro e brava tutta la squadra, dai ragazzi a terra dello shore team al secondo equipaggio, che ha chiuso quinto il circuito”
Archiviato il circuito M32, la stagione di Vitamina Sailing non finisce però qui: da giovedì, infatti, Andrea Lacorte e il suo equipaggio torneranno sul lago di Garda, a Malcesine per la precisione, per la prima delle due tappe italiane del TF35 Trophy, il circuito dedicato agli spettacolari catamarani a foil TF35 che ha in Vitamina Volante Cetilar uno dei protagonisti.

Ci siamo quasi, il countdown è iniziato e l’attesa sempre più spasmodica: manca davvero poco all’esordio agonistico di FlyingNikka, in programma lunedì a Porto Cervo, prima giornata di regate della Maxi Yacht Rolex Cup 2022. Dopo un intenso programma di test e allenamenti tra Valencia e Punta Ala, la prima barca a vela a full foiling della categoria Mini Maxi – costruita al cantiere King Marine di Valencia su progetto di un team di designer guidato dall’irlandese Mark Mills – parteciperà all’evento riservato alle barche più grandi e veloci al mondo, in programma dal 5 al 10 settembre, con organizzazione dello Yacht Club Costa Smeralda. 

Si tratta della prima regata in assoluto per la barca più attesa, ammirata e “chiacchierata” al mondo, primo esemplare di una nuova generazione di racer destinata a lasciare il segno. E a rivoluzionare il concetto stesso di navigazione offshore. 

Una partecipazione speciale, perché FlyingNikka, dotata di un certificato di stazza IRC, sarà inserita nella neonata categoria Mini Maxi 0, e vivrà quindi la Maxi Yacht Rolex Cup come un vero e proprio “test event”, primo confronto diretto con le altre barche della classe Maxi.

Il programma prevede tre giorni di regate costiere (lunedì, martedì e mercoledì) tra le isole dell’arcipelago della Maddalena, un giorno di pausa, e a seguire altri due giorni di regate, con premiazione in programma sabato pomeriggio. A bordo, l’equipaggio titolare capitanato da Roberto Lacorte e con Alessio Razeto, Lorenzo Bressani, Enrico Zennaro, Andrea Fornaro e Lorenzo de Felice. 

Nel frattempo, già da ieri, FlyingNikka sta navigando al largo di Porto Cervo, test che andranno avanti anche oggi e domani, tra lo stupore generale e l’ammirazione per quella che, a tutti gli effetti, è la barca del momento, un racer del tutto inedito sia nella forma che nelle prestazioni, capace di sfrecciare ad oltre 30 nodi di velocità… 

Lunga poco meno di 19 metri, dotata di appendici con foil a T, FlyingNikka può contare sui partner B&G per l’elettronica di bordo, North Sails per le vele, Montura per l’abbigliamento ufficiale, Cantiere di Punta Ala Costa Etrusca e Marina di Punta Ala, base del team. Main sponsor della campagna è Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra, con la sua divisione Cetilar Racing, impegnata con successo nell’ambito del motorsport e nella crescita dei giovani sportivi con il programma Cetilar Academy. 

Il Vitamina Sailing è pronto a tornare in acqua dopo la pausa estiva. E sono due settimane davvero molto intense, entrambe in programma sul lago di Garda, quelle che attendono la squadra in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, con il supporto dello sponsor Cetilar. 

Da venerdì fino a domenica, infatti, Vitamina Sailing sarà di scena nell’ultima tappa delle M32 European Series, il circuito riservato ai catamarani M32 che farà tappa a Riva del Garda, con 8 barche attese al via. 

Si tratta dell’ultimo evento stagionale degli M32 prima del Campionato Mondiale di Cascais in ottobre, un appuntamento che il team affronterà come d’abitudine con due barche: Vitamina Veloce Cetilar, il cat timonato da Andrea Lacorte (anche il Team Manager Meteo De Luca, Adam Minoprio, Will Ryan e Steward Dodson a bordo) che al momento guida la classifica delle European Series con un vantaggio di 5 punti sugli olandesi di Leeloo, e Vitamina Rapida Cetilar, portato da Marco Radman (a bordo anche lo spagnolo Iker Martinez), attualmente quarto in classifica. 

Da Riva del Garda a Malcesine, la settimana successiva sarà la volta della TF35 Malcesine Cup, prima tappa italiana del circuito dedicato agli spettacolari catamarani a foil TF35 (la seconda a Scarlino, in ottobre). Quattro giorni di vela, da giovedì 8 a domenica 11 settembre, con Vitamina Volante Cetilar (Andrea Lacorte al timone, a bordo anche De Luca, Minoprio, Ryan, Dodson e Diego Battisti) che alla sua prima stagione nella classe, torna in acqua con l’obiettivo ripetere le belle prestazioni ottenute sul lago di Ginevra nelle prime uscite stagionali. 

Conclusa la prima fase del programma di test e allenamenti tra Valencia e Punta Ala, FlyingNikka è pronta per esordire in regata: la prima barca a vela a full foiling della categoria Mini Maxi parteciperà infatti alla Maxi Yacht Rolex Cup di Porto Cervo, evento riservato alle barche più grandi e veloci al mondo, in programma dal 5 al 10 settembre, con organizzazione dello Yacht Club Costa Smeralda. 

Si tratta del primo appuntamento agonistico per l’avveniristica barca a foil dell’armatore/timoniere Roberto Lacorte, costruita al cantiere King Marine di Valencia su progetto di un team di designer guidato dall’irlandese Mark Mills, primo esemplare di una nuova generazione di barche che punta a vincere in tempo reale le grandi classiche della vela internazionale e ad abbattere i record di percorrenza sulle tratte più significative. 

Una partecipazione speciale, considerata la natura particolare e tecnicamente inedita di FlyingNikka – che sarà inserita nella neonata categoria Mini Maxi 0, con un certificato di stazza IRC – affrontata come un vero e proprio “test event”, in un contesto dove sono attesi oltre 50 Maxi Yachts tra i più veloci e spettacolari al mondo. 

“Non vediamo l’ora di regatare a Porto Cervo, perché veniamo da lunghe e intense settimane di training e continueremo ad allenarci anche nella seconda metà di agosto, prima di portare la barca in Sardegna”, spiega Roberto Lacorte, che a bordo sarà affiancato dal Team Manager Alessio Razeto e da Lorenzo Bressani, Enrico Zennaro, Andrea Fornaro e Lorenzo De Felice. “E’ vero che la Maxi Yacht Rolex Cup per noi sarà un test event, perché la divisione in classi sulla base del certificato di stazza IRC non ci consente ancora di regatare direttamente con gli altri Maxi, ma sarà comunque un momento importante. Anche perché le condizioni in Costa Smeralda sono sempre impegnative, quindi anche se parliamo di regate costiere e non delle lunghe navigazioni offshore per le quali FlyingNikka è nata, è comunque un primo banco di prova molto interessante”. 

“L’obiettivo ovviamente è dare il 100%, come sempre quando scendiamo in acqua, ma quello che ci interessa di più è continuare il lavoro di ottimizzazione delle performances di FlyingNikka e non c’è contesto migliore della Maxi Yacht Rolex Cup per farlo”, aggiunge Lacorte, che sarà in regata in rappresentanza dello Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa e dello Yacht Club Punta Ala. “Correremo da soli, è vero, ma non siamo i primi, perché in passato anche grandi Maxi come Esimit Europa 2 e Comanche, nelle loro prime uscite, erano stati costretti a fare classe a sé, per questioni di certificato e di prestazioni effettive. Quindi siamo in ottima compagnia…”. 

FlyingNikka, supportata dal main sponsor Cetilar®, può contare sui partner B&G per l’elettronica di bordo, North Sails per le vele, Montura per l’abbigliamento ufficiale, Cantiere di Punta Ala Costa Etrusca e Marina di Punta Ala, base del team.

Il Parma Calcio oggi ha annunciato il rinnovo della partnership con PharmaNutra per la stagione 2022/23.

Main Sponsor dei crociati negli ultimi cinque anni con il suo brand Cetilar®, nel prossimo Campionato di Serie B 2022/2023 PharmaNutra proseguirà il rapporto di collaborazione con la società gialloblù sia come Pre-Match Partner che come Medical Partner. Un ruolo che ricopre da oltre un decennio, affiancando lo staff medico e la squadra del Parma Calcio in continui percorsi di formazione e informazione scientifica volti al miglioramento delle performance, anche attraverso l’integrazione di micronutrienti essenziali, e al trattamento delle principali problematiche legate alla pratica sportiva. 

Parma Calcio e Pharmanutra oggi hanno inoltre annunciato il progetto Parma Lands, nato con la volontà di rendere omaggio e coinvolgere attivamente i comuni della provincia di Parma. 

In occasione di tutte le gare casalinghe della stagione 2022/23, la Prima Squadra Maschile scenderà in campo, durante il riscaldamento, con una speciale linea pre-match. Sulle maglie e felpe indossate dai calciatori sarà infatti presente, oltre al logo Cetilar®, una bandiera con il nome di un Comune del territorio parmense, uno diverso per ogni gara. Nelle prossime settimane, la stessa linea pre-match indossata dai calciatori sarà acquistabile presso lo store del Tardini, con la possibilità di personalizzarla con la bandierina del proprio Comune. L’intero ricavato andrà in beneficenza, a sostegno di realtà ed associazioni indicate dai Sindaci del territorio. 

Ma i progetti dedicati ai Comuni non si fermano qui. Grazie al contributo di Parma Academy, nella settimana di avvicinamento alla gara casalinga, nel Comune che comparirà sulla linea pre-match verranno organizzati eventi ed attività sportive e ricreative per i più piccoli. Un modo concreto per poter coinvolgere i nostri piccoli tifosi di tutto il territorio parmense, che vedranno arrivare il Parma Calcio direttamente a casa loro. 

“Con il Parma Calcio abbiamo condiviso un percorso comune che ci ha regalato molte soddisfazioni e continueremo a farlo anche in futuro, con modalità diverse”, ha dichiarato Carlo Volpi, Consigliere Delegato di PharmaNutra. “Abbiamo infatti deciso di implementare la nostra collaborazione in ambito medico-scientifico, che va avanti da oltre dieci anni, dedicando tempo e risorse al consolidamento di una partnership di assoluta eccellenza, che per noi ricopre un’importanza strategica nell’ambito della medicina sportiva. Inoltre, Parma Lands rappresenta un’iniziativa di indiscusso valore che abbraccia la città e l’intera sua provincia; PharmaNutra, da sempre vicina al territorio parmense, è orgogliosa di scendere in campo nel prepartita con la splendida maglia limited edition firmata Cetilar®, espressione del forte senso di unione dell’intera comunità”. 

“Siamo molto felici di poter annunciare questo rinnovo, con un partner storico come PharmaNutra, perché crediamo sia una testimonianza concreta del rapporto di reciproca stima tra le nostre due realtà”, ha commentato Mattia Incannella, Responsabile Commerciale Parma Calcio. “La longevità di questa partnership è sicuramente dovuta al fatto che con PharmaNutra e con il suo brand Cetilar® abbiamo condiviso e condivideremo non solo un percorso sportivo, ma valori e ambizioni comuni.”

Nell’ultimo decennio è aumentata notevolmente la consapevolezza di programmare una corretta preparazione fisica, indipendentemente che sia finalizzata alla prestazione dell’atleta o al benessere della persona. Da qui nasce l’esigenza di approcciarsi all’allenamento in modo “funzionale”, ossia incentrato sulle proprie necessità, obiettivi e peculiarità.
Ma in cosa consiste esattamente un allenamento funzionale? Quali esercizi devono rientrare nel nostro programma? Si può eseguire in autonomia a casa o servono attrezzi specifici?

In questo articolo i nostri trainer e fisioterapisti come si dovrebbe impostare un allenamento funzionale di base e, soprattutto, ci spiegano perché dovreste diffidare di corsi e programmi preimpostati.

Cosa significa “allenamento funzionale”? La definizione

Molto spesso i non addetti ai lavori – e purtroppo non solo – identificano l’allenamento funzionale con i corsi di “Functional Training”, che tanto vanno di moda negli ultimi anni. Queste attività propongono sedute molto intense, in cui si allenano tutti i gruppi muscolari, mixando esercizi di vario genere con diverse attrezzature: balzi sul box, salto con la corda, kettlebell, piegamenti sulle braccia, arrampicata sulla corda, etc., il tutto inserito all’interno di un circuito di training.

Ma allenamento funzionale e functional training sono la stessa cosa? Sì e no, dipende dalle finalità. Per capire se l’allenamento proposto risulta realmente funzionale, l’aspetto principale da tenere in considerazione sono gli obiettivi individuali, perché l’allenamento funzionale non dovrebbe limitarsi semplicemente al dimagrimento o al consumo di calorie.

L’allenamento funzionale può definirsi tale quando è specifico e orientato nella corretta direzione, sia essa il miglioramento della prestazione fisica in un atleta, il raggiungimento del corretto indice di massa corporea in una persona sedentaria che deve perdere peso, o anche il recupero dell’efficienza di un distretto corporeo che ha subito un trauma.
In altre parole, l’allenamento è da considerarsi funzionale se è efficace e adatto al nostro tipo di fisicità, altrimenti si rischia di limitarsi a fare fatica senza ottenere gli obiettivi tanto sperati, come se, ad esempio, ci impegnassimo a scalare una montagna ed una volta arrivati in cima ci si rendesse conto di aver preso la strada sbagliata ed essere arrivati sulla vetta opposta.

In cosa consiste un programma di allenamento funzionale

Per chi si approccia ad un programma di allenamento funzionale è fondamentale essere seguito e guidato in ogni step da un professionista del settore o, ancora meglio, da un team di professionisti (preparatore atletico, fisioterapista, nutrizionista, etc.) in grado di costruire un percorso completo e mirato sotto tutti i punti di vista.

La definizione di un corretto programma di allenamento funzionale passa attraverso alcune fasi:

  1. Anamnesi individuale: per analizzare il background sportivo ed eventuali infortuni o patologie pregresse.
  2. Definizione degli obiettivi, siano essi a breve, medio e lungo termine, in termini di performance, prevenzione infortuni e miglioramento del benessere personale.
  3. Valutazione motoria: un’analisi approfondita del corretto assetto posturale, della mobilità articolare e della stabilità dei vari distretti corporei, della coordinazione neuromuscolare e del controllo motorio.
  4. Valutazione atletica: comprende un’analisi dello stato di forma fisica di partenza e del livello di preparazione atletica, con test specifici per la resistenza cardiovascolare e la forza muscolare.
  5. Eventuali test sport-specifici nel caso si tratti di un atleta professionista o uno sportivo anche amatoriale che punta a migliorare le proprie performance o desidera prepararsi a delle competizioni.

Ovviamente, l’anamnesi è un punto essenziale, perché consente al trainer di capire se il soggetto è pronto ad intraprendere un percorso di allenamento funzionale e se è necessario l’intervento di una figura sanitaria – ad esempio un fisioterapista – per una valutazione più approfondita di eventuali problematiche muscolo-scheletriche. Inoltre, se sono presenti rilevanze cliniche è opportuno avvalersi di una consulenza medica.

Una volta scongiurate eventuali problematiche fisiche e definiti gli obiettivi è possibile iniziare a lavorare, partendo dalle fondamenta, ovvero dalla postura e della qualità degli schemi motori di base. È importante assicurarsi che queste basi siano solide ed evitare di costruire il programma e la prestazione atletica su fondamenta non adeguate perché andrebbero ad aumentare il rischio di infortunio.

In base a quanto emerso dalle valutazioni motorie si può iniziare a costruire un vero e proprio programma personalizzato di allenamento funzionale: il personal trainer inserirà all’interno dell’allenamento routine specifiche di mobilità e stabilizzazione per preparare il soggetto alla seconda fase, quella vera e propria della seduta, per concludere con un corretto defaticamento personalizzato in base alle necessità individuali.

La valutazione della condizione atletica risulta lo step successivo da analizzare, ma, salvo particolari criticità, l’allenamento fisico andrà di pari passo con il miglioramento della postura e delle limitazioni articolari individuali.
Il programma atletico all’interno di un allenamento funzionale prevede il miglioramento delle capacità condizionali, come ad esempio la resistenza aerobica e muscolare e i vari aspetti della forza. Queste capacità sono migliorabili, su livelli ed esercitazioni differenti, a tutte le età e in tutti i livelli di condizione fisica. Sta alla preparazione, alla bravura e alla creatività del trainer scegliere esercizi, metodologie e modalità maggiormente adatte ad ogni singolo individuo. Ricordiamoci che non necessariamente un programma di lavoro funzionale identico sottoposto a due soggetti molto simili tra loro darà i medesimi risultati, pertanto, sarà necessario monitorare costantemente i progressi.

Nel caso si tratti di un atleta professionista o uno sportivo dilettante, si dovrà inserire anche un programma un programma di allenamento funzionale sport-specifico, composto da esercizi volti a migliorare alcune espressioni atletiche specifiche della condizione di gara.

La personalizzazione del programma di Allenamento Funzionale: esempio

Analizziamo adesso come può essere impostato un programma di allenamento funzionale personalizzato sulle esigenze di uno sportivo dilettante. Nella tabella di seguito le informazioni emerse durante l’anamnesi inziale e le valutazioni funzionali e atletiche.

Soggetto: Atleta Dilettante (35 anni)
Sport: Tennis
Obiettivi: miglioramento della condizione atletica sport-specifica
Anamnesi: dolore alla spalla ricorrente. Lesione bicipite femorale coscia sinistra (3 anni fa). Mal di schiena frequente (lavoro sedentario). Ipercifosi lieve. Attualmente gioca a tennis 3-4 volte a settimana e non svolge preparazione atletica.
Injury Prevention: mobilità caviglie non sufficiente. Flessibilità bicipite femorale sinistro non sufficiente. In generale mobilità dei vari distretti corporei migliorabile.
Athletic Performance: sufficiente resistenza cardiovascolare. Bassi livelli di forza generale e sport-specifica.

I punti appena descritti rappresentato il quadro attuale con le caratteristiche principali e gli aspetti emersi dalle valutazioni atletiche e posturali eseguite. Il primo passo da svolgere sarà il miglioramento della qualità di utilizzo del corpo, impostando una routine di mobilità articolare e di prevenzione infortuni da svolgere pre-allenamento sia fisico che tennistico, composta da:

  • Rilascio miofasciale;
  • Esercizi di attivazione generale;
  • Esercizi di mobilità generale con focus su tratto lombare e toracico;
  • Mobilità specifica sulla caviglia e i muscoli posteriori coscia sinistra;
  • Rinforzo muscoli della cuffia dei rotatori;
  • Core stability.

A questo punto si può iniziare la seduta di esercizi in programma e, già nel giro di qualche settimana, si vedranno i primi progressi nelle aree target, con una graduale riduzione anche del rischio infortuni e del dolore.

Per quanto riguarda il miglioramento della performance, in un programma come quello illustrato si possono inserire 2 sedute di preparazione atletica a settimana, evitando di sovraccaricare eccessivamente il soggetto, visti anche gli impegni lavorativi.

La parte centrale dell’allenamento funzionale dovrà prevedere anche una fase dedicata allo sviluppo della forza. Gli esercizi da prediligere sono multi-articolari con bilanciere, sovraccarichi o a corpo libero, tra i quali squat, deadlift, bench press, pull-ups, affondi, etc. comprese varianti più complesse o facilitazioni a seconda del livello. Seguiranno poi esercizi di atletismo generale, che richiamano le capacità coordinative e di resistenza.

Ricordiamo che l’intero programma si costruisce tenendo in considerazione il quadro generale del singolo, adattando quindi gli esercizi che non riesce ad eseguire in maniera adeguata. Il tutto con una costante progressione, sia essa in termini di volume, intensità, densità o difficoltà. All’inizio di un programma di allenamento funzionale le esercitazioni sport-specifiche possono attendere, prima è necessario mettere le giuste basi.

La parte finale dell’allenamento prevede lo svolgimento di esercizi – anche ripetuti – di allungamento muscolare, prevalentemente a carico della catena posteriore e dei gruppi muscolari utilizzati maggiormente.

Per concludere…

Quanto appena descritto rappresenta solo un esempio di come dovrebbe essere impostato un corretto programma funzionale, il quale deve tenere conto di molteplici aspetti, che vanno ben oltre la scelta degli esercizi da proporre durante la seduta.
Per questo l’allenamento funzionale non può considerarsi un allenamento casalingo o un programma di training fai-da-te. È un allenamento che fa dimagrire? È un allenamento che aumenta la massa muscolare o la nostra resistenza? Può esserlo se questo è il vostro obiettivo e se, insieme alla vostra squadra di trainer riuscirete ad impostare un sistema di esercizi personalizzato e che tenga conto del vostro corpo nel suo complesso.

Buon allenamento!

Una nuova stagione insieme, per provare a conquistare la massima serie, sfuggita l’anno scorso proprio con il traguardo in vista, nella finale playoff. E per saldare ulteriormente una partnership basata su valori e obiettivi comuni. È su queste solide fondamenta che ieri pomeriggio, nel corso dell’evento organizzato agli Arsenali Repubblicani in cui sono stati svelati i Kit Gara ufficiali per la stagione agonistica 2022-2023, PharmaNutra S.p.A. e Pisa Sporting Club hanno annunciato il rinnovo della partnership anche per il prossimo Campionato di calcio di Serie B.

I toscani continueranno quindi ad indossare le maglie con il logo del marchio Cetilar®, apparso per la prima volta nella fase finale della stagione 2019-2020, main sponsor ufficiale della società presieduta da Giuseppe Corrado.

“Oggi è un giorno importante, perché gettiamo le basi per una nuova stagione agonistica al fianco del Pisa Sporting Club, una partnership in cui crediamo fortemente”, dichiara Carlo Volpi, Consigliere Delegato di PharmaNutra S.p.A. “In questi anni insieme abbiamo potuto toccare con mano la forte unità d’intenti con la società del Presidente Corrado e dell’azionista di maggioranza Knaster e la voglia comune di trasmettere alle nuove generazioni quei valori positivi che lo sport riesce ad offrire. Siamo main sponsor e partner a 360 gradi, in grado di portare avanti una collaborazione estremamente proficua anche dal punto di vista sociale e medico-scientifico, aspetti che si consolidano anno dopo anno con sempre maggiore efficacia e soddisfazione”. 

Una presenza sempre più radicata e legata al territorio, come evidenziato dal nuovo look dei Nerazzurri fortemente legato alle tradizioni storiche della città. Ad ispirare i Kit Gara Adidas per la prossima stagione sono stati infatti i colori del Gioco del Ponte, la manifestazione storica più conosciuta e amata di Pisa. Grazie alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale e con l’ufficio Manifestazioni Storiche del Comune di Pisa, sono stati proprio i combattenti e i figuranti del Gioco a fare da scenografia alla prima “chiamata alle armi” della nuova stagione, nella suggestiva presentazione agli Arsenali Repubblicani. 

Non ha avuto l’epilogo che ci si attendeva per il team Cetilar Racing, la 6 Ore di Watkins Glen, terzo round della Michelin Endurance Cup che si disputa all’interno della serie IMSA WeatherTech Sportscar Championship
 
A scombinare i piani dell’equipaggio della Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 gestita dalla AF Corse, è stata infatti una bandiera rossa esposta a 90 minuti dal termine per un violento temporale che ha interessato la zona del circuito. Un’interruzione tutt’altro che provvidenziale ai fini del risultato per Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco, reduci dalla vittoria in GTD conquistata nella prestigiosa 12 Ore di Sebring, protagonisti di una condotta tutta in crescendo. Alla fine per loro è arrivato il quarto posto di classe, ma con un altro fuori programma nelle fasi conclusive senza il quale si sarebbe potuto ambire sicuramente al podio.
 
A prendere il via è stato Sernagiotto, nella sessione di qualifica di sabato autore dell’ottavo responso. Il veneto ha completato senza problemi il suo primo turno di guida, cedendo poi il volante a Lacorte, autore di un doppio di stint condizionato da tante neutralizzazioni. Quindi è salito in macchina Fuoco e poi ancora Sernagiotto.
 
Poi la bandiera rossa ed il restart in regime di Full Course Yellow con il cronometro a meno 35 minuti dal termine. Il quel momento Sernagiotto occupava la settima posizione. Dieci minuti dopo a rilevarlo al volante è stato quindi Fuoco. A 21’10” dalla fine le luci verdi, con il pilota cosentino che nel primo giro utile ha colpito e trascinato con sè un tabellone pubblicitario. Per liberare la sua vettura, Fuoco ha dovuto pertanto rallentare, scivolando nono.
 
Poi Fuoco ha proseguito con il suo solito ritmo sostenutissimo e alla fine è andato a raccogliere un piazzamento comunque positivo per i tre piloti, che erano tutti al loro debutto sui 5,4 km del tracciato del “Glen” ed i quali sono riusciti fin dall’inizio ad imporre un buon passo.
 
Abbiamo fatto un bellissimo lavoro, ma la sfortuna ci ha privato del podio. Fino alla bandiera rossa la strategia era perfetta. Negli ultimi minuti di corsa una Aston Martin si è persino fermata al nostro box quando Fuoco doveva “pittare” e siamo rimasti ulteriormente attardati. Poi, ancora, Antonio ha preso un cartellone pubblicitario che è andato sul parabrezza impedendogli la visuale e costringendolo a fermarsi lungo la pista per levarlo. Tra una cosa e l’altra abbiamo perso quei 14 secondi esatti che ci separavano dal terzo posto“, è stato il commento di Roberto Lacorte.
 
Sono state sei ore che sembravano 24 – ha spiegato Giorgio SernagiottoPartiamo dalla fine, col temporale che ha fatto sospendere la gara e un incidente molto grosso di una Lamborghini col pilota per fortuna Ok. Ancora prima, noi che all’inizio siamo rimasti un poco imbottigliati in mezzo al traffico; uno stint centrale infinito di Roberto, che ci ha fatto recuperare fino alla settima posizione. Fuoco che ha spinto come un forsennato. Io che ho fatto un buono stint e alla fine eravamo sesti prima dello stop, con una tattica perfetta. E purtroppo il cartellone che ha rallentato Antonio. Abbiamo ottenuto un buon risultato, ma peccato per il podio che sicuramente ci è sfuggito in extremis”.
 
Personalmente sono un po’ deluso – ha aggiunto Antonio FuocoA un certo punto avevamo un buon passo che ci permetteva di lottare con i primi, ma la bandiera rossa ci ha spezzato il ritmo. C’è un poco di amarezza perché abbiamo dato tutti il massimo. Ma ci riproveremo sicuramente alla prossima.
 
Il prossimo appuntamento nell’IMSA WeatherTech SportsCar Championship per il team Cetilar Racing è in programma il primo fine settimana di ottobre a Road Atlanta, quando si disputerà la Motul Petit Le Mans, quarto e conclusivo appuntamento della serie di durata.

Secondo appuntamento della stagione per il circuito Europeo dei catamarani M32 e prima, perentoria vittoria per il Vitamina Sailing team, protagonista assoluto della serie di regate che si sono svolte a Medemblik, in Olanda, tra venerdì e domenica. 

Vitamina Rapida Cetilar, il catamarano con Andrea Lacorte al timone affiancato a bordo dal Team Manager Matteo De Luca, dalla medaglia d’oro olimpica australiana Will Ryan e dai neozelandesi Adam Minoprio e Stewart Dodson, ha letteralmente dominato la scena, ottenendo ben 10 vittorie parziali nelle 16 prove disputate nell’arco di tre giorni, sempre in condizioni di vento forte (fino a 20 nodi d’intensità) e su un campo di regata complicato e imprevedibile come solo Medemblik riesce ad essere. 

Un vero e proprio exploit, quello dell’equipaggio capitanato da Andrea Lacorte, in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, che ha messo le cose in chiaro fin dal primo giorno, chiuso con cinque vittorie su cinque prove e solo le briciole lasciate agli avversari. 

Nei due giorni successivi, Vitamina Rapida Cetilar ha controllato la flotta, mantenendo la testa della classifica con una tattica di regata e una conduzione del mezzo pressoché perfetta, respingendo gli attacchi dei padroni di casa di Team NL (al timone il neo Campione del Mondo Finn Pieter Jan-Postma) e degli svedesi di Vikings, entrambi sul podio finale. 

Vitamina Veloce Cetilar, il secondo catamarano del team con il toscano Marco Radman al timone, ha invece concluso il week end olandese al quinto posto, pari punto con i quarti, i danesi di Warrer Racing.

“Vincere fa sempre molto piacere, soprattutto dopo che hai lavorato tanto per raggiungere un obiettivo; farlo così, con autorevolezza, e su un campo di regata famoso per le sue insidie come Medemblik, è qualcosa di straordinario, che ci ripaga di tutti gli sforzi affrontati finora”, dichiara Andrea Lacorte dal gradino più alto del podio. “Ci tengo a fare i complimenti al mio equipaggio, che ha navigato davvero molto bene permettendomi di concentrarmi sulla conduzione e la velocità della barca. Ci siamo meritati questa vittoria e ce la godiamo”. 

I catamarani M32 torneranno in regata a fine luglio per la terza tappa delle European Series, in programma dal 22 al 24 a Marstrand, in Svezia.  

Week end di regate sul lago Lemano per il Vitamina Sailing, il team impegnato nel circuito TF35 con il catamarano Vitamina Volante Cetilar. Tre i giorni di vela, divisi tra regate sulle boe (venerdì e domenica, valide per la TF35Mies) e una lunga (Ginevra-Rolle-Ginevra), disputata il sabato e conclusa da Vitamina Volante Cetilar (al timone Andrea Lacorte, coadiuvato nella tattica dal neozelandese Adam Minoprio e dall’australiano Will Ryan) al quarto posto.

Sfortunata invece la partecipazione alla TF35Mies: il primo giorno è stato infatti caratterizzato da un problema ad un foil che ha rallentato la corsa di Vitamina, compromettendo lo score di giornata (4-7-7-8 i primi parziali). Domenica invece Vitamina Volante Cetilar ha chiuso in crescendo (6-5-4), dimostrando di aver già raggiunto un buon livello di prestazioni pur essendo solo al primo anno di regate con i TF35.

Prossimo appuntamento per il Vitamina Sailing team, la seconda tappa del circuito Europeo M32, in Olanda, da venerdì a domenica.  

Il Maxi di 100’ Arca SGR del Fast and Furio Sailing Team (skipper Furio Benussi) e il Grand Soleil 40 Keonda III di Giovanni Melioli sono i due vincitori della 151 Miglia-Trofeo Cetilar 2022, la regata offshore che si è conclusa questa mattina a Punta Ala con l’arrivo delle ultime barche sulle 204 partite giovedì pomeriggio da Livorno. 

Primo sul traguardo dopo 18 ore, 40 minuti e 45 secondi di navigazione, lo scafo triestino Arca SGR (alla tattica Lorenzo Bressani) si è aggiudicato il Trofeo Challenge riservato al vincitore in tempo reale (si tratta di un bis dopo il successo dell’anno scorso), oltre al premio per il miglior Maxi del Gruppo IRC Over 60 davanti a Oscar3 e Durlindana3. Il 40’ ligure Keonda III si è invece portato a casa il secondo Trofeo Challenge, assegnato al primo classificato Overall del raggruppamento ORC International, dopo aver condotto una regata praticamente perfetta, e soprattutto molto difficile da interpretare tatticamente.

I vincitori di classe di questa 151 Miglia 2022 sono invece Lunatika di Guido Barone (IRC Overall e IRC C), Rafale di Henri De Bokay (IRC A), Orizzonte di Paolo Bertazzoni (IRC B), Vulcano 2 di Giuseppe Morani (IRC D), Paolissima di Gianluca Poli (ORC A-GC1), Keonda (ORC B), Melagodo di Lorenzo Marinelli (ORC C), Vox Sea di Marco Franzetti (ORC D), Audace di Giuseppe Agliardi (ORC x 2), Ultravox (ORC DH), Four Winds (IOR Legend) e Pierrot Lunaire (GC2). 

La premiazione di questa magnifica edizione della regata organizzata dallo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, Yacht Club Punta Ala e Yacht Club Livorno, con il supporto del main sponsor Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra S.p.A, dell’Official Timekeeper TAG Heuer e dei partner Benetti Yachts, Porto di Livorno 2000, Plastimo e PROtect Tapes, è in programma nel tardo pomeriggio di oggi, al Marina di Punta Ala. A seguire, negli spazi all’aperto dello YC Punta Ala, tutti gli equipaggi saranno protagonisti del Dinner Party, serata suggestiva che conclude ufficialmente questa 13ma edizione della 151 Miglia. 

L’appuntamento con la prossima edizione della 151 Miglia-Trofeo Cetilar è per giovedì 1 giugno 2023, con partenza sempre da Livorno e arrivo a Punta Ala.

Le classifiche complete sul sito della regata all’indirizzo www.151miglia.it

Emozioni a raffica. Una dopo l’altra. Per un varo che rappresenta una prima volta a tutti gli effetti, un unicum, come lo stesso oggetto di questo suggestivo battesimo andato di scena oggi al Marina di Punta Ala, a mezzogiorno, negli spazi all’aperto dell’omonimo cantiere.

“Sono molto felice di presentare ufficialmente FlyingNikka a Punta Ala, in una location con cui ho un legame particolare e in un contesto eccezionale come la 151 Miglia”, spiega Roberto Lacorte, che di questo nuovo, incredibile racer full foil è l’armatore, il timoniere e soprattutto la spinta propulsiva, che ha permesso di concretizzare un progetto a dir poco ambizioso. “Oggi è un gran giorno per il nostro team e più generalmente per la vela italiana: siamo i primi al mondo ad aver immaginato e costruito una barca del genere ed è un motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Ora viene il bello, siamo pronti a far volare FlyingNikka come merita”.

Lunga poco meno di 19 metri, dotata di appendici con foil a T, FlyingNikka è un’evoluzione degli AC75, le barche dell’ultima America’s Cup, concepita per le lunghe navigazioni offshore. 

Si tratta del primo racer della categoria Mini Maxi che navigherà in modalità full foil, primo esemplare di una nuova generazione di barche da regata che punta a vincere in tempo reale tutte le grandi regate classiche della vela internazionale, nonché ad abbattere i record di percorrenza sulle tratte più significative. 

Progettata da un team di designer coordinati dall’irlandese Mark Mills e costruita in 8 mesi al cantiere King Marine, a Valencia, sotto la supervisione del Project Manager Miguel Costa, FlyingNikka ha toccato lacqua lo scorso 5 maggio per un primo varo tecnico, seguito da una serie di test a vela che hanno confermato le previsioni della vigilia. Le prestazioni di FlyingNikka, infatti, sono clamorose e consentiranno alla barca italiana di affrontare lunghe navigazioni offshore navigando sui foil a oltre 40 nodi di velocità. 

Una sfida inedita quanto avvincente, per l’equipaggio capitanato da Roberto Lacorte, che a bordo sarà affiancato dal Team Manager Alessio Razeto e da Lorenzo Bressani, Enrico Zennaro, Andrea Fornaro e Lorenzo De Felice, già in barca con Lacorte ai tempi della vincente SuperNikka. 

“I primi test hanno confermato che FlyingNikka è velocissima, stabile e sicura. Chiaramente abbiamo ancora tanto da lavorare per poter sfruttare in pieno il suo enorme potenziale, ma la base di partenza è eccezionale, siamo molto soddisfatti del lavoro del team di progettisti guidato da Mark Mills e del cantiere King Marine”, ha concluso Lacorte. 

Davvero tante le persone che oggi hanno assistito alla cerimonia del varo condotta da Carlo Genta, speaker e giornalista di Radio24, con presenze illustri come il Presidente della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre, il Responsabile delle Attività Sportive GT di Ferrari Antonello Coletta, l’imprenditore Carlo Puri Negri e il Sindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi. 

A fare gli onori di casa, il Presidente del Marina di Punta Ala Roberto Fusco, il titolare del Cantiere di Punta Ala Costa Etrusca Fabrizio Sonnini e Alessandro Masini, Presidente dello YC Punta Ala, il club che assieme allo YC Repubblica Marinara di Pisa sarà al fianco di FlyingNikka.  

Dopo la doverosa benedizione e la presentazione di equipaggio e shore team, alle 14 la madrina del varo Luisa Cognetti, co-armatrice di FlyingNikka con il marito Roberto, ha rotto la bottiglia al primo colpo, dando il via ufficialmente all’avventura di questa barca super rivoluzionaria, che ha subito dato spettacolo nel corso di un’uscita al largo di Punta Ala. 

Qualche istante prima, il pubblico aveva potuto assistere al trailer del film su FlyingNikka, che a fine mese sarà pubblicato on line dopo una presentazione ufficiale di cui avremo modo parlare nei prossimi giorni.  

Ricordiamo che FlyingNikka può contare sui partner North Sails per le vele, B&G per l’elettronica di bordo e Montura come fornitore dell’abbigliamento ufficiale. Main sponsor della campagna è Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra, già impegnata nel mondo dello sport in diverse discipline, con la sua divisione Cetilar Racing, impegnata con successo nellambito del motorsport e nella crescita dei giovani sportivi con il programma Cetilar Academy.  

Secondo appuntamento della stagione per il TF35 Trophy, il circuito riservato ai catamarani volanti TF35 che dopo la prima tappa di Nyon dello scorso mese, torna nuovamente sul lago Lemano per il GP Mies/Genève-Rolle-Gèneve, quattro giorni di vela ad altissimo tasso di adrenalina e spettacolo.  

Sette le barche in regata, a partire da Vitamina Volante Cetilar, il catamarano timonato da Andrea Lacorte, affiancato per l’occasione dai campionissimi Adam Minoprio, neozelandese, e Will Ryan, australiano (oro olimpico agli ultimi Giochi di Tokyo), che aveva chiuso al sesto posto, pari punti con il quinto, il primo evento dell’anno, nonché la sua prima regata in assoluto nel circuito. 

Il programma prevede Practice Race per domani, poi venerdi una serie di prove tra le boe, sabato la Genève-Rolle-Gèneve e domenica altre regate tra le boe. 

Gran giornata di sport e divertimento ieri a Pisa con la 15.1Run, la corsa di beneficienza organizzata da ASD Leaning Tower Runners con il contributo di PharmaNutra attraverso il suo brand Cetilar®, evento di apertura della regata 151 Miglia-Trofeo Cetilar 2022, in programma il prossimo 2 giugno.  

Quasi 500 le persone che di prima mattina hanno riempito di sorrisi e colori il Parco di San Rossore, per correre sui tre percorsi di 4, 7 e 15.1 km, che si sono snodati all’interno del parco, adatti sia per chi voleva competere sulle distanze medio-corte sia per chi desiderava fare due passi immerso nel silenzio della natura. 

Il tutto per una buona causa: l’intero ricavato delle iscrizioni infatti sarà devoluto alla ONLUS Per Donare la Vita che da anni lavora con pazienti coinvolti in terapie complesse e promuove la cultura della donazione di organi. 

L’appuntamento con la prossima edizione della 15.1 Run è per il 27 maggio 2023. 

Il pavimento pelvico è costituito da uno strato di muscoli che ricoprono la parte inferiore del bacino. La loro funzione principale è di supportare la vescica e l’intestino negli uomini, oltre all’utero nelle donne. Non a caso queste strutture, che si trovano sopra il pavimento pelvico, sono conosciute con il nome di organi pelvici.

Quando questi muscoli non sono tonici e allenati, soprattutto con l’avanzare dell’età, possono essere causa di diverse problematiche, che vanno dalle disfunzioni erettili all’incontinenza urinaria, ma non solo. In questo articolo i nostri fisioterapisti vi spiegheranno i vantaggi della riabilitazione del pavimento pelvico e una serie di semplici esercizi da fare a casa per imparare a mantenere il controllo di questa parte del corpo.

 

Dove si trova la zona pelvica? Qualche cenno di anatomia

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I muscoli della zona pelvica si sviluppano, come una sorta di “amaca”, dalla parte anteriore del bacino al coccige e da una tuberosità ischiatica all’altra lateralmente. Questa “amaca” è formata da due strutture principali: il muscolo elevatore dell’ano e il muscolo coccigeo (o ischio-coccigeo).

I muscoli del pavimento pelvico hanno la capacità di muoversi su e giù e questo movimento è fondamentale perché quando inspiriamo il nostro diaframma (cioè il muscolo respiratorio) si abbassa per aprire i polmoni, al contrario, quando espiriamo, il diaframma risale nella sua posizione normale.

A cosa serve il pavimento pelvico?

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Il pavimento pelvico permette molte funzioni fisiologiche, a partire dal contenere gli organi del basso ventre fino all’impedire che ci siano perdite urinarie e persino migliorare la funzione sessuale.
Ecco un elenco di tutte le funzioni principali svolte dai muscoli pelvici:

  1. Supportare gli organi pelvici nelle posizioni corrette (vescica, intestino e utero).
  2. Consentire l’autocontrollo delle funzioni vescicali e intestinali utilizzando i muscoli dello sfintere. Questo ci permette di controllare il rilascio di urina, feci e gas intestinali, oltre che ritardare lo svuotamento fino al momento opportuno.
  3. Funzione sessuale: negli uomini i muscoli del pavimento pelvico sono importanti per mantenere l’erezione durante il sesso e prevenire l’eiaculazione precoce. Nelle donne, invece, allenare la contrazione dei muscoli del pavimento pelvico può contribuire a migliorare il rapporto sessuale.
  4. Rilassare e aumentare lo spazio di espansione dei polmoni durante la respirazione.
  5. Durante la gravidanza, il pavimento pelvico offre un ottimo supporto al feto.

Avere i muscoli del pavimento pelvico forti e allenati ci permette di compiere le attività quotidiane più banali, come tossire, ridere e sollevare pesi, poiché viene aggiunta una forza extra all’addome che ci aiuta a sostenere e contrarre il busto.

Sintomi di problematiche del pavimento pelvico nell’uomo e nella donna

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Ci sono diversi segnali e sintomi che le persone sperimentano quando hanno un problema con i muscoli del pavimento pelvico. Di seguito elenchiamo alcune tra le problematiche più comuni causate da un indebolimento dei muscoli pelvici:

  • Disfunzione urinaria;
  • disfunzione erettile;
  • eiaculazione precoce;
  • eiaculazione dolorosa;
  • dolore pelvico cronico.

Sintomi di disfunzioni del pavimento pelvico negli uomini

  • Costipazione o tensione intestinale.
  • Dolore localizzato nella regione pelvica, nei genitali, nel retto o al bacino, a volte anche durante il rapporto sessuale.
  • Prolasso pelvico: può dare la sensazione di una fastidiosa pressione nel retto o di aver bisogno di andare in bagno senza reale necessità.
  • Perdita accidentale di urina quando ci si allena, si ride, tossisce o starnutisce.
  • Sensazione di urgenza nel dover andare in bagno, o non arrivarci in tempo.
  • Frequente necessità di urinare o evacuare.
  • Difficoltà a svuotare la vescica (minzione discontinua – fermarsi e ricominciare più volte) e l’intestino.
  • Dolore nella parte bassa della schiena che non può essere spiegato da altre cause.
  • Disfunzione erettile.
  • Eiaculazione precoce e/o dolorosa.

In particolare, quando si parla di funzione erettile, la contrazione dei muscoli del pavimento pelvico serve per impedire al sangue di uscire dal pene. Quando i muscoli sono deboli, il deflusso del sangue dal pene non viene interrotto, con conseguente disfunzione erettile. Imparare a controllare i muscoli del pavimento pelvico può quindi aiutare a prevenire l’eiaculazione precoce.
Anche l’incontinenza urinaria ha una relazione diretta con i muscoli del pavimento pelvico. Questi muscoli si contraggono come meccanismo di chiusura del canale che va dalla vescica all’uretra, per questo l’indebolimento di questi muscoli può causare perdite e gocciolamento.

Sintomi di disfunzioni del pavimento pelvico nelle donne

  • Dolore o intorpidimento durante il rapporto.
  • Dolore nella regione pelvica, nei genitali o nel retto.
  • Prolasso: può essere percepito come un rigonfiamento nella vagina (sentire/vedere un rigonfiamento o un nodulo dentro o fuori dalla vagina) o una sensazione di pesantezza, disagio, sensazione di trazione, trascinamento o caduta.
  • Perdita accidentale di urina quando ci si allena, si ride, si tossisce o si starnutisce (incontinenza da stress).
  • Sensazione di urgenza nel dover andare in bagno, o non arrivarci in tempo.
  • Necessità frequente di urinare.
  • Difficoltà a svuotare la vescica (minzione discontinua – fermarsi e ricominciare più volte) e l’intestino.
  • La sensazione di dover evacuare spesso in un breve periodo di tempo.
  • Costipazione o tensione intestinale
  • Passaggio di aria accidentale
  • Dolore nella parte bassa della schiena che non può essere spiegato da altre cause.

Il prolasso è una condizione comune che può verificarsi a causa della debolezza dei muscoli del pavimento pelvico nelle donne. Ciò si verifica a causa dell’utero, della vescica, dell’intestino o della parte superiore della vagina che si spostano dalle loro posizioni normali e spingono verso la vagina. Questo può causare dolore e disagio, ma può essere migliorato con esercizi per il pavimento pelvico e cambiamenti nello stile di vita. Come succede negli uomini, anche nelle donne l’incontinenza urinaria ha una relazione diretta con i muscoli del pavimento pelvico, che, se risultano indeboliti, causano fastidiose perdite.

Rimedi e trattamenti per le disfunzioni del pavimento pelvico

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La disfunzione del pavimento pelvico è una condizione curabile. Esistono infatti molti modi per trattare i problemi del pavimento pelvico in modo conservativo (cioè non chirurgico) e dovrebbero essere considerati come l’opzione di prima linea.

Il trattamento varia in base alla natura della condizione o al motivo della disfunzione.

Trattamento Farmacologico

Esistono diversi farmaci possono essere prescritti a seconda della causa e dei problemi del pavimento pelvico.

Ad esempio, la terapia farmacologica è particolarmente comune per l’incontinenza urinaria. Il processo di invecchiamento può portare a cambiamenti ormonali che possono avere un impatto negativo sui muscoli del pavimento pelvico e provocarne una maggiore lassità/stiramento. Pertanto, le terapie ormonali sostitutive per le donne in post-menopausa possono essere utilizzate per gestire o migliorare i sintomi.
Se il soggetto ha una vescica iperattiva o un’incontinenza da urgenza, invece, esistono farmaci che aiutano a rilassare la vescica e ridurre la frequenza della minzione.

La terapia farmacologica è ancora più efficace se utilizzata in combinazione con altre strategie, come esercizi per il pavimento pelvico e cambiamenti nello stile di vita.

Trattamento chirurgico

In alcuni casi, quando altri trattamenti conservativi non hanno avuto successo, la chirurgia può essere la migliore opzione per curare le disfunzioni del pavimento pelvico.

L’incontinenza e il prolasso possono essere trattare con diversi tipi di procedure chirurgiche che mirano a modificare le strutture pelviche o ad inserire supporti, come le imbracature in rete sintetica.
Si stima che tra i soggetti affetti da disturbo del pavimento pelvico, 1 su 9 ricorra all’intervento chirurgico per risolvere il problema. Tuttavia, ci sono dei rischi da tenere in considerazione, poiché non sempre gli interventi riescono ad avere successo e possono ripresentarsi delle recidive con il passare del tempo.

Sono disponibili anche opzioni leggermente meno invasive, come iniezioni di Botox per l’incontinenza da urgenza o agenti volumizzanti per aiutare a ridurre l’incontinenza da stress.

La riabilitazione del pavimento pelvico

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La fisioterapia è il trattamento primario per le disfunzioni del pavimento pelvico. Sebbene la letteratura in questo settore sia limitata, ci sono alcune prove che evidenziano l’importanza della fisioterapia. La ricerca si è concentrata principalmente sul ruolo che i fisioterapisti possono svolgere attraverso l’educazione alle modifiche dello stile di vita e attraverso la prescrizione di esercizi utili a ridurre il rischio di sintomi indesiderati.

I vantaggi della riabilitazione del pavimento pelvico:

  • L’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico ha dimostrato di essere benefico sia per l’incontinenza urinaria che per i sintomi del prolasso.
  • L’allenamento del pavimento pelvico sembra anche migliorare la funzione sessuale.
  • L’allenamento di questi muscoli ne migliora la contrattilità e la funzione.
  • Le linee guida raccomandano un programma di allenamento del pavimento pelvico sotto la supervisione di uno fisioterapista per almeno tre mesi come trattamento iniziale per chi soffre di stress o incontinenza urinaria.

Ginnastica per il pavimento pelvico: esercizi utili da fare a casa

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Gli esercizi per il pavimento pelvico si dividono in contrazioni mantenute per breve tempo e contrazioni mantenute a lungo tempo. Entrambi sono ugualmente importanti per un corretto allenamento e una funzione ottimale del muscolo del pavimento pelvico.

Il grande vantaggio di questo tipo di ginnastica è che può essere fatta ovunque in autonomia: bastano pochi minuti ogni giorno (e senza sudare!) per mantenere allenato il nostro pavimento pelvico.

Contrazioni brevi

  • Mantenere il pavimento pelvico contratto, visualizzando la sensazione di interrompere il flusso di urina all’improvviso e di trattenere l’aria allo stesso tempo.
  • Contrazione on/off: stringere- rilasciare – stringere- rilasciare.
  • Si consigliano 8-10 ripetizioni, per cominciare, aumentando il numero di ripetizioni ogni settimana.

Brevi contrazioni allenano le fibre a contrazione rapida all’interno del muscolo del pavimento pelvico a reagire rapidamente a quei movimenti spontanei come tosse, starnuti e risate. Queste fibre entrano in azione rapidamente per prevenire perdite o inconvenienti. Allenare i muscoli del pavimento pelvico con queste contrazioni brevi e veloci può aiutare a mantenere queste fibre pronte a reagire ad ogni evenienza.

Contrazioni lunghe

  • Contrarre il muscolo del pavimento pelvico, visualizzando ancora una volta la sensazione di interrompere il flusso di urina improvvisamente e trattenere l’aria.
  • Mantenere la contrazione il più a lungo possibile. Questo è difficile, ma stabilirà un punto di partenza dato dal tempo massimo raggiunto.
  • Ripetere questo esercizio 3-5 volte, mettendosi alla prova con l’obiettivo di aumentare la durata della contrazione ogni settimana.

Le contrazioni lunghe dei muscoli del pavimento pelvico allenano la funzione in modo diverso rispetto a quelle brevi. Questo tipo di strategia di allenamento è mirata alle fibre a contrazione lenta all’interno del pavimento pelvico, che sono responsabili della forza e della resistenza. Questo assicura che il pavimento interno rimanga fermo, stretto e nella posizione corretta per mantenere tutti i nostri organi interni esattamente dove dovrebbero essere.

 

Il lago di Garda ha ospitato nel week end il primo appuntamento agonistico del 2022 per il Vitamina Sailing, il team in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, con il supporto di Cetilar, impegnato quest’anno in due circuiti, quello dei catamarani a foil TF35 e degli M32. 

E sono proprio gli M32 che da venerdì a domenica, a Riva del Garda, hanno dato vita alla prima tappa delle European Series 2022, il circuito continentale che l’anno scorso è stato vinto da una delle due barche del Vitamina Sailing, quella portata dal timoniere Andrea Lacorte, equipaggio protagonista anche in questa tre giorni gardesana.  

Vitamina Rapida Cetilar, con Lacorte al timone affiancato a bordo dal Team Manager Matteo De Luca, dalla medaglia d’oro olimpica australiana Will Ryan e dai neozelandesi Adam Minoprio e Stewart Dodson, ha chiuso la tappa al secondo posto, dietro gli svedesi di Inga from Sweden e davanti all’equipaggio olandese di Leeloo. 

Quindici in tutto le regate disputate nell’arco di tre giorni e cinque le vittorie parziali per la barca italiana, che ha pagato un avvio un po’ faticoso, il primo giorno, prima di riprendere il ritmo e stazionare stabilmente nelle posizioni di vertice. 

Al quinto posto la seconda barca del team, il Vitamina Veloce Cetilar con Marco Radman al timone e un equipaggio tutto italiano formato da Diego Battisti, Leonardo Chiarugi, Giovanni Bucarelli e Matteo Ferraglia. 

Prossimo appuntamento per i catamarani M32, la seconda tappa del circuito in programma in Olanda dal 10 al 12 giugno. 

Prima però il Vitamina Sailing sarà impegnato su lago di Ginevra, a Nyon, per la Realstone Cup, tappa d’apertura del TF35 Trophy, il circuito dedicato ai catamarani volanti TF35: l’appuntamento è da giovedì 19 a domenica 22 maggio, esordio assoluto in regata per l’atteso Vitamina Volante Cetilar, timonato come d’abitudine da Andrea Lacorte. 

E FlyingNikka finalmente prese il volo… La barca a vela più attesa del 2022, ieri pomeriggio, al largo di Valencia, ha vissuto una giornata super intensa. Una data da segnare sul calendario, con pennarello indelebile, perché ha segnato l’inizio di una nuova era per la navigazione offshore: il primo volo della prima barca a vela “full foiling” concepita per le regate offshore. 

“Faccio fatica a descrivere l’emozione che sto provando in questo momento”, spiega Roberto Lacorte, armatore visionario che con il lancio del progetto FlyingNikka, nel dicembre del 2020, si è rivelato un pioniere nell’ambito della navigazione d’altura in full foiling. “Vedere volare per la prima volta FlyingNikka, dopo questi intensi mesi dedicati prima alla sua progettazione e poi alla costruzione, è qualcosa di magico, straordinario, unico. Sono davvero elettrizzato”. 

Lunga 60 piedi (poco meno di 19 metri), FlyingNikka è stata disegnata da un team di progettisti coordinati dall’irlandese Mark Mills. Costruita in 8 mesi presso il cantiere King Marine, a Valencia, sotto la supervisione del Project Manager Miguel Costa, ha toccato l’acqua lo scorso 5 maggio per un primo varo tecnico – quello ufficiale è in programma nelle prossime settimane in Italia, a Punta Ala, dove sorgerà la base del team – primo esemplare di una nuova generazione di barche da regata, che punta a rivoluzionare il concetto stesso di vela offshore. 

Dopo un ulteriore lavoro di messa a punto seguito da una serie di prove di volo al traino, finalmente ieri è arrivato il giorno del primo test a vela, superato brillantemente: 6 ore di mare, con a bordo l’equipaggio al completo – Roberto Lacorte, Lorenzo Bressani, Enrico Zennaro, Alessio Razeto, Andrea Fornaro e Lorenzo De Felice – in cui FlyingNikka ha impressionato, navigando in full foiling, grazie ai suoi lunghi arms dotati di foil a T, con facilità ed efficacia. 

FlyingNikka può contare sui partner NorthSails per le vele, B&G per l’elettronica di bordo e Montura come fornitore dell’abbigliamento ufficiale – l’albero in carbonio è stato invece realizzato da Southern Spars – e regaterà con i colori dello Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa. 

Main sponsor della campagna è Cetilar®, brand della casa farmaceutica PharmaNutra, già presente nel mondo dello sport in diverse discipline, con la sua divisione Cetilar Racing, impegnata con successo nell’ambito del motorsport e nella crescita dei giovani sportivi con il programma Cetilar Academy. 

 

Finalmente in regata. Dopo una serie di intense e proficue sessioni di allenamento tra il lago di Garda e il lago Lemano, in Svizzera, il team Vitamina Sailing è pronto ad esordire in regata, nel primo dei numerosi appuntamenti agonistici in programma per il 2022. 

La squadra in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa sarà impegnata a Riva de Garda, sull’omonimo lago, da giovedì 12 (warm up), fino a domenica 15 maggio, per il primo atto delle M32 European Series 2022, il circuito riservato ai catamarani M32 che negli anni scorsi è stato già vinto dal team supportato nella sua attività da Cetilar. E lo farà con due barche, il Vitamina Rapida Cetilar con Andrea Lacorte al timone, e il Vitamina Veloce Cetilar portato da Marco Radman. 

Nei tre giorni di vela sul Garda sono in programma una serie di regate brevi e intense che si disputeranno vicino a terra per consentire al pubblico di ammirare le evoluzioni dei velocissimi catamarani M32. Un circuito che dopo l’evento sul Garda, farà tappa in Olanda (giugno), Svezia (luglio) e nuovamente Riva del Garda (settembre, valido anche come Campionato Europeo), prima del gran finale di Cascais, in Portogallo, dove dal 3 al 9 ottobre è in programma il Campionato del Mondo.

Gli equipaggi di Vitamina Sailing saranno formati da Andrea Lacorte, Matteo De Luca, Adam Minoprio, Will Ryan e Stewart Dodson (Vitamina Rapida) e Marco Radman, Leonardo Chiarugi, Diego Battisti, Giovanni Bucarelli e Matteo Ferraglia (Vitamina Veloce). 

“Finalmente torniamo alle regate, un momento che aspettavamo da tempo perché siamo dei veri appassionati e non riusciamo a stare per troppo tempo lontani dalle competizioni”, racconta un entusiasta Andrea Lacorte. “Quest’inverno gli allenamenti sono stati intensi e proficui, abbiamo lavorato, migliorandoci, su diversi aspetti in cui eravamo meno performanti. E siamo pronti a difendere i titoli conquistati l’anno scorso nel circuito M32”.

“Metatarsalgia” è un termine generico che indica un dolore diffuso alla parte anteriore della pianta del piede, nell’area delle articolazioni metatarso-falangee. Si tratta di una condizione infiammatoria abbastanza frequente, che può causare limitazioni importanti nel cammino e quindi peggiorare la qualità di vita di chi ne soffre.

metatarsalgia - dolore e infiammazione al piede

Molto spesso la metatarsalgia è dovuta ad un eccessivo sovraccarico dell’articolazione, ma può essere anche un sintomo di altre problematiche come nel caso della metatarsalgia di Morton (o neuroma di Morton), delle fratture da stress, di una borsite o una tendinosi non trattate oppure di un’artrite infiammatoria.

In questo articolo, i nostri fisioterapisti vi illustrano innanzitutto i sintomi e le cause più frequenti della metatarsalgia, per poi passare alle cure e ai rimedi più efficaci, con un piccolo approfondimento finale sugli esercizi che potranno aiutarvi non solo a ridurre il dolore, ma anche a recuperare la mobilità del piede e tornare a camminare senza problemi.

Il metatarso del piede: cenni anatomici

articolazione metatarso-falangea

Il metatarso del piede è costituito da cinque lunghe ossa, chiamate appunto “ossa metatarsali”. Ogni osso metatarsale – o semplicemente metatarso – è composto da una base prossimale, una diafisi (la parte lunga) e una testa distale, e sono denominati numericamente dal I al V. Sono collegati prossimalmente alle ossa tarsali e distalmente alle falangi.

Insieme alle ossa tarsali, il metatarso aiuta a formare gli archi del piede, che sono essenziali sia per sostenere il peso del corpo che per camminare. Le basi delle ossa metatarsali si articolano tra loro per formare le articolazioni intermetatarsali, mentre l’articolazione tra la testa dei metatarsi e la rispettiva falange prossimale viene chiamata articolazione metatarso-falangea, che è la parte anatomica che tende ad infiammarsi, dando origine alla metatarsalgia.

Cause e sintomi della metatarsalgia

Il sintomo più comune ed evidente della metatarsalgia è il dolore acuto durante la camminata, localizzato nella zona plantare delle articolazioni metatarso-falangee, in particolare a livello della prima e della seconda articolazione. Il dolore che si avverte nel camminare può essere accompagnato anche da bruciore o da una sensazione di scosse elettriche o piccoli aghi infilati sotto la pianta del piede.

Le cause più comuni dell’infiammazione del metatarso sono:

  • Metatarsalgia da sovraccarico dovuto ad allenamenti troppo intensi o prolungati
  • Neuroma di Morton
  • Fratture da stress del piede
  • Borsite intermetatarsale
  • Artrite infiammatoria
  • Sinovite/capsulite dell’articolazione metatarso-falangea
  • Tendinosi/tenosinovite
  • Retrazione della fascia plantare
  • Piede cavo
  • Eccessiva pronazione del piede
  • Dita ad artiglio o a martello
  • Retrazione dei tendini estensori delle dita dei piedi

Cure e rimedi: cosa fare in caso di metatarsalgia

Diagnosi e utilizzo di antiinfiammatori:

La diagnosi è appannaggio del medico, che attraverso l’esame clinico e la diagnostica strumentale (radiografia e risonanza magnetica) potrà individuare la causa della metatarsalgia. Nella maggior parte dei casi, essendo il dolore correlato ad un’infiammazione a carico dell’articolazione metatarso-falangea, il medico potrà prescrivere dei farmaci antinfiammatori oppure, nei casi più gravi, procedere con un’infiltrazione di cortisone direttamente nella sede del dolore.

La fisioterapia

L’approccio fisioterapico di solito prevede: educazione del paziente, collaborazione con il Podologo, terapie manuali o strumentali, esercizi di stretching e di rinforzo.

Per educazione del paziente si intende istruire al riposo o alla variazione dell’attività fisica che causa dolore al piede, per dettare i tempi di recupero e consigliare gli esercizi da fare a casa in autonomia.
La collaborazione con il podologo diventa fondamentale quando, oltre al riposo, è necessario l’utilizzo di un’ortesi plantare di scarico delle teste metatarsali oppure di una correzione dell’appoggio della pianta del piede.

Le terapie manuali sono volte a manipolare eventuali articolazioni rigide e ad eliminare la tensione sulle strutture fasciali e muscolari. Quelle strumentali, come la TECAR o il LASER, invece, hanno l’obiettivo di ridurre l’infiammazione.

Infine, con gli esercizi di stretching si andrà a lavorare principalmente sui muscoli del polpaccio, il tendine d’Achille, la fascia plantare e le articolazioni della caviglia e del piede; mentre gli esercizi di rinforzo, focalizzati sui muscoli intrinseci del piede, sono fondamentali per diminuire il dolore e prevenire altri episodi infiammatori.

I consigli del fisioterapista: esercizi utili per la metatarsalgia da fare a casa e in autonomia

metatarsalgia - esercizi utili - stretching polpaccio Stretching del polpaccio del tendine d’Achille
In piedi su un gradino, lascia scendere il tallone del piede affetto da metatarsalgia verso il basso mantenendo il ginocchio esteso. Mantieni per 30-60 secondi e ripeti per tre volte.
Automassaggio della fascia plantare con pallina da tennis
In piedi con le mani appoggiate ad una parete, posiziona una pallina da tennis sotto il centro del piede (non nella zona del dolore!). Applica con la pianta del piede una leggera pressione verso il basso e massaggia la fascia plantare per 60 secondi. Ripeti per tre volte.
Stretching del piede da seduto
Siediti su una sedia e incrocia il piede infortunato sopra il ginocchio. Tieni la caviglia con la mano dallo stesso lato e le dita dei piedi nella mano opposta. Tira le dita dei piedi verso di te finché non sentirai un leggero fastidio, ma senza arrivare a sentire dolore. Mantieni la posizione per 5-10 secondi e ripeti per dieci volte.
Allo stesso modo, siediti su una sedia con il piede infortunato sopra il ginocchio. Questa volta, tieni la caviglia con la mano del lato opposto e le dita dei piedi in flessione con la mano dello stesso lato, fino a che non senti disagio, ma non dolore. Mantieni le dita del piede flesse per 5-10 secondi e ripeti per dieci volte.
Rinforzo dei muscoli del piede
Posizionati a piedi nudi, con il piede affetto da metatarsalgia davanti a te appoggiato su un asciugamano. Usa le dita dei piedi per accartocciare l’asciugamano, assicurandoti che il resto del piede non si sollevi mai da terra. Esegui tre serie da 15 ripetizioni.

 

Fantastica vittoria per Cetilar Racing nella leggendaria 12 Ore di Sebring, seconda tappa dell’IMSA Michelin Endurance Cup che si è conclusa sabato notte, in Florida, nel mitico Sebring International Raceway.

Mezzora dalla fine e oltre 35 secondi di vantaggio sulla prima delle vetture inseguitrici in categoria GTD. Un vantaggio che Antonio Fuoco, autore dell’ultimo stint di guida dopo essersi ripetutamente dato il cambio con Roberto Lacorte e Giorgio Sernagiotto, tutti perfetti protagonisti sulla Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 di Cetilar Racing, riesce anche a estendere ulteriormente negli ultimi minuti disponibili.
L’oscurità avvolge ormai gli oltre 6 km del circuito di Sebring e il sogno tutto italiano di Lacorte, Sernagiotto e Fuoco si realizza. Cetilar Racing conquista il successo in quella che è la 12 ore più importante al mondo. Alla bandiera a scacchi la Ferrari gestita impeccabilmente dagli uomini della AF Corse chiude davanti a tutti nella classe GTD e lo fa con un margine importante di 49″348 sulla Mercedes di Daniel Juncadella, conquistando il settimo posto tra le vetture Gran Turismo dietro agli equipaggi Pro ed il 22° assoluto su un totale di 53 partenti. Un’impresa che per Lacorte (anima di un progetto vincente), Sernagiotto e Fuoco, tutti quanti al loro esordio assoluto sul difficile tracciato della Florida, si concretizza nelle fasi conclusive, quando Lacorte chiude la decima ora davanti a tutti prima di lasciare il volante al suo compagno. E da allora non ce n’è più per nessuno.

Una 12 Ore di Sebring che era iniziata con un ottimo settimo tempo di classe ottenuto da Sernagiotto nelle qualifiche di venerdì. Poi i primi 120 minuti convulsi: un contatto, un testacoda e qualche altro fuori programma. Ma la Ferrari 488 GT3 Evo 2020 numero 47 dell’unico team tutto italiano al via di questa endurance americana (l’endurance americana per eccellenza) aveva subito dato prova di potersi agevolmente inserire nella top-5. Il resto è storia.
Una vittoria, quella conquistata oltreoceano, che al team Cetilar Racing mancava esattamente da 6.721 ore, ovvero nove mesi e una settimana: da quel 13 giugno dello scorso anno in cui gli stessi Lacorte, Sernagiotto e Fuoco avevano ottenuto il successo di categoria nella 8 Ore di Portimão valevole per il Mondiale FIA WEC.

Questa vittoria rappresenta la quadra di un programma che aveva certamente tutti i numeri per fare bene – ha commentato Lacorte – Quello che doveva succedere a Daytona si è realizzato qui. Facendo le cose con criterio ed evitando errori importanti, ho visto che ci sono i vari elementi necessari, come Ferrari, AF Corse, Giorgio ed Antonio, per andare a vincere. Se quest’anno mi avessero chiesto quale sarebbe stata per me la gara più ambita, avrei risposto senza dubbio questa; perché conosco la storia di Sebring, mi appassiona e per me rappresenta un vero mito”.

Non eravamo neppure preparati a tutto ciò – ha detto a caldo Sernagiotto – Sia io che Roberto ed Antonio eravamo tutti alla nostra prima volta qui a Sebring. Però ormai lo sappiamo: AF Corse, Ferrari… rappresentano una garanzia. E noi siamo riusciti a dare il massimo in una gara difficilissima. Quella di Sebring è leggendaria. Nonostante qualche errore, di cui uno l’ho commesso io stesso, grazie alla strategia e tutto il resto siamo riusciti a vincere”.

È stata una gara di alti e bassi, ma nessuno di noi ha mai mollato sino alla fine – ha commentato Fuoco – Ci abbiamo sempre creduto, nonostante sembrava molto difficile riuscire in questa impresa, viste le condizioni della vettura dopo gli inconvenienti iniziali. I ragazzi del box hanno fatto un lavoro fantastico. Sono contento di questo risultato che meritiamo tutti. Credo inoltre che si potrà fare altrettanto bene anche in futuro”.

L’appuntamento con l’IMSA adesso si rinnoverà il 25 e 26 giugno, con la 6 Ore di Watkins Glen (New York). Ma prima ancora con i podcast di Radio24 condotti da Carlo Genta e dedicati a questa avventura americana e ovviamente alla vittoria di Sebring.

La settimana della settantesima edizione della 12 Ore di Sebring, secondo dei quattro round della serie IMSA Michelin Endurance Cup 2022, è iniziata nel migliore dei modi per il team Cetilar Racing. 
Il leggendario evento a stelle e strisce è stato infatti inaugurato dal quinto responso della classe GTD ottenuto nella prima sessione di libere del giovedì e dal terzo tempo fatto segnare nel secondo turno utile dalla Ferrari 488 GT3 Evo 2020 n.47 gestita dalla AF Corse su cui si alternano, come di consueto, Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco.
È stato poi Sernagiotto a scendere in pista questo pomeriggio nella sessione unica di prove di qualifica utile a definire lo schieramento della gara che prenderà il via domani. Il veneto, sugli oltre 6 km del tracciato della Florida, ha stabilito il settimo crono tra le vetture GT e ancora il quinto della propria categoria attestandosi ad un decimo e mezzo dalla pole. Un ottimo biglietto da visita per questo appuntamento che vede tutti e tre i piloti italiani al proprio esordio in quello che è un vero e proprio evento a stelle e strisce.
Abbiamo sempre dimostrato di essere lì davanti – ha commentato Giorgio Sernagiotto – Sia io che Roberto ed Antonio siamo super soddisfattiLa vettura si sta comportando molto bene. Anche se proprio nella sessione di qualifica abbiamo avuto un pizzico di sfortuna, dal momento che fino all’ultimo eravamo i più veloci e solo in extremis ci è mancato davvero quel niente per potere mantenere la prima posizione. Ciò che conta è che comunque abbiamo veramente ciò che serve per fare bene. C’è grande feeling e siamo tutti molto tranquilli”.
Domani il semaforo verde della gara si accenderà alle 10.40 del mattino ora locale (in Italia le 15.40), con il live streaming sul canale Imsa.tvRadio24 seguirà inoltre l’evento con i podcast di Carlo Genta.

Prima apparizione nella 12 Ore di Sebring per il team Cetilar Racing, che sugli oltre 6 km del tracciato della Florida affronterà questo weekend (18 e 19 marzo) il secondo dei quattro appuntamenti della serie IMSA Michelin Endurance Cup.
Al volante della Ferrari 488 GT3 Evo 2020 n.47 gestita dalla AF Corse si alterneranno Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco. Il team tutto tricolore è reduce da una 24 Ore di Daytona (nella circostanza con Alessio Rovera nei panni del quarto uomo) che avrebbe potuto avere un esito ben differente del 14° piazzamento ottenuto nella classe GTD, alla luce dell’ottimo passo complessivamente evidenziato ma inevitabilmente condizionato da due contatti iniziali. Un’edizione importante, quella della gara americana che spegne le 70 candeline. Dal 1952 ad oggi la Ferrari vi ha ottenuto 12 vittorie assolute (l’ultima risale al 1998), confermandosi costantemente protagonista nelle varie classi. Per Lacorte, Sernagiotto e Fuoco si tratterà della prima partecipazione alla 12 Ore di Sebring. In più lo stesso Fuoco sarà chiamato questo fine settimana a un doppio impegno, partecipando contemporaneamente su un’altra vettura della Casa di Maranello by AF Corse alla 1000 Miglia che si disputa sullo stesso circuito ed è valida come prova d’apertura del FIA WEC.

Andiamo su quello che rappresenta per eccellenza un circuito iconico. La 12 Ore di Sebring è l’appuntamento endurance che tutti gli americani attendono per un anno intero – ha commentato Roberto Lacorte – Questa gara è a tutti gli effetti un vero banco prova per team e vetture; in primo luogo per le caratteristiche del tracciato, con molti bump e buona parte della pista con il fondo in cemento. Andiamo in Florida super concentrati e con l’obiettivo di cercare un buon risultato“.

Giovedì si inizierà con le prove libere. Venerdì si svolgeranno quindi le qualifiche, mentre sabato la gara scatterà alle 10.40 del mattino ora locale (quando in Italia saranno le 15.40), con la diretta streaming sul canale Imsa.tv.

Come a Daytona il team Cetilar Racing verrà seguito nella sua trasferta a stelle e strisce da Radio24, che al riguardo ha programmato tutta un serie di podcast condotti da Carlo Genta.

Inizio d’anno subito eccellente per Tommaso Perrino, il golfista azzurro vincitore delle ultime edizioni dell’Open d’Italia disabili, impegnato a tempo pieno nel circuito EDGA, riservato ai golfisti con disabilità.

Supportato nella sua attività dal brand Cetilar, Perrino ha concluso al secondo posto (71-72) l’appuntamento EDGA disputato il 17 e 18 febbraio in Portogallo, al Montado Golf Course, chiudendo a tre colpi dietro il danese Casper Holst-Christensen (70-70), primo classificato ma privo del pass EDGA. Al terzo posto l’irlandese Aidan Grenham (69-76).

Per Perro, che dovrebbe tornare in campo a fine aprile per il primo evento EDGA collegato all’European Tour e poi a maggio per difendere il titolo nell’Open d’Italia disabili, si tratta dell’ennesimo, ottimo risultato ottenuto in un evento internazionale, a conferma del suo magnifico stato di forma. 

La sindrome del Piriforme è un disturbo che colpisce la parte posteriore del bacino, quando il nervo sciatico viene compresso da un muscolo della regione glutea, chiamato appunto Piriforme. È causa, spesso non diagnosticata, di dolore al gluteo, che può irradiarsi fino al nervo sciatico, con conseguente sciatalgia e fastidio più o meno acuto all’arto inferiore.

L’attuale definizione ne delinea cinque aspetti caratteristici, che non sempre si manifestano contemporaneamente:

  1. Storia di trauma locale;
  2. Dolore localizzato a livello dell’articolazione sacroiliaca e del gluteo, che si estende lungo il decorso del nervo sciatico e si associa a difficoltà nella deambulazione;
  3. Fitte di dolore acuto quando ci si china o ci si alza in piedi;
  4. Presenza di una massa di forma affusolata palpabile a livello del muscolo piriforme;
  5. Test del segno di Lasègue (o segno di Lazarevic) positivo.

La sindrome del Piriforme colpisce più frequente le donne (con un rapporto di 6:1 rispetto agli uomini), soprattutto nella fascia di età tra i 30 e i 40 anni.

Vediamo insieme sintomi, cause e, soprattutto, rimedi per alleviare il dolore legato alla sindrome del piriforme.

Il muscolo Piriforme: qualche breve cenno di anatomia

Il muscolo Piriforme è un piccolo muscolo piatto, di forma triangolare, che si trova posteriormente all’anca, profondamente rispetto al muscolo Grande Gluteo. Origina dalla faccia anteriore dell’osso sacro, dal legamento sacrotuberoso e dalla grande incisura ischiatica, e si va ad inserire sull’apice del grande trocantere del femore.

Il Piriforme è uno dei sei muscoli rotatori laterali dell’anca ed è essenziale per eseguire movimenti di extrarotazione, abduzione ed estensione del femore; inoltre, contribuisce a stabilizzare l’articolazione dell’anca.

Essendo innervato dai rami provenienti dal plesso sacrale (L5-S2), il muscolo Piriforme subisce l’influenza di disfunzioni in regione lombare bassa. La sua particolarità sta nel fatto che anatomicamente è a stretto contatto con il nervo sciatico: infatti, il nervo sciatico passa in profondità al di sotto di questo muscolo per fuoriuscire poi attraverso il canale sottopiriforme. Quindi retrazioni, contratture, traumi o infiammazioni del muscolo Piriforme possono influenzare, in maniera anche molto importante, il nervo sciatico.

Cause della sindrome del Piriforme

Le cause che portano alla sindrome del Piriforme non sono ancora del tutto chiarite e spesso è difficile risalire ai motivi che portano a questa disfunzione. Di seguito alcune delle cause più frequenti:

  • Origine traumatica: ad esempio una caduta sulle natiche spesso datata diversi mesi prima dell’insorgenza del dolore. Il trauma in questi casi può portare all’infiammazione e allo spasmo muscolare, con successiva irritazione del nervo sciatico.
  • Disfunzioni dell’articolazione sacro-iliaca.
  • Disfunzione del tratto lombare basso, in particolare delle vertebre L5-S2.
  • Ernia discale localizzata nella zona L5-S1 che irrita il nervo sciatico.
  • Eterometria degli arti inferiori, ossia differenza di lunghezza più o meno pronunciata tra la gamba destra e la gamba sinistra.
  • Conseguenza di un intervento di protesi d’anca.
  • Anormalità di rapporto tra il muscolo Piriforme e il nervo sciatico.
  • Rigidità dell’articolazione dell’anca.
  • Problemi legati all’appoggio podalico di un piede o di entrambi.

Sintomi della sindrome del Piriforme

La sindrome del Piriforme provoca prima di tutto dolore alla natica, con o senza irradiazione alla regione posteriore della coscia, che qualche volta può estendersi fino al ginocchio o al polpaccio. Spesso il dolore è più acuto da seduti, a causa della compressione del muscolo e del nervo sciatico dovuta alla posizione.

Il medico specialista grazie alla storia clinica e ad alcuni test specifici, come il test di Pace, il test di Freiberg e il FAIR test, sarà in grado di diagnosticare la sindrome. Al contrario, gli esami strumentali vengono utilizzati solo per escludere altre patologie esistenti.

La diagnosi differenziale va formulata tenendo in considerazione tutte le condizioni derivanti da strutture adiacenti al muscolo piriforme, come coxalgia (dolore all’anca), sofferenze dell’articolazione sacro-iliaca, lombalgia correlata ad un’ernia discale lombare, una stenosi lombare o alla sindrome delle faccette articolari lombari. In particolare, l’ernia discale può manifestarsi con sintomi molto simili a quelli della sindrome del piriforme, pertanto, una risonanza magnetica del tratto lombare è spesso consigliata per escludere tale patologia.

Curare la sindrome del Piriforme: stretching ed esercizi utili

Il trattamento conservativo è solitamente sufficiente per la risoluzione della sindrome. A livello medico, i farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) e i miorilassanti dimostrano buona efficacia nel ridurre sia l’infiammazione locale che il dolore e lo spasmo muscolare.

Rivolgersi ad un fisioterapista specializzato in disturbi muscolo-scheletrici è importante, perché, grazie ad esercizi terapeutici e tecniche di terapia manuale, vi aiuterà a correggere eventuali problemi biomeccanici causati da alterazioni posturali e disfunzioni articolari, andando così a lavorare alla radice del problema. Anche le tecniche per diminuire lo spasmo muscolare del Piriforme sono utili, come il massaggio trasverso profondo o la Tecar Terapia.

Gli esercizi di stretching del muscolo Piriforme possono essere molto efficaci nella riduzione e gestione quotidiana dei sintomi perché aiutano ad allungare e decontrarre il muscolo. Si tratta di esercizi molto simili a quelli per la sciatica, semplici e sicuri, che una volta appresi possono essere ripetuti in autonomia e con continuità a casa: sdraiatevi supini ed eseguite delle flessioni ripetute dell’anca oltre i 90°, adduzioni e extrarotazioni.

Quando un trattamento basato sulla fisioterapia, stretching, terapia fisica e farmacologica, non è sufficiente, insieme al medico specialista si può valutare il ricorso a terapie invasive per curare la sindrome del Piriforme. Tra queste un ruolo fondamentale è quello assunto dall’iniezione locale con farmaci anestetici e cortisonici. Davanti al fallimento dei trattamenti conservativi, il medico può valutare anche il ricorso alla terapia chirurgica, che consiste nel “release” del muscolo piriforme e nella neurolisi del nervo sciatico. Fortunatamente, i casi in cui è necessario ricorrere all’intervento chirurgico sono estremamente rari.

Quanto dura la sindrome del Piriforme? I tempi di recupero con la fisioterapia

Una volta che è stata accertata la diagnosi di sindrome del Piriforme, effettuando i trattamenti corretti, la risoluzione dei sintomi si ha in tempi brevi: solitamente il dolore e la fase acuta passano nel giro di 7-14 giorni se alla fisioterapia viene associato il giusto riposo.

Se dalla valutazione fisioterapica e/o osteopatica emergono delle disfunzioni come blocchi articolari o problemi posturali che potrebbero portare di nuovo a soffrire della stessa sindrome, è consigliato intraprendere invece un percorso a lungo termine per correggere questi aspetti ed evitare quindi la recidiva.

Nuovo anno, ambizioni rinnovate per il Vitamina Sailing Team, che dopo un 2021 scandito da importanti risultati – dal secondo posto conquistato nella Nations League della classe Club Swan 36, al successo Europeo nel circuito dei catamarani M32 – è pronto a tornare in acqua per una doppia, esaltante sfida. Oltre a confermare la propria presenza nuovamente nella stessa classe M32 con due barche, Vitamina Sailing sarà impegnata in una nuova campagna che rappresenta la novità principale del 2022: il catamarano a full foiling TF35, già battezzato Vitamina Volante.

Il T-Foiler 35 è un multiscafo monotipo di ultima generazione progettato da un team di esperti designer provenienti da team di Coppa America ed IMOCA 60, in grado di volare sull’acqua ad alte velocità e di offrire uno spettacolo che ha davvero pochi eguali nel mondo della vela. Grazie a velocità di decollo anticipate e al sistema di controllo del volo automatico assistito, può navigare in modalità full foiling anche di bolina, oltre che alle andature portanti, alla massima velocità e in sicurezza. 

Lo scorso maggio, a Nyon, sul lago di Ginevra, si è tenuto l’esordio agonistico della classe, con sette team, tra cui nomi noti della vela internazionale come Alinghi e Spindrift, in acqua per la prima regata di un circuito che nel corso dell’anno ha fatto tappa anche in Italia, a Scarlino (Toscana). 

L’anno prossimo gli equipaggi saranno otto e Vitamina Sailing, unico team italiano al via, parteciperà al circuito con un equipaggio che avrà in Andrea Lacorte il timoniere, affiancato alla tattica da un nome noto della vela internazionale che presto sarà annunciato ufficialmente. Cinque gli eventi in programma tra Svizzera, Francia e Italia: a Nyon (maggio), Ginevra/Mies (giugno), Malcesine (settembre) e Cannes (ottobre).

Parallelamente all’impegno con il nuovo TF35, Vitamina Sailing sarà nuovamente presente nel circuito europeo dei catamarani M32 con due imbarcazioni: Vitamina Rapida, che avrà sempre in Lacorte il timoniere, e Vitamina Veloce, portato da Marco Radman.

Dopo due eventi di warm up in programma a La Spezia (febbraio e marzo), il calendario M32 prevede tappe a Riva del Garda (maggio), Olanda (giugno), Marstrand, Svezia (luglio) e nuovamente Riva del Garda (settembre, valido anche come Campionato Europeo), prima del gran finale di Cascais, in Portogallo, dove dal 3 al 9 ottobre si svolgerà il Campionato del Mondo. 

“La scorsa stagione è stata molto bella e ricca di soddisfazioni, abbiamo conquistato vittorie importanti ma soprattutto siamo cresciuti ulteriormente come team e questo, al di là del risultati, è l’aspetto più importante”, spiega Andrea Lacorte, che anche quest’anno potrà contare sul nucleo storico del team formato dal Team Manager Matteo de Luca, Leonardo Chiarugi, Diego Battisti e Giovanni Bucarelli. “Il 2022 sarà più impegnativo, perché ci affacciamo in una classe nuova e molto competitiva, ma proprio per questo sarà ancora più esaltante: mi piacciono le sfide complicate, quelle in cui si esce dalla confort zone. Vitamina Sailing è un team che vuole migliorare e crescere, quindi il circuito del nuovo TF35 è l’ideale per misurare la nostra ambizione”. 

Emozioni, colpi di scena, spettacolo. E un finale mozzafiato, con praticamente tutte le categorie a giocarsi il podio, negli ultimi minuti di gara. È stata un’edizione esaltante, questa 24 Ore di Daytona 2022, e avrebbe potuto dare maggior lustro al team Cetilar Racing. Invece, a condizionare inevitabilmente il risultato del team tutto italiano nel primo dei quattro appuntamenti della serie IMSA Michelin Endurance Cup, sono stati i due contatti iniziali in cui è rimasta coinvolta la Ferrari 488 GT3 Evo 2020 n.47 divisa da Roberto LacorteGiorgio SernagiottoAntonio Fuoco e Alessio Rovera.
Peccato, perché il passo nel complesso è stato sempre molto buono ed il 14° piazzamento finale non è certamente quello che l’unica squadra interamente tricolore presente sul triovale della Florida lo scorso week end, era destinato a meritare.
Convulse, come si diceva, sono state le primissime fasi di questa endurance americana che proprio quest’anno ha spento le sue 60 candeline. 

A prendere il via sabato pomeriggio era stato Sernagiotto. Quindi, al termine della prima ora, in concomitanza con un Full Course Yellow, è salito in macchina Lacorte. Poi un testacoda ed il contatto avuto con la Lexus di Frankie Montecalvo, che ha costretto il pilota toscano a rientrare ai box con la parte posteriore sinistra della sua vettura danneggiato. Un’ora e mezzo di stop e ancora in pista, dove un ulteriore incidente ha nuovamente penalizzato la gara della Ferrari n.47.
Quindi la quiete dopo la tempesta, con tutti e quattro i piloti che hanno continuato la loro gara occupando quasi stabilmente la stessa posizione fino alla bandiera a scacchi, girando sempre sul piede dei primi.
Da evidenziare lo straordinario lavoro compiuto dagli uomini di AF Corse, che si occupa del supporto tecnico della vettura del team Cetilar Racing. Ma anche il buon andamento impresso alla gara per tre quarti di essa.
Di certo questa 24 Ore di Daytona è servita a macinare chilometri ed acquisire ancora più esperienza nell’ottica dei prossimi impegni, nella 12 Ore di Sebring, nella 6 Ore di Watkins Glen e alla Petit Le Mans.
E proprio a Sebring si svolgerà il prossimo appuntamento della serie, in calendario dal 16 al 19 marzo, che sarà anche una prima assoluta su quella pista per il team Cetilar Racing.

Mancano pochi giorni all’esordio in pista di Cetilar Racing nell’IMSA Michelin Endurance Cup, il circuito a stelle e strisce che prende il via questo week end con il tradizionale Roar before the Rolex 24, anteprima della leggendaria 24 Ore di Daytona in programma il 29 e 30 gennaio.

Il team tutto italiano – squadra, vettura, equipaggio, il supporto di AF Corse (che prosegue per il terzo anno di fila) e dello sponsor Cetilar – è quindi pronto a dare ufficialmente il via all’avventura americana e ad alternarsi al volante della Ferrari 488 GT3 Evo 2020 n.47 saranno Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco, con la novità del quarto uomo Alessio Rovera, quest’ultimo campione in carica LMGTE Am nel Mondiale FIA WEC.

Quattro gli appuntamenti in programma quest’anno: il Roar before the Rolex 24 e la 24 Ore di Daytona precederanno infatti la 12 Ore di Sebring che si svolgerà a marzo e poi la 6 Ore di Watkins Glen e la Petit Le Mans, che a giugno ed ottobre completeranno il calendario di durata del campionato USA.

Dopo 12 mesi torniamo a Daytona con tante novità – ha commentato Roberto Lacorte – La prima è che per noi non sarà questa volta una partecipazione spot, ma abbiamo la certezza di disputare tutta gli appuntamenti endurance della serie IMSA. Quest’anno vivremo a pieno l’atmosfera delle corse americane in un campionato con un grande livello di competitività che si disputa su dei tracciati iconici. Siamo pronti a confrontarci in questo contesto per la prima volta con la Ferrari e in una categoria differente rispetto al 2021; il tutto con il prezioso supporto della Ferrari stessa e di AF Corse, fattore che ci dà una maggiore consapevolezza di potere fare bene”.

Il Roar before the Rolex 24 inizierà questo venerdì con i primi due turni di libere che precederanno altre due sessioni in programma sabato mattina. Sempre sabato si svolgeranno le qualifiche, mentre domenica alle 14.05 locali (le 18.05 in Italia), dopo il warm-up scatterà la gara della durata di 100 minuti. La settimana successiva sarà invece dedicata alla celebre 24 Ore di Daytona.

Prosegue anche per il 2022 la partnership tra Obiettivo3 e Cetilar®, la linea di dispositivi medici dedicata al benessere di muscoli e articolazioni che per il quarto anno consecutivo è al fianco del team di atleti paralimpici fondato da Alex Zanardi. 

Tra le iniziative comuni in programma, la terza edizione dei webinar dedicati all sport, quattro appuntamenti che a partire da gennaio, mensilmente, affronteranno tematiche legate al benessere dello sportivo con l’intervento di professionisti del settore. Francesco Chiappero, preparatore atletico di Obiettivo3 e fondatore di ReAction, introdurrà e gestirà ogni appuntamento, affiancato, di volta in volta, da ospiti di rilievo chiamati ad approfondire un determinato argomento.

I webinar, battezzati Sport e Performance e totalmente gratuiti, si terranno sulla piattaforma Zoom e dureranno un’ora, dalle 18:30 alle 19:30. Le iscrizioni per ciascun incontro saranno aperte, di volta in volta, sui canali social di Obiettivo3 e si chiuderanno la sera precedente l’appuntamento. Per iscriversi basterà mandare una mail, con nome e cognome, all’indirizzo selezione@obiettivo3.com, con la possibilità di anticipare qualche domanda relativa ai temi che saranno trattati durante il seminario. 

Questo il calendario completo degli appuntamenti con i webinar Sport e Performance, realizzati in collaborazione con Cetilar®.

Martedì 18 gennaio: Inquadrare l’obiettivo, il primo “tassello” per lo sviluppo di una performance. 
Intervento di apertura del Dott. Roberto Lacorte, fondatore e CEO PharmaNutra

Martedì 15 febbraio: Strumenti e metodi per lo sviluppo della performance, le “armi” dell’atleta.
Intervento di Stefano Nicoletti, Responsabile del Mental training di Athletica, Sports Conditioning & Rehab

Martedì 15 marzo: Nutrizione e supplementazione per lo sviluppo della performance.
Intervento del Dott. Germano Tarantino, direttore scientifico PharmaNutra

Martedì 12 aprile: All’ombra della performance, l’importanza del recupero.
Intervento di Filippo Della Latta, preparatore atletico e co-titolare del centro Athletica, Sports Conditioning & Rehab.

Con il progressivo innalzarsi dell’età media, le patologie degenerative dell’apparato scheletrico stanno assumendo sempre maggior rilievo e interesse. Mentre per l’arto superiore tali patologie interessano prevalentemente le strutture muscolo-tendinee, per l’arto inferiore le alterazioni degenerative interessano principalmente l’osso e la cartilagine articolare.
Tra queste, l’osteoartrosi (da non confondere con l’artrite, che è una patologia diversa, nonostante alcuni sintomi in comune con l’artrosi) è la più diffusa dopo i 50 anni, a causa dell’usura della cartilagine articolari, nello specifico del ginocchio, dell’anca e delle mani.

In questo articolo vi spieghiamo come riconosce i dolori articolari causati dall’osteoartrosi, le differenze tra artrosi e artrite e come alleviare i sintomi con la fisioterapia e alcuni esercizi utili per tutti. Per qualsiasi dubbio, potete contattare i nostri fisioterapisti scrivendo a info@cetilar.it.

Non semplici dolori articolari: cos’è l’osteoartrosi

Tra le patologie degenerative dell’apparato scheletrico, l’osteoartrosi, o più semplicemente artrosi, è la più frequente ed è un’importante causa di dolore e disabilità, in quanto provoca una graduale ma notevole riduzione del movimento. L’osteoartrosi è infatti un’artropatia (cioè una patologia relativa ad un’articolazione) cronica dolorosa, non infiammatoria, che si associa sul piano anatomico ad alterazioni degenerative della cartilagine articolare.

L’osteoartrosi viene classificata in quattro stadi, da 1 a 4, a seconda del danno articolare, che può essere verificato solo radiograficamente.

  • Artrosi di grado 1 e 2: è importante sottoporsi tempestivamente e con costanza ad un programma riabilitativo specifico, al fine di ritardare il più possibile l’insorgenza di sintomi gravi e della rigidità articolare.
  • Artrosi di grado 3: in questo caso la limitazione della mobilità articolare è già significativa, ma la fisioterapia continuativa può aiutare a mantenere stabile la progressiva riduzione di movimento e migliorare la qualità di vita, in attesa della valutazione di un intervento chirurgico.
  • Artrosi di grado 4: rappresenta lo stadio più grave, per il quale è necessario l’intervento chirurgico di sostituzione, cioè di protesi, soluzione ormai molto comune soprattutto in caso di protesi all’anca o al ginocchio.

Le cause dell’artrosi primaria e secondaria

In base alle cause specifiche, l’osteoartrosi viene classificata in artrosi primitiva (o primaria) e artrosi secondaria.

L’osteoartrosi primitiva insorge senza una causa apparente, normalmente per l’usura dovuta all’invecchiamento, in articolazioni che fino a quel momento sono state sane.

L’osteoartrosi secondaria, invece, insorge in seguito ad eventi specifici che vanno ad alterare il microambiente della cartilagine: un trauma o una frattura importante, un processo infettivo o infiammatorio, anomalie articolari congenite, difetti metabolici, patologie endocrine o neuropatiche, solo per fare alcuni esempi.

I sintomi e le zone del corpo più soggette all’osteoartrosi

L’osteoartrosi è un processo degenerativo che può colpire varie articolazioni del corpo umano, in particolare quelle soggette a maggior carico quotidiano. È del tutto normale quindi che le anche e le ginocchia siano le articolazioni maggiorente colpite. Altre zone soggette all’artrosi sono le mani, dove le forme più comuni sono la rizoartrosi e l’artrosi nodale, e in maniera meno frequente la spalla, il gomito e il polso.

Il dolore è il sintomo più frequente dell’osteoartrosi, spesso descritto come sordo e profondo. Inizialmente aumenta con il carico e diminuisce con il riposo, ma negli stadi più avanzati può diventare costante. Altro sintomo importante è la rigidità articolare, soprattutto la mattina al risveglio o dopo inattività.

A che età inizia l’artrosi? Qualche dato statistico

L’incidenza dell’artrosi dopo i 65 anni di età è del 60% negli uomini e del 70% nelle donne. Anche nella fascia di età immediatamente inferiore, tra i 50 e i 65 anni, la frequenza di affezione è elevata, a causa del normale processo di invecchiamento della cartilagine articolare. Più raramente l’osterartrosi primaria colpisce soggetti sotto i 40 anni; in questi casi si tratta generalmente di persone che hanno svolto per molto tempo un’attività sportiva agonistica molto intensa.

La differenza tra artrite e artrosi

Artrosi e artrite sono due patologie diverse, nonostante possano avere dei punti e dei sintomi in comune. Infatti, l’artrite è una patologia di natura infiammatoria, quindi dovuta ad un processo infiammatorio a carico dell’articolazione. Oltre al dolore e alla rigidità, comuni anche all’artrosi, l’artrite si manifesta con gonfiore e sensazione di calore. Il dolore può essere presente anche a riposo – a differenza dell’artrosi, almeno nelle sue forme non troppo gravi – e può interessare anche i soggetti giovani, cosa non frequente nell’artrosi. Inoltre, l’artrite può essere causata anche da malattie reumatiche e autoimmuni, come ad esempio l’Artrite Reumatoide, la Gotta o il Lupus.

Fisioterapia per l’osteoartrosi: cosa prevede il programma riabilitativo

Tutte le cure per l’osteoartrosi prevedono uno specifico programma riabilitativo, che si pone quattro grandi obiettivi:

  1. il controllo del dolore;
  2. il recupero della funzionalità articolare, quindi il recupero di un’articolarità funzionalmente utile e non dolorosa, di una muscolatura efficiente e di una buona propriocezione;
  3. la riduzione della disabilità;
  4. il miglioramento della qualità di vita.

Questo programma è utile soprattutto come cura negli stadi 1 e 2 dell’artrosi, quando i danni articolari alla cartilagine non hanno ancora raggiunto un livello troppo grave.

Negli stadi avanzati, quando possibile, la scelta migliore è quella di procedere all’intervento chirurgico. Tuttavia, spesso il trattamento conservativo dell’osteoartrosi, ad esempio nei casi di artrosi all’anca, costituisce l’unica soluzione terapeutica per il paziente o rappresenta in molti casi una soluzione temporanea, con l’obiettivo di posticipare l’intervento chirurgico sostitutivo di protesi.

Durante la fisioterapia le fasi da seguire sono le seguenti:

  • Trattamento del dolore, utilizzando tecniche di terapia manuale e strumentale e fornendo indicazioni al paziente su come non stressare ulteriormente l’articolazione.
  • Esercizio terapeutico e attività fisica specifici per il trattamento dell’osteoartrosi. L’esercizio terapeutico permette non solo di ridurre il dolore e migliorare la funzionalità, ma anche di recuperare parzialmente l’articolarità, potenziare la muscolatura stabilizzatrice intorno all’articolazione e migliorare la coordinazione (rieducazione propriocettiva).

Ancora più fondamentale è il trattamento riabilitativo in seguito ad intervento chirurgico, per recuperare la funzionalità dell’articolazione, rinforzare la muscolatura e ritrovare l’autonomia.

Esercizi e consigli utili nei primi stadi di artrosi al ginocchio e artrosi all’anca

In caso di artrosi all’anca o al ginocchio nelle fasi iniziali (stadio 1 o 2), il programma di fisioterapia dovrebbe essere composto da:

  • Esercizi aerobici cardiovascolari nel rispetto del dolore, come la bicicletta o una camminata all’aperto (in alternativa cyclette o tapis roulant in palestra) e nuoto, che permette di non caricare peso sull’articolazione.
  • Esercizi di stretching e mobilità articolare per migliorare la rigidità.
  • Esercizi di rinforzo muscolare, in particolare a carico di glutei, quadricipiti e muscoli ischio-crurali (la parte posteriore della coscia).
  • Esercizi di Core Stability, con l’obiettivo di rinforzare tutte le strutture muscolari al centro del corpo e che ci permettono di mantenere una corretta postura.
  • Se necessario, una dieta sana e bilanciata finalizzata ad una perdita graduale di peso.

Questi esercizi devono essere necessariamente personalizzati ed impostati insieme ad un fisioterapista o ad un laureato in scienze motorie esperto in riabilitazione, i quali sapranno dosare i carichi e i tempi di riposo in base alla condizione clinica e all’età della persona affetta da artrosi.

Grazie al recente accordo tra ACI Sport e PharmaNutra S.p.A., la terza edizione dello Stage Karting ACI Sport, che lunedì 6 e martedì 7 dicembre metterà alla prova sei giovani talenti di età compresa tra i 13 ed i 14 anni presso il Circuito Internazionale di Viterbo, potrà contare anche su una borsa di studio sportiva, nello specifico un montepremi per il vincitore, messa in palio da Cetilar®. 

Lo Stage Karting ACI Sport, fortemente rafforzato nel format e nei contenuti, è un’attività di riferimento della Scuola Federale ACI Sport “Michele Alboreto”, sempre più centrale all’interno del Progetto Giovani voluto dall’Automobile Club d’Italia.

I giovani kartisti presenti a Viterbo e accolti dal Direttore della Scuola Federale ACI Sport Raffaele Giammaria e dal suo staff saranno Riccardo Cirelli [da Torino, classe 2008], Riccardo Ianniello [da Lanuvio (RM), 2007], Davide Larini [da Camaiore (LU), 2007] Francesco Marenghi [da Samolaco (SO), 2007] Giacomo Pedrini [da Cesena, 2008] e Manuel Scognamiglio [da Torre del Greco (NA), 2007].

Per Cetilar®, già impegnata nel progetto Academy in cui affianca giovani kartisti, è l’ennesima prova della vicinanza e del supporto alle nuove leve del motorsport. 

Nuova sfida per Cetilar Racing, la scuderia tutta italiana impegnata quest’anno nel Campionato Mondiale Endurance FIA WEC e al via nelle ultime cinque edizioni della celebre 24 Ore di Le Mans. 

Il 2022, infatti, sarà caratterizzato da un’inedita sfida a stelle e strisce nella serie IMSA Michelin Endurance Cup GT. Una sfida targata Ferrari 488 GT3 Evo 2020 n.47, per la quale sono stati riconfermati a pieno titolo sia il supporto della AF Corse che lo stesso equipaggio che quest’anno si è rivelato grande protagonista in LMGTE Am nel WEC e composto da Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco, mentre Andrea Belicchi continuerà a ricoprire in pista un importante ruolo di coordinamento.

Quattro gli appuntamenti in programma per l’unica squadra “all made in Italy” della categoria, ovvero le quattro grandi classiche di durata. Cominciando dalla 24 Ore di Daytona in programma alla fine di gennaio e preceduta di una sola settimana dal Roar Before the Rolex 24. Per il team Cetilar Racing si tratterà della seconda partecipazione consecutiva alla gara della Florida, dopo avervi fatto un’apparizione molto positiva all’inizio del 2021 con la Dallara LMP2, centrando il sesto posto di classe. Un piazzamento che arrivò in seguito a una lunghissima sosta ai box determinata da un problema al cambio sopravvenuto nel corso della nona ora e che di fatto privò Lacorte, Sernagiotto, Fuoco e Belicchi (per l’occasione nelle vesti del quarto uomo) di una probabile vittoria, dopo avere guidato la corsa nelle fasi iniziali.

A proposito di Daytona, a raggiungere nella circostanza i tre piloti titolari Cetilar Racing ci sarà il nuovo arrivo Alessio Rovera, 26enne varesino, quest’anno iridato nel FIA WEC proprio nella classe LMGTE Am con un’altra Ferrari by AF Corse.
Il calendario degli appuntamenti proseguirà con la 12 Ore di Sebring (sempre in Florida), nel weekend del 18/19 marzo. A fine giugno si correrà la 6 Ore di Watkins Glen, nello stato di New York. Ultima fermata a Road Atlanta (Georgia), a inizio ottobre, quando si svolgerà la Petit Le Mans.

La scelta di partecipare l’anno prossimo alle quattro gare endurance più importanti del campionato IMSA, è il risultato di diversi fattori – ha spiegato Roberto Lacorte – Il primo e quello principale è la voglia di vivere da protagonisti un campionato nuovo. Per Cetilar Racing sarà una sfida stimolante, di alto livello, ricca di storia, tradizione e interesse. La partecipazione, lo scorso gennaio, alla 24 Ore di Daytona con il prototipo LMP2, è stata un’esperienza molto bella che si è conclusa con un po’ di amaro in bocca. Ci eravamo quindi ripromessi di tornare e nel farlo abbiamo deciso di estendere la nostra presenza anche alle altre grandi classiche del calendario a stelle e strisce, che non vediamo l’ora di potere affrontare in una categoria molto competitiva come quella GT. Ci tengo a sottolineare che il nostro non è un addio al Campionato Mondiale Endurance FIA WEC, ma solamente un arrivederci. Non per ultimo do il più caloroso benvenuto ad Alessio Rovera, pilota giovane e di indubbio talento, che si unirà a noi per disputare proprio la gara di Daytona”.
 

Ci siamo. Finalmente oggi inizia l’EDGA Dubai Finale, ultimo atto della stagione del golf paralimpico che si disputa al Jumeirah Golf Estates, a Dubai, negli Emirati Arabi, in contemporanea con il DP World Tour Championship. 

In campo gli otto migliori golfisti del circuito EDGA, a partire dal livornese Tommaso Perrino, supportato nella sua attività da Cetilar, che dopo aver conquistato l’Open d’Italia Disabili per il secondo anno consecutivo, e aver partecipato lo scorso ottobre all’Open d’Italia assoluto, è pronto a dire la sua anche sui green di Dubai. 

Due le giornate in programma, su un campo molto impegnativo (par 72) e altrettanto entusiasmante. “Sono pronto per scendere in campo e spero di arrivare in fondo, perché sarebbe davvero molto importante”, dichiara Perrino. “Mi sento bene e sto passando dei bei momenti con Guido Migliozzi e Francesco Laporta, in gara per il DP World Tour con i migliori giocatori dell’European Tour. Spero di riuscire a dare il massimo e a portare a casa un buon risultato, anche perché l’anno prossimo ci saranno molte novità nell’ambito del golf paralimpico e sarà importante esserci”. 

Una presenza capillare in ben dieci diverse discipline sportive, tra main sponsorship e medical partnership, per consolidare ulteriormente un legame già molto forte e frutto di anni di impegno e passione. È lo stretto rapporto tra PharmaNutra e lo sport, che anche questanno, attraverso il brand Cetilar®, vede lazienda impegnata in una serie di collaborazioni a 360° – oltre 30 in totale – che vanno dal calcio al basket, passando per motorsport, vela, running, volley, golf, scherma, hockey a rotelle e le discipline paralimpiche. 

Un impegno davvero importante per lazienda fondata da Andrea e Roberto Lacorte, che ha origine proprio dalla passione per lo sport che i due fratelli hanno sviluppato nel corso degli anni, in primissima persona, per poi abbracciare contesti strettamente correlati allo sviluppo del brand Cetilar®, la linea completa di prodotti per muscoli e articolazioni a base di esteri cetilati (7,5% CFA), disponibile nelle versioni Crema, Patch e Tape, rivolta proprio agli sportivi che non vogliono rinunciare alle proprie passioni a causa di fastidi muscolari o articolari.

E così, parallelamente ad importanti sponsorizzazioni di maglia, come quelle del Pisa e del Parma nel campionato di calcio di Serie B, o della scuderia Cetilar Racing impegnata nel Campionato Mondiale Endurance FIA WEC, PharmaNutra ha sviluppato anche numerose partnership medico-scientifiche con importanti realtà dello sport professionistico italiano, a partire da quelle con Udinese, Cagliari e Benevento nella Serie A di calcio, Olimpia Milano, Treviso, Brindisi e Brescia nel basket, Modena, Verona, Cuneo, Cisterna e Perugia nella pallavolo, tanto per nominare solo alcune delle società di spicco. 

Una ramificata e consolidata attività di medical partnership, che consente a PharmaNutra di vivere lo sport (e nello sport) in primissima persona, ampliando il proprio raggio dazione attraverso collaborazioni mirate e funzionali alla diffusione del prodotto stesso, da sempre vicino a chi pratica sport a qualsiasi livello. Come i numerosi runners amatoriali, che possono contare sulla presenza di Cetilar® in alcune tra le più importanti corse podistiche dello stivale (vedi le maratone di Parma, Firenze, Pisa) – apprezzatissimo, in epoca pre-pandemia, il servizio massaggi allestito nella pagina gonfiabile Cetilar® prima e dopo ogni gara – o come gli atleti paralimpici di Obiettivo3, il team di Alex Zanardi che annovera Cetilar® tra i suoi sponsor storici. 

Un brand, in sintesi, che è davvero sinonimo di sport, a tutti gli effetti e a tutti i livelli: perché quando c’è far lavorare i muscoli e sudare, Cetilar® c’è.

Per la stagione sportiva 2021/2022, Cetilar è al fianco di:

  • Parma, Pisa, Udinese Cagliari, Benevento, Catania, Pordenone, Pontedera (calcio)
  • Olimpia Milano, Basket Brescia, Le Mura Lucca, Treviso, Brindisi, Trieste, Kleb Ferrara (basket)
  • Modena, Perugia SYR, Cuneo, Top Volley Cisterna (volley)
  • Cetilar Racing (motorsport)
  • 151 Miglia-Trofeo Cetilar, Vitamina Sailing, team FlyingNikka (vela)
  • Maratona di Pisa, Maratona di Parma, Maratona di Milano, Maratona di Firenze (running) 
  • Obiettivo3 (sport paralimpici) 
  • Tommaso Perrino (golf) 

Una super pole position (la prima in assoluto) ottenuta venerdì da Roberto Lacorte. Poi una gara che nelle prime fasi ha visto la Ferrari 488 GTE n.47 gestita dalla AF Corse per lungo tempo al comando e in seguito costantemente nelle posizioni di testa, con Giorgio Sernagiotto che si è alternato al volante con il pilota toscano e Antonio Fuoco protagonista degli stint conclusivi. Un finale di stagione a cui è mancato solamente il podio.

La 8 Ore del Bahrain, sesto e conclusivo appuntamento del Campionato Mondiale Endurance FIA WEC, ha dato e tolto al trio del team Cetilar Racing, la scuderia tutta italiana supportata da Cetilar. Un alternarsi di emozioni, in quella che è stata appunto l’ultima gara di un 2021 diverso. Inedita la sfida con la vettura di Maranello; inedito anche l’equipaggio, con l’arrivo di Fuoco, il quale ha rilevato il posto di Andrea Belicchi, quest’ultimo investito del suo nuovo ruolo di coordinatore e sempre presente in pista.

Una stagione, quella che va in archivio, che si era aperta col terzo posto della LMGTE Am conquistato a Spa lo scorso maggio, cui aveva fatto seguito la vittoria di classe messa a segno nel successivo round di Portimão. Una vittoria che aveva proiettato in testa al campionato l’equipaggio Cetilar Racing. Poi una 6 Ore di Monza poco fortunata, iniziata con la prima fila ottenuta in qualifica da Lacorte e conclusasi fuori dalla top-10. Quindi l’amaro ritiro della 24 Ore di Le Mans, il primo nelle cinque edizioni consecutive della classica de La Sarthe disputate dalla squadra “all made in Italy”. Infine il duplice epilogo del Bahrain; una gara difficile, quella della scorsa settimana, condizionata da un BoP per niente ideale per le Ferrari. E infine la pole e il quarto posto conquistato ieri nella 8 Ore.

Un quarto piazzamento che non è stato tuttavia sufficiente a consentire al team Cetilar Racing di agguantare il podio in campionato, scivolando viceversa quinto nella classifica finale della LMGTE Am, a quattro punti dai terzi.

A sostenere il primo stint di guida è stato Lacorte, che dalla pole ha agevolmente mantenuto la posizione di testa. Poi il contatto col giapponese Tomonobu Fujii, sfilato davanti ma in seguito punito con un drive through per la manovra effettuata nei confronti della Ferrari n.47. Lacorte, tornato al comando, è stato autore di una prima fase di gara consistente, in cui ha imposto un ottimo passo dandosi il cambio con Sernagiotto e rimanendo sempre nelle posizioni davanti. Una strategia che ha visto Fuoco guidare solo nelle ore conclusive e chiudere appunto quarto.

Abbiamo concluso ai piedi del podio e quinti in campionato. Ci meritavamo di più, ma abbiamo vissuto una stagione da protagonisti. E adesso guardiamo all’America….“, è stato il commento di Roberto Lacorte, in attesa di annunciare ufficialmente i programmi 2022.

Il 2021 per Cetilar Racing si chiude con una vittoria, una pole, due podi, 1098 giri completati in gara per un totale di 6784 km e 41 ore, quattro minuti e 15 secondi; 2002 giri complessivi (inclusi test, libere e qualifiche) per una percorrenza di 13709 km. Numeri che solo in parte rivelano però l’entusiasmo, il calore e la determinazione di chi ha affrontato questa avventura lunga otto mesi.

Cetilar Racing finalmente è tornata in pista. Dopo poco più di due mesi di stop, finalmente la squadra italiana supportata da Cetilar ha ripreso il cammino del FIA WEC con la 6 Ore del Bahrain, penultimo dei sei round del calendario del Campionato Mondiale Endurance.

Una volata doppia, dal momento che appena una settimana dopo lo stesso tracciato di Sakhir ospiterà anche il conclusivo appuntamento, che nella circostanza si svolgerà sulla durata di otto ore.

Ad alternarsi al volante della Ferrari 488 GTE numero 47 schierata dal team “all made in Italy”, ci saranno come sempre Roberto LacorteGiorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco, che assieme hanno iniziato centrando a Spa il terzo posto della GTE Am ed ottenendo una straordinaria vittoria di classe nella successiva tappa di Portimão, lo scorso giugno, prima di una sfortunata 6 Ore di Monza e la battuta d’arresto della 24 Ore di Le Mans. 

In casa Cetilar Racing c’è quindi voglia di riscatto. E le prove disputate tra ieri e oggi, culminate con le Qualifiche di questo pomeriggio in cui Lacorte ha centrato il quarto tempo di categoria (1:59:410 il crono), sono un buon viatico in vista della gara di domani. 

Grande il lavoro svolto con gli uomini di AF Corse, che ci hanno messo a disposizione una vettura perfetta con cui stiamo sopperendo a un BoP a noi decisamente avverso, che ci ha tolto in rettilineo una decina di chilometri orari rispetto a Porsche e Aston Martin – ha commentato Lacorte – Questo ci spinge a mettercela tutta, noi e la squadra in generale. Finora abbiamo fatto le cose al meglio. Partire dalla seconda fila, vicini ai nostri avversari ne è la conferma”.

Al primo anno con la Ferrari 488 GTE, sempre gestita dalla AF Corse, la squadra guidata da Lacorte ha dimostrato in ogni caso di avere fatto fino ad ora un eccellente lavoro e i risultati sono arrivati. Nella classifica della GTE Am, Lacorte, Fuoco e Sernagiotto occupano attualmente il terzo posto con un totale di 54 punti, dopo essere stati leader della categoria fino alla vigilia della 24 Ore di Le Mans. Con 11,5 lunghezze in più ci sono Felipe Fraga, Ben Keating e Dylan Pereira (Aston Martin). François Perrodo, Nicklas Nielsen e Alessio Rovera guidano con l’altra Ferrari direttamente schierata dalla AF Corse, con un bottino di 102 punti al loro attivo.

La gara prenderà il via domani alle 10 ore italiane per concludersi nel pomeriggio, con Livestreaming su EurosportPlayer dalle 9.30 alle 16.35 e diretta Tv su Eurosport 1 dalle 9.45 alle 16.39 ora italiana.

Finale di stagione con podio per Vitamina Sailing, il team in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, con il supporto del brand Cetilar®, che quest’anno è stato impegnato su due fronti: il circuito Europeo del catamarano M32 e le regate One Design con il Club Swan 36 Vitamina Cetilar. Ed è proprio con quest’ultimo che ieri, a St. Tropez, in Francia, la squadra capitanato da Andrea Lacorte ha ottenuto un ottimo terzo posto negli Swan One Design Worlds, il Mondiale riservato alle barche monotipo del cantiere finlandese, ma di proprietà italiana, Nautor’s Swan.

Sei in totale le prove disputate nell’arco di quattro giorni dalla corposa flotta divisa in quattro classi, programma dimezzato a causa di condizioni meteo abbastanza complicate (vento debole e molto incostante), e risultati che non sono andati mai oltre il sesto posto per Vitamina Cetilar, che ha quindi concluso la manifestazione organizzata dalla Società Nautique de St.Tropez in terza posizione, dietro GSpot, primo, e Fra Martina. 

A bordo della barca griffata Cetilar®, lo stesso Andrea Lacorte al timone, Gabriele Benussi alla tattica, Alberto Bolzan alla randa, il Team Manager Matteo De Luca, Alessandro Frizzarin, Giovanni Bucarelli e Diego Battisti. 

Quella di St.Tropez era l’ultima regata della stagione con il Club Swan, annata particolarmente ricca di soddisfazioni per il team di Andrea Lacorte che nella Nations League 2021 ha conquistato ben tre vittorie (il Warm up a Scarlino, la prima tappa sempre in Toscana e l’ultima a Palma di Maiorca), un secondo e un quinto posto, chiudendo in seconda posizione assoluta il circuito. Un risultato che vale doppio se consideriamo l’altro livello tecnico degli equipaggi impegnati nella classe Club Swan 36 e l’intenso programma dello stesso Vitamina Sailing, mai come quest’anno alle prese con un calendario di regate in Europa davvero intenso.  

Tommaso Perrino si è aggiudicato per il secondo anno consecutivo l’Open d’Italia Disabili Sanofi Genzyme, torneo che si è concluso ieri al Royal Park I Roveri, alle porte di Torino. Il golfista livornese, supportato nella sua attività agonistica da Cetilar, ha girato in 148 colpi (75, 73 +4), precedendo nella classifica strokeplay medal l’irlandese Cian Arthurs e il francese Hassan Chakboub.

Sto vivendo esperienze bellissime e spero che questi risultati possano spingere tante altre persone ad avvicinarsi a uno sport coinvolgente come il golf. Grazie all’impegno della Federgolf il movimento golfistico paralimpico sta crescendo giorno dopo giorno”, ha dichiarato Perrino a fine gara. “Ora affronterò con ancora più fiducia l’Edga Dubai Finale di novembre, torneo in combinata European Tour-Edga. Avrò l’opportunità di giocare al fianco dei fuoriclasse del circuito europeo”.  

Ultima regata della stagione in arrivo per Vitamina Sailing, il team capitanato da Andrea Lacorte e supportato da Cetilar, che da domani fino a domenica prossima sarà impegnato a St. Tropez negli Swan One Design Worlds, rassegna iridata riservata alle barche monotipo del cantiere Nautors Swan. 

Vitamina Cetilar regaterà nella classe Club Swan 36, la più competitiva insieme ai più grandi Club Swan 50, e dovrà vedersela con equipaggi di alto livello, in lizza per un titolo iridato molto ambito nel contesto della vela agonistica tra le boe. Il timoniere, come d’abitudine, sarà Andrea Lacorte, affiancato in pozzetto dal tattico Gabriele Benussi, dal randista Alberto Bolzan, il prodiere e team manager Matteo De Luca, Alessandro Frizzarin, Giovanni Bucarelli e Diego Battisti.

Il programma prevede per domani una regata di prova, poi da giovedì quattro intensi giorni di regate, con un totale di massimo nove prove a bastone e una costiera (e mai più di tre prove al giorno). Vitamina Cetilar, vincitore dell’ultima tappa della Nations League a Palma di Maiorca (e seconda nella classifica finale del circuito) scenderà in acqua con gli abituali colori dello Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa. 

Si è conclusa domenica a Puntaldia, in Sardegna, la tappa 4.1 della Persico 69F Cup, circuito itinerante riservato alle barche volanti a foil Persico 69F, che ha tra i protagonisti il team FlyingNikka di Roberto Lacorte, supportato dal brand Cetilar®. 

Otto le prove disputate in tre giorni, in condizioni meteo altalenanti e con un livello tecnico altissimo – cresciuto ulteriormente negli ultimi mesi con l’arrivo di velisti provenienti da Classi Olimpiche e Coppa America – e quinto posto finale per FlyingNikka47 (Roberto Lacorte al timone, con Enrico Zennaro e Lorenzo Bressani), seguita al sesto da FlyingNikka74 (Alessio Razeto, Lorenzo De Felice e Andrea Fornaro). 

La vittoria della tappa è andata a Young Azzurra, seguita da Okalys Youth Project e da CHINAone Ningbo Section 16. Da segnalare, sabato, la bella vittoria parziale ottenuta da FlyingNikka47, nominata anche “boat speed of the day”. 

Conclusa la Persico 69F Cup 2021, per il team di Roberto Lacorte inizia una fase cruciale del progetto di quello che sarà il primo Mini Maxi al mondo a foil, l’attesissimo FlyingNikka, attualmente in costruzione a Valencia, presso il cantiere King Marine, barca con cui l’equipaggio in regata per lo YC Repubblica Marinara di Pisa andrà a caccia dei record nelle più importanti regate del circuito off-shore, sempre con il brand Cetilar® su vele e scafo. 

Le grandi sfide a vela griffate Cetilar tornano questa settimana in Sardegna, a Puntaldia per la precisione, dove da venerdì a domenica si disputeranno le regate della 69F Cup, ultima tappa del circuito riservato ai monoscafi volanti a foil Persico 69F. 

Come d’abitudine, il team FlyingNikka capitanato da Roberto Lacorte, in regata con il supporto di Cetilar, sarà impegnato con due imbarcazioni, la FlyingNikka 47 con lo stesso Lacorte al timone, Enrico Zennaro e Lorenzo Bressani, e la FlyingNikka 74, portata da Alessio Razeto e con Andrea Fornaro e Lorenze de Felice. 

Tre i giorni di vela, con regate brevi e adrenaliniche a cui parteciperanno un totale di nove equipaggi, con grandi nomi della vela mondiale e tanta attenzione per quello che ormai è riconosciuto come uno dei circuiti più “caldi” del panorama velico mondiale.

Nel frattempo, al cantiere King Marine di Valencia, proseguono i lavori di costruzione del Mini Maxi FlyingNikka, primo esemplare di una nuova classe di racer a foil, presentato recentemente al Salone Nautico di Genova e atteso in acqua per la metà del 2022. 

Chi di noi non ha mai sofferto di dolori muscolari alle gambe almeno una volta nella vita?
Associati anche a sensazioni di stanchezza o gonfiore, che si irradiano dalla coscia al polpaccio, a riposo, a volte anche di notte o semplicemente dopo uno sforzo fisico troppo intenso: spesso tendiamo a sottovalutare il dolore muscolare, aspettando che passi da solo, ma potrebbe essere invece un campanello d’allarme per diverse problematiche.

Scopriamo insieme ai nostri fisioterapisti alcune delle cause più comuni e i rimedi più utili in caso di dolore muscolare alle gambe.

Dolore alle gambe: le cause più comuni, test e diagnosi

Il dolore alle gambe può essere un sintomo di varie condizioni o patologie. Nella maggior parte dei casi si tratta di fastidi lievi e limitati nel tempo, ma alcune volte è necessaria una diagnosi medica accurata per determinare la causa del problema, soprattutto per dolori intensi e che durano a lungo. Di seguito una lista delle cause più comuni:

  • Indolenzimento muscolare post-allenamento: chiamato con l’acronimo inglese di DOMS (delayed onset muscle soreness), altro non è che la sensazione di dolore e rigidità dei muscoli in seguito ad uno sforzo fisico intenso, o comunque al di sopra di quello a cui siamo abituati. Solitamente tende a sparire nel giro di 72 ore.
  • Problemi circolatori: si va da cause molto comuni e di lieve entità, come le vene varicose, a problematiche più gravi, come l’arteriopatia periferica oppure la trombosi venosa profonda. In caso di forti dolori alle gambe, che aumentano gradualmente durante il cammino, oppure in presenza di altri sintomi, come gonfiore, rossore e calore, è necessario rivolgersi al proprio medico.
  • Sofferenza dei nervi: anche l’infiammazione del plesso lombosacrale, ossia dei nervi che dalla zona lombare scendono verso l’arto inferiore, può causare dolori muscolari alle gambe. Solitamente il dolore è associato ad una sensazione profonda di tensione, di “smania” e in alcuni casi a formicolio e sensazioni di scosse elettriche o calore. I nervi più colpiti sono il nervo sciatico (parte posteriore e laterale di coscia e gamba) e il nervo femorale (parte anteriore della coscia).
  • Problemi articolari: anche le articolazioni di bacino e arto inferiore possono dare sensazioni di dolore in varie fasce muscolari della gamba, oltre che quello localizzato a livello articolare. L’articolazione sacro-iliaca, ad esempio, tipicamente irradia il dolore nella parte posteriore di gluteo e coscia. L’articolazione dell’anca, invece, irradia nella parte anteriore e interna della coscia.
  • Problemi muscolari: si va dalle contratture muscolari fino a situazioni più gravi, come stiramenti o strappi. Queste condizioni emergono solitamente in seguito a traumi oppure sforzi fisici troppo intensi e generano una sensazione di dolore localizzato in punti specifici della gamba.
  • Stress: è tra le cause meno note di dolore alle gambe, ma in realtà è un fattore molto più comune di quanto si possa pensare. Molte persone, infatti, scaricano lo stress mentale sugli arti inferiori. Succede quindi che le sensazioni di tensione, stanchezza, rigidità degli arti inferiori sono dovute ad eccessiva tensione emotiva.

Nella maggior parte dei casi citati, la diagnosi è puramente clinica, in base ai sintomi riferiti dal paziente e alla tipologia di insorgenza e durata del dolore. Se il medico sospetta una specifica patologia sottostante (ad esempio un’ernia del disco, oppure un’arteriopatia periferica che provoca dolore alle gambe durante il cammino), potrà consigliare ulteriori esami, tra cui l’ecografia, l’ecocolordoppler, la risonanza magnetica o gli esami del sangue.

Rimedi e trattamenti per i dolori alle gambe

Vista la varietà di cause che possono portare all’insorgere di dolori muscolari alle gambe, la terapia si basa prima di tutto sulla corretta diagnosi.

Per i dolori muscolari di lieve-media entità, insorti dopo uno sforzo fisico intenso, in generale è sufficiente il riposo. Altri rimedi utili possono essere: alternare getti di acqua calda e fredda per stimolare la circolazione, una leggera attività aerobica come la bicicletta o il nuoto oppure un massaggio di scarico, eventualmente coadiuvato da specifiche creme o pomate per dolori muscolari.

Per quanto riguarda invece i dolori alle gambe conseguenti a stiramenti o strappi, il consiglio è quello di adottare immediatamente il protocollo PRICE (Protezione, Riposo, Ghiaccio, Compressione ed Elevazione) ed in seguito rivolgersi ad un fisioterapista per valutare i tempi di recupero e i trattamenti da eseguire.

Invece per dolori muscolari intensi e costanti nel tempo, che insorgono durante il cammino e/o a riposo (soprattutto di notte), è sempre meglio rivolgersi prima al proprio medico per valutare gli esami e la terapia più adatta.

Focus donne: dolori muscolari alle gambe in gravidanza

Durante la gravidanza, in particolare dopo il sesto mese di gestazione, si può creare un ristagno di liquidi negli arti inferiori che causa gonfiore alle caviglie e ai piedi, oltre che una sensazione di pesantezza e stanchezza alle gambe. Questo è causato dagli ormoni della gravidanza e dal peso dell’utero che, comprimendo le vene e i linfonodi del bacino, ostacola il flusso sanguigno e linfatico. Inoltre, l’aumento del peso porta a sovraccarico maggiore per i muscoli delle gambe, che quindi risulteranno stanche e dolenti soprattutto la sera.

Il rimedio migliore per alleviare i dolori alle gambe è quello di continuare un’attività fisica costante, ma leggera, fino agli ultimi giorni di gravidanza. Fare yoga, passeggiare o nuotare sono alcuni esempi di esercizio fisico indicato per le donne in gravidanza. Un altro rimedio spesso usato sono le calze elasto-compressive, che aiutano il sistema circolatorio a drenare i liquidi in eccesso dagli arti inferiori. Anche leggeri massaggi linfo-drenanti, eseguiti da un professionista qualificato, possono dare sollievo alla futura mamma.

Parma Calcio e Pisa Sporting Club, con il supporto di Cetilar®, mettono all’asta le maglie dei giocatori per raccogliere fondi per gli ospedali di Parma e Pisa.

Cetilar®, in collaborazione con Parma Calcio 1913 e Pisa Sporting Club 1909, è lieto di annunciare l’avvio di una nuova attività benefica, che avrà inizio proprio in occasione del match che si disputerà tra le due squadre questa domenica 26 settembre alle 16:15.

Cetilar®, che da anni è Main Sponsor sia di Pisa Sporting Club 1909 che di Parma Calcio 1913, ha voluto onorare la sfida tra le proprie squadre con un’iniziativa che vedrà la realizzazione di un’asta di beneficenza che metterà in palio 4 maglie ufficiali delle squadre durante il week-end del 19 Febbraio 2022: due maglie indossate dai capitani durante la gara di andata e due indossate da calciatori che si sono particolarmente distinti nella gara di ritorno. Una speciale patch, applicata all’interno della maglia, renderà riconoscibile e unico ogni cimelio, trasformandolo in un raro pezzo da collezione per i tifosi di entrambe le squadre.

L’intero ricavato di questa iniziativa benefica verrà devoluto ai reparti degli ospedali di Pisa e di Parma, i cui dettagli verranno comunicati in occasione della gara di ritorno, quando tramite una nota ufficiale dei club, verranno rese note le modalità di partecipazione e di svolgimento dell’asta.

Nell’approfondimento di oggi riprendiamo e aggiorniamo un nostro articolo del 2016 dedicato alle tecniche di allenamento nel calcio. I seguenti consigli di allenamento sono utili per calciatori giovani (e non!) a tutti i livelli e vogliono fornirvi una panoramica generale sulla preparazione atletica seguita da i top player di tutte le squadre.

Il calcio è sicuramente uno degli sport più amati e seguiti: è avvincente e capace di unire milioni di tifosi in tutto il mondo. Oggi rappresenta non solo una passione, ma anche un vero e proprio business. Di conseguenza l’aspetto sportivo è stato molto perfezionato negli ultimi anni, con la ricerca di nuovi esercizi specifici e allenamenti innovativi.
Una buona preparazione atletica è oggi fondamentale per ogni calciatore, per permettergli di esprimere il suo estro e la sua fantasia nel modo migliore. Le doti su cui si concentrano maggiormente gli esercizi specifici del calcio sono la resistenza, la forza, la rapidità e la mobilità articolare.

Riscaldamento e stretching

Innanzitutto, prima di un allenamento di calcio intenso, c’è bisogno di un riscaldamento completo: solitamente questo consta di una corsa leggera di circa 20 minuti, sul campo oppure sul tapis roulant. Questo permette di attivare la circolazione e di mettere in moto la pompa cardiaca. Successivamente bisogna praticare altri 20 minuti di stretching, che deve essere eseguito anche alla fine dell’allenamento, come esercizio defaticante. È fondamentale allungare i muscoli con esercizi specifici, per non incorrere in stiramenti oppure strappi.

Resistenza e forza

I tipici esercizi che migliorano la resistenza e la forza muscolare di un calciatore sono le cosiddette ripetute, che si possono affrontare in due modi diversi:

  • Le ripetute lunghe sono esercizi che prevedono corse di circa 1 chilometro, eseguite dalle 5 alle 8 volte: la velocità deve essere piuttosto sostenuta e gli intervalli lunghi circa 2 minuti. Questo esercizio serve ad aumentare la capacità di sfruttare la potenza muscolare e la resistenza ad una velocità elevata.
  • Le ripetute brevi conferiscono gli stessi benefici delle lunghe, con in più la diminuzione dei tempi di recupero delle forze. Queste sono, invece, corse brevi di 100 oppure 200 metri, ripetute dalle 6 alle 8 volte: la velocità in questo caso è maggiore, ma sarà minore la pausa fra un esercizio e l’altro. Per migliorare ulteriormente la potenza, per donare più esplosività alle gambe e per allenare la resistenza, si possono svolgere le corse in salita. Queste vengono eseguite in pendenze di circa 15%, per una distanza di circa 50 metri: lo scopo è quello di sfruttare al massimo la forza muscolare, portando la frequenza cardiaca a più di 120 battiti per minuto.

Rapidità e mobilità articolare

Spesso si vedono, durante gli allenamenti, calciatori che eseguono scatti veloci di pochi metri, per poi fermarsi di nuovo velocemente. Questi sono tipici esercizi che allenano la rapidità dei movimenti, migliorando l’accelerazione e la decelerazione, fondamentali nel calcio. Per esempio la fase di pressing, molto usata durante una partita, risulta molto efficace se eseguita da calciatori rapidi e agili. Inoltre ci sono esercizi che migliorano gli scatti e i cambi di direzione repentini, utili per smarcarsi oppure nei dribbling: questi consistono nel cercare di superare rapidamente ostacoli, con movimenti a zig zag, che mettono a dura prova le giunzioni e i riflessi dei calciatori.
Per migliorare la mobilità articolare, invece, si eseguono di solito esercizi di stretching particolari e prolungati. Si possono anche eseguire movimenti veloci e ripetuti con molleggio: questo sollecita positivamente le articolazioni e migliora la flessibilità generale.

Calcio e palestra: allenamento con gli attrezzi

I calciatori, come quasi tutti gli altri atleti, fanno uso degli attrezzi in palestra. Anche se le società sportive calcistiche utilizzano questa possibilità da solo pochi anni, la palestra è oggi cruciale per l’allenamento di un calciatore. Gli esercizi con i pesi migliorano innanzitutto la forza nelle gambe, che permette un’esecuzione balistica del tiro più potente e precisa. Anche gli altri distretti muscolari del corpo sono importanti per il calciatore: basta pensare a quei temibili contrasti oppure alla stabilità e all’equilibrio che serve per calciare una punizione. Gli attrezzi permettono anche di sviluppare muscoli in modo più rapido. Non bisogna però esagerare con gli esercizi in palestra, poiché una massa muscolare esagerata compromette l’abilità e la rapidità, cruciali nel calcio.

Esercizi con la palla

Ovviamente una delle parti più importanti di un allenamento di calcio sono gli esercizi con la palla. Questi permettono di migliorare la tecnica individuale, gli schemi corali di squadra e la tattica. Oltre a questo, i calciatori si preparano mentalmente e fisicamente al ritmo gara.
Si possono svolgere esercizi individuali, a coppie o a piccoli gruppi. Un esempio molto comune è il torello: un esercizio divertente, che allena i riflessi e la tecnica di possesso palla. Si possono poi utilizzare coni e sagome, utili a migliorare l’esecuzione dei calci di punizione, dei calci d’angolo oppure delle rimesse laterali. Inoltre si possono svolgere esercizi atletici con la palla: per esempio scatti con la palla al piede, salti per colpire la palla di testa dopo un cross oppure, per il portiere, tuffi per parare i tiri avversari. Infine si possono svolgere partite di allenamento fra calciatori della stessa squadra oppure con i calciatori della primavera. Queste solitamente vengono giocate con meno uomini per squadra e in campi più piccoli, sia per salvaguardare la freschezza fisica e mentale del calciatore, sia per incrementare la capacità di ragionamento in spazi stretti durante la partita.

Nuovo, importante successo per il Vitamina Sailing, il team in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, con il supporto del brand Cetilar®, che ieri ha trionfato a Palma di Maiorca, in Spagna, conquistando il Nations Trophy, ultimo appuntamento della Nations League 2021. 

Penultimo appuntamento internazionale della stagione con il Club Swan 36 – il monotipo di casa Nautor’s Swan – il Nations Trophy si è disputato alle Baleari con un totale di 29 barche divise in tre classi ed equipaggi di altissimo livello, impreziositi dalla presenza di velisti olimpionici e vincitori di Coppa America. Un livello tecnico molto alto, in cui l’equipaggio di Vitamina Cetilar – capitanato da Andrea Lacorte al timone, con i triestini Gabriele Benussi alla tattica e Alberto Bolzan alla randa – ha spiccato dal primo fino all’ultimo giorno, chiudendo le otto regate disputate nell’arco di tre giorni con uno score impeccabile: due vittorie, quattro secondi, un terzo e un sesto posto. 

Grazie a questi risultati, Vitamina Cetilar ha concluso la classifica del Nations Trophy al primo posto con un totale di 19 punti, cinque in meno di GSpot di Giangiacomo Serena di Lapigio e nove in meno di Thirtysix di Edoardo Ferragamo. 

Per quanto riguarda la classifica finale della Nations League, invece, Vitamina Cetilar chiude il circuito al secondo posto, dietro Spot e davanti a Far Star.

“Dopo i recenti successi sul lago di Garda con il catamarano M32, è arrivata un’altra importante vittoria: questo 2021 ci sta regalando tante soddisfazioni e sono tutte meritate, considerato l’impegno e la professionalità con cui il Vitamina Sailing sta affrontando il suo doppio programma nell’ambito della vela agonistica”, spiega Andrea Lacorte, timoniere del Club Swan 36 Vitamina Cetilar. “Le regate del Nations Trophy sono state davvero belle e impegnative, anche perché il livello della nostra classe è altissimo e basta un piccolo errore per ritrovarsi nelle retrovie. Battere una avversario come GSpot, un team per cui nutriamo profonda stima e rispetto, è una soddisfazione doppia e avvalora ancora di più la nostra prestazione. A loro vanno i nostri complimenti per il meritato successo nella Nations League”. 

A bordo di Vitamina Cetilar, oltre ai già citati Lacorte, Benussi e Bolzan, anche il Team Manager Matteo De Luca, Alessandro Frizzarin, Giovanni Bucarelli e Diego Battisti.

Archiviata questa Nations League, Vitamina Cetilar si prepara per l’ultimo appuntamento della sua intensa e vincente stagione agonistica, gli Swan One Design Worlds, il Campionato Mondiale di classe in programma a St. Tropez, in Francia, dal 13 al 17 ottobre. 

Doppio evento in arrivo per il “mondo Cetilar”, che lunedì sarà protagonista al Salone Nautico Internazionale di Genova. Dalle 13:30 fino alle 15, infatti, il Breitling Theatre, luogo deputato all’organizzazione degli eventi durante il Nautico, ospiterà, in sequenza, prima la presentazione della 151 Miglia-Trofeo Cetilar 2022 e poi del progetto della nuova, avveniristica FlyingNikka, il primo Mini Maxi a foil che sarà varato l’anno prossimo. 

Per la 151 Miglia saranno presenti i rappresentanti dei circoli organizzatori, che ufficializzeranno la data e le principali novità della prossima edizione della regata d’altura più entusiasmante del Mediterraneo. 

Per FlyingNikka invece parleranno i principali attori del progetto, a partire da Roberto Lacorte e dal progettista irlandese Mark Mills, con un collegamento speciale con lo skipper di Luna Rossa Max Sirena, recente vincitore della Prada Cup, che porterà i saluti al team. Appuntamento quindi a Genova, lunedì 20 settembre, alle 13:30 in punto. 

Quarto appuntamento del 2021 con il Club Swan 36 Vitamina Cetilar per il Vitamina Sailing, il team in regata per lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, con il supporto del brand Cetilar, reduce dal recente successo Europeo conquistato con il catamarano M32 sul lago di Garda.

Da domani e fino a sabato – oggi è in programma solo una practice race e la cerimonia di apertura – Vitamina Cetilar, portato dal timoniere Andrea Lacorte (con i triestini Gabriele Benussi alla tattica e Alberto Bolzan alla randa) sarà impegnato a Palma di Maiorca nel Nations Trophy, quarta e ultima tappa della Nations League Med, il circuito riservato alle barche monotipo del cantiere Nautors Swan. 

Quattro giorni di prove sulle boe, con 29 barche divise in tre classi, e con equipaggi in cui spiccano olimpionici ed ex velisti di Coppa America. 

Vitamina Cetilar, che ha concluso le tappe precedenti del circuito con una vittoria a Scarlino, un secondo a Porto Cervo e un quinto posto a Palma, dovrà vedersela con altri 8 Club Swan 36, in una serie di regate che promettono scintille… 

Parma è pronta per accogliere runner e appassionati di corsa nel primo evento sportivo post pandemia. Tra la Cittadella della Salute e le vie del centro storico si correrà in completa sicurezza.

La Parma Mezza Maratona 2021, che quest’anno taglia il traguardo della 23esima edizione, è pronta a ripartire dopo un anno di stop forzato, grazie all’organizzazione di Comune di Parma, Cus Parma, Reale Mutua Assicurazioni, Cetilar® e tutti i partner che accoglieranno i runner nel suggestivo centro storico.

La storica manifestazione sportiva prenderà il via sabato 11 settembre alle ore 10 in Piazza Garibaldi, dove sarà allestita la Cittadella della Salute. Lo spazio, messo a disposizione dallo sponsor Reale Mutua, darà la possibilità a tutti di effettuare test e autovalutazioni sul proprio stato di salute e stile di vita, controllando parametri come forma fisica, pressione arteriosa, livello di stress ed invecchiamento cellulare.

Salute e prevenzione sarà il focus anche del workshop “Dalla prevenzione dei principali infortuni alla corretta supplementazione nutrizionale”, organizzato da Cetilar® e PharmaNutra, in collaborazione con Cus Parma. Il workshop si terrà sabato 11 settembre alle 17:00 presso i Portici del Grano e vedrà la partecipazione del Dott. Enrico Pampaloni, fisioterapista titolare del centro Physio Point (Querceta) e responsabile fisioterapista Hockey Club Forte dei Marmi, di Antonio De Francesco, running coach, personal trainer e membro dello staff Fulvio Massini Consulenti Sportivi e del Dott. Germano Tarantino, Direttore Scientifico PharmaNutra. L’evento è gratuito, ma su prenotazione e limitato ad un numero massimo di 20 persone, come previsto dalle normative anti-Covid.
Inquadra il QR code sulla locandina per partecipare!

Il programma della Parma Mezza Maratona 2021

La Mezza Maratona (21 km) rimane la gara “protagonista” del weekend, alla quale però si affianca la gara di 10 km competitiva, entrambe riservate ai soli tesserati.
Per i meno agonisti invece c’è la Parma 10 km Virtual, una corsa in libertà, da fare dove, quando e con chi si desidera, pur mantenendo lo stile Parma Mezza Maratona con tanto di maglia ufficiale, pettorale e medaglia.

Il percorso delle gare competitive si sviluppa attorno alla centralissima piazza Garibaldi, che ospiterà la partenza e gli arrivi, oltre alla Cittadella della Salute e al trailer di Erreà Sport e il palco per le premiazioni. La segreteria operativa per il ritiro dei pacchi gara sarà allestita nella sede centrale dell’Università.
Dopo la partenza, che avverrà contemporaneamente per entrambe le gare, alle 9:30 di domenica 12 settembre, con i partecipanti che dovranno indossare le mascherine per i primi 500 metri, gli iscritti alla 10 km si separeranno da quelli della Mezza Maratona. Entrambe le competizioni percorreranno i posti simbolo di Parma, per poi tagliare il traguardo nuovamente in Piazza Garibaldi.

Le mappe dei percorsi sono visionabili e scaricabili sul sito ParmaMezzaMaratona.it

Come iscriversi alla Parma Mezza Maratona 2021

È possibili iscriversi alle due gare competitive online, sul sito www.endu.net, via mail a parmamezzamaratona@sdam.it, compilando l’apposito modulo scaricabile sul sito www.parmamezzamaratona.it con i propri dati e allegando la ricevuta di pagamento della quota di partecipazione. Le iscrizioni chiuderanno alle ore 18.00 del 03/09 e non saranno consentite sul posto.

Per la Parma 10 km Virtual invece è possibile iscriversi direttamente presso la segreteria CUS Parma, tramite il sito endu.net oppure tramite mail info@parmamezzamaratona.it. La quota di iscrizione è di 15 euro fino al 3 settembre e con un contributo di spedizione di 7 euro è possibile ricevere a casa il pacco gara. In alternativa, il pacco gara potrà essere ritirato presso l’Agenzia CFC Reale Mutua in P.le Carlo Alberto Dalla Chiesa 17/a in città.

 

Giornata praticamente perfetta per Vitamina Rapida Cetilar, che oggi, a Riva del Garda, si è aggiudicato la terza e ultima tappa delle M32 European Series, il circuito continentale dei veloci e spettacolari catamarani M32, valida anche come Campionato Europeo di classe. 

Un successo triplo, quello ottenuto dal timoniere Andrea Lacorte e dal suo equipaggio (tra cui il Campione del Mondo match race Ian Williams e il Team manager di Vitamina Sailing Matteo De Luca), che oltre ad essersi imposti in questa tre giorni di vela sugli svedesi di Inga from Sweden e sul secondo equipaggio del team – il Vitamina Veloce Cetilar con Marco Radman al timone e a bordo anche il fuoriclasse Lorenzo Bressani e l’olimpionico Vittorio Bissaro – ha conquistato anche la vittoria del circuito, grazie al successo conseguito ad Aarhus, in Danimarca, a fine luglio e al secondo posto di Sanremo, lo scorso maggio, nonché l’ambito titolo continentale.  

“Sono molto soddisfatto, perché abbiamo passato tre giorni eccezionali, faticosi ma esaltanti, in questo lago che regala sempre grandi giornate di vela. E torniamo a casa con una vittoria che vale per tre, a conclusione di una stagione in catamarano praticamente perfetta”, ha dichiarato un raggiante Andrea Lacorte, che aveva già vinto il circuito M32 nel 2017. “La stagione però per noi non è ancora finita, ci aspettano due regate molto importanti con il Club Swan 36 Vitamina Cetilar e siamo davvero molto motivati a dare il massimo”.

Davvero notevole la prestazione ottenuta da Vitamina Rapida Cetilar: su un totale di quindici prove, infatti, la barca dello Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa ne ha vinte ben nove, a cui vanno aggiunti tre secondi e un terzo posto, per uno score complessivo che non lascia spazio ai dubbi. Un vero e proprio dominio, quello andato di scena nella sempre spettacolare “palestra della vela” che è il lago di Garda, culmine di una stagione vissuta costantemente ai vertici della categoria con entrambe le barche del team. 

“Chiudiamo la stagione M32 nel miglior modo possibile e nel segno della continuità, dopo le ottime prestazioni di Sanremo e Aarhus”, aggiunge il Team Manager Matteo De Luca. “Vincere titolo Europeo e circuito, a cui va aggiunto il terzo posto di Vitamina Veloce, è una bella soddisfazione per tutto il team e per l’impegno che abbiamo profuso in questa classe, che oltre ad essere competitiva è anche molto divertente”.

Archiviata con successo la stagione dei catamarani M32, il Vitamina Sailing si prepara per affrontare gli ultimi due appuntamenti, entrambi a bordo del Club Swan 36 Vitamina Cetilar, di un 2021 molto intenso e ricco di soddisfazioni agonistiche per il team capitanato da Andrea Lacorte: il Nations Trophy a Palma di Maiorca, dal 14 al 18 settembre, e gli Swan One Design Worlds, in programma a St. Tropez, in Francia, dal 13 al 17 ottobre. 

 

Dopo il doppio podio – primo posto per Vitamina Rapida Cetilar e terzo per Vitamina Veloce Cetilar – ottenuto nella precedente tappa di Aarhus, in Danimarca, il Vitamina Sailing è pronto a tornare in regata nel terzo appuntamento delle M32 European Series, il circuito continentale riservato ai catamarani M32, valido anche come Campionato Europeo di classe.

Tre i giorni di vela in programma sul Garda, a Riva per la precisione, per i cinque catamarani impegnati nel circuito, per un totale, vento permettendo, di sedici prove da disputare nell’arco di tre giorni, fino a domenica. 

Anche in questa occasione Vitamina Rapida Cetilar sarà portata da Andrea Lacorte al timone affiancato dall’inglese Ian Williams alla tattica, mentre su Vitamina Veloce Cetilar sarà Marco Radman il timoniere, con Lorenzo Bressani nel ruolo di tattico. 

Ricordiamo che dopo le prime due tappe delle M32 European Series, al comando della classifica provvisoria del circuito troviamo Vitamina Rapida, affiancata da Inga from Sweden, con Vitamina Veloce al terso posto insieme agli olandesi di Leelo e agli altri svedesi di Vikings. 

Dopo aver conquistato il sesto posto al recente Campionato Europeo di categoria, il golfista toscano paralimpico Tommaso Perrino, numero quattro della ranking Mondiale EDGA e già protagonista in estate di due eventi dell’European Tour tra Scozia e Galles, è pronto a tornare in campo. E lo farà questo week end alle porte di Roma, al Marco Simone Golf Club (sede della Ryder Cup 2024), per partecipare come wild card al DS Automobiles Italian Open, importante torneo del tour europeo in programma da giovedì fino a domenica.

Perrino, che è anche CT della Nazionale Paralimpica di golf e nella sua attività è supportato da Cetilar, sarà parte di un field di altissimo livello, che comprende anche il vincitore dell’Open Championship Francesco Molinari e altre stelle del golf mondiale come l’inglese Tommy Fleetwood, lo svedese Henrik Stenson, il tedesco Martin Kaymer e l’inglese Luke Donald. 

Davvero folto il gruppo di italiani al via, che oltre a Perrino e Chicco Molinari comprende anche Renato Paratore, Guido Migliozzi, Edoardo Molinari, Nino Bertasio e Andrea Pavan.

 

L’intervento di protesi all’anca necessita di un programma di riabilitazione specifico, che consenta di eliminare l’origine del dolore, ma anche di ripristinare completamente la mobilità articolare e tornare a camminare bene.

L’anca è l’articolazione prossimale dell’arto inferiore, definita enartrosi (o diartrosi a sfera) dal punto di vista anatomico in quanto si tratta di una delle articolazioni con maggior grado di mobilità. L’anca, che in linguaggio medico viene denominata articolazione coxo-femorale, congiunge la gamba al bacino ed è composta dalla testa del femore, che si collega all’osso iliaco in una cavità chiamata acetabolo. Fanno sempre parte dell’articolazione dell’anca anche la capsula articolare, diversi legamenti e muscoli e le borse sinoviali.

Dal punto di vista della funzionalità l’anca può effettuare tre diversi tipi di movimento:

  1. Flessione ed estensione del femore
  2. Adduzione e abduzione del femore
  3. Rotazione interna ed esterna del femore

Protesi all’anca: quando si rende necessario l’intervento chirurgico

La patologia principale che porta all’intervento chirurgico di protesi d’anca è la coxartrosi (artrosi dell’anca). Il dolore articolare è il sintomo dominante, solitamente è sordo e insidioso e si acutizza con il carico e durante i movimenti di abduzione e intrarotazione. Interessa di frequente la regione inguinale e si può irradiare alla coscia in zona posteriore comprendendo il gluteo, in zona antero-mediale fino al ginocchio oppure laterale fino al ginocchio.

Nella scelta della protesi all’anca l’età del paziente è senza dubbio un parametro fondamentale da valutare per porre indicazione all’impianto, in quanto la sua durata potrebbe essere limitata nel tempo per possibile usura dei materiali.

Riabilitazione per la protesi all’anca: cosa fare prima e dopo l’operazione

Quando si deve ricorrere ad un intervento chirurgico di protesi all’anca è importante programmare con il proprio ortopedico e fisioterapista un corretto programma di riabilitazione, che consenta non solo di eliminare l’origine del dolore, ma anche di ripristinare completamente la mobilità articolare e tornare a camminare bene.

Riabilitazione preoperatoria

Il trattamento riabilitativo preoperatorio ha lo scopo di ridurre, seppur parzialmente, la sintomatologia dolorosa agli arti. A seconda della patologia alla base dei problemi articolari e che porta alla decisione di intervenire con una protesi, il programma di riabilitazione preoperatorio include attività di rieducazione funzionale, stretching, oltre a terapie fisiche e in alcuni casi idrokinesiterapia, una pratica riabilitativa che prevede attività in acqua volte ad evitare di sollecitare l’articolazione con il peso corporeo.

Il programma riabilitativo viene quindi pianificato sulla base della valutazione del singolo caso, esaminando il bilancio articolare, ossia la rigidità di entrambe le anche, delle ginocchia e del rachide, oltre a quello muscolare (in particolare l’ipotrofia dei glutei e delle cosce) e posturale.

Riabilitazione postoperatoria

In fase postoperatoria, un corretto programma di riabilitazione dell’anca deve tenere conto della via di accesso chirurgica, del tipo di intervento, della protesi utilizzata e del decorso postoperatorio immediatamente successivo.

La riabilitazione postoperatoria deve essere costante, progressiva e con particolare attenzione all’allenamento propriocettivo, che si basa sulla stimolazione del sistema neuro-motorio nella sua totalità. Solitamente la riabilitazione inizia già il giorno successivo all’intervento, concentrandosi su:

  • Allineamento posturale, per contrastare gli atteggiamenti erronei acquisiti a seguito della patologia
  • Potenziamento dei muscoli ipotrofici e rilasciamento di quelli contratti

Il programma di riabilitazione completo si compone in una prima fase incentrata su contrazioni isometriche del quadricipite, del grande e medio gluteo e del tricipite surale, mobilizzazioni attiva e manualmente assistita dell’anca (entro certi limiti e sempre graduale). Molto importante è anche la rieducazione propriocettiva, per riacquistare un corretto controllo dell’arto inferiore.

Nella seconda fase gli esercizi di riabilitazione per la protesi all’anca si concentrano sulla rieducazione del cammino, dapprima con ausili come deambulatore, parallele e stampelle, fino a riacquistare un corretto schema del passo ed una normale autonomia.

Protesi all’anca: i movimenti da evitare dopo l’intervento

Nei primi giorni dopo l’intervento chirurgico, bisogna prestare particolarmente attenzione ad alcuni movimenti perché la protesi è a rischio lussazione.
I movimenti da evitare dipendono dal tipo di operazione effettuata. In particolare, dopo interventi di protesi per via posteriore, è necessario evitare movimenti in flessione e rotazione interna. Se invece per l’operazione all’alca è stato utilizzato l’approccio anteriore, bisogna evitare i movimenti in rotazione esterna ed estensione dell’anca. Attenzione, ad esempio, a sedersi su sedie troppo basse e ad accavallare le gambe, sia da seduti che sul letto.

Quali sono i tempi di recupero e quanto dura la riabilitazione dopo un’operazione all’anca

La durata del programma riabilitativo è molto variabile: i tempi di recupero dipendono infatti dall’età, dalle condizioni fisiche preoperatorie del paziente, oltre che dagli obiettivi finali. Le dimissioni dall’ospedale solitamente avvengono dopo pochi giorni dall’intervento chirurgico e la riabilitazione dura in media almeno 2-3 mesi, considerando una frequenza di tre sedute a settimana. Al termine di questo programma, il paziente avrà riacquistato una buona autonomia di movimento che gli consentirà di camminare bene, senza dolori o supporti come stampelle o altro.

I consigli del fisioterapista per la riabilitazione dopo un’operazione di protesi all’anca

In seguito ad un intervento di protesi d’anca è consigliabile seguire un programma prolungato di riabilitazione, che non si interrompa dopo i primi mesi, ma che prosegua con il mantenimento anche negli anni seguenti. Infatti, un certo grado di debolezza a carico dell’arto operato persiste anche dopo due anni dall’operazione e spesso è causa di traumi da caduta in pazienti non più giovani.

Per affrontare l’intervento al meglio e velocizzare il recupero, i nostri fisioterapisti consigliano di:

  • Seguire un programma di riabilitazione preoperatoria: quando le condizioni lo permettono, prima dell’intervento sarebbe meglio intraprendere un programma di rinforzo muscolare e di lavoro sulla mobilità articolare generale. Questo aiuta nel velocizzare i tempi di recupero dopo l’impianto della protesi.
  • Fare attenzione agli esercizi da evitare dopo l’operazione: le prime settimane dopo l’intervento sono quelle più delicate, sia fisicamente che mentalmente. È importante quindi non forzare i tempi, evitando i movimenti a rischio lussazione e mantenendo un atteggiamento positivo durante tutto il percorso riabilitativo.
  • Non interrompere la fisioterapia dopo il recupero della mobilità: mantenete l’articolazione coxo-femorale sempre attiva, attraverso un esercizio fisico costante che rinforzi la muscolatura degli arti inferiori. Gli esercizi più indicati dopo un intervento di protesi all’anca sono la cyclette, il nuoto e la palestra.

Seconda tappa in archivio per le M32 European Series, il circuito riservato ai catamarani M32 che dopo l’esordio a Sanremo dello scorso maggio, nel weekend ha fatto tappa ad Aarhus, in Danimarca.

Un fine settimana intenso, in una delle location veliche più famose e frequentate del mare del Nord, che in passato ha ospitati grandi eventi internazionali, a partire dai Mondiali unificati delle Classi Olimpiche del 2018. Tre i giorni di regate, caratterizzati da buone condizioni meteo, e ben 16 le prove disputate dai 6 catamarani impegnati nel circuito.

Nella prima giornata, dominio di Vitamina Rapida Cetilar, con Andrea Lacorte al timone e l’inglese Ian Williams alla tattica, che si aggiudica due prove su sei e prende subito la testa della classifica provvisoria, davanti agli svedesi di Inga from Sweden. Il giorno successivo, la barca timonata da Lacorte parte subito alla grande e si aggiudica tre prove su tre, prima di incappare in una collisione, incolpevolmente, che la costringe al ritiro per i danni subiti. A Vitamina Rapida Cetilar viene quindi assegnato per le regate successive un punteggio riparatorio, sulla base dei risultati già ottenuti, valido anche per la domenica, vista l’impossibilità oggettiva di tornare in acqua. Un punteggio sufficiente per chiudere questa seconda tappa delle M32 European Series con una vittoria, meritata quanto “travagliata”, a cui va aggiunto l’ottimo terzo posto di Vitamina Veloce Cetilar, il secondo catamarano del team portato da Marco Radman e con Lorenzo Bressani alla tattica.

Un doppio podio davvero eccellente per il team di Andrea Lacorte, impegnato parallelamente anche nel circuito Club Swan 36, che tornerà a regatare nelle M32 European Series dal 3 al 5 settembre a Riva del Garda, per una tappa valida anche come Campionato Europeo. Prima, dal 31 luglio al 7 agosto, il Vitamina Sailing scenderà in acqua a Palma di Maiorca per la Copa del Rey, proprio con il Club Swan 36 Vitamina Cetilar con cui ha ottenuto un primo e un secondo posto nelle prime due tappe della Nations League.

“È un peccato per la collisione che sabato ci ha fermato sul più bello, quando stavamo dominando la flotta. Purtroppo sono cose che succedono, fanno parte delle competizioni, anche se chiaramente l’impossibilità di tornare in acqua la domenica, è stata difficile da digerire per chi come noi passerebbe giornate intere in regata”, ha dichiarato Andrea Lacorte. “Comunque siamo soddisfatti: torniamo a casa con una vittoria e un terzo posto, un ottimo risultato ottenuto su un campo di regata mai banale. Ora ci aspetta la Copa del Rey con il Club Swan 36, una delle trasferte più impegnative della stagione: non vediamo l’ora di iniziare”.

Nuova collaborazione in ambito sportivo-scientifico per PharmaNutra S.p.A., che attraverso il suo brand Cetilar® – la linea di prodotti a base di esteri cetilati per il benessere di muscoli e articolazioni, disponibile nelle versioni Cetilar® Crema, Cetilar® Patch e Cetilar® Tape – ha intrapreso una partnership con Athletica Sports Conditioning & Rehab, il nuovo polo motorio multidisciplinare di Viareggio.

Fondata dal fisioterapista Alessio Erra e dal preparatore atletico Filippo Della Latta, due professionisti con una provata esperienza maturata in tanti anni di attività in ambito sportivo, Athletica è una struttura all’avanguardia, che mette al centro il paziente e l’atleta in un contesto di cui sport, preparazione e riabilitazione sono i cardini.

I servizi offerti da Athletica, che per i prossimi anni avrà in Cetilar® il main sponsor, vanno dalla fisioterapia sportiva e ortopedica, campo in cui Alessio Erra (Dottore in Fisioterapia) vanta elevate competenze, alla preparazione atletica per sportivi professionisti e non, specialità in cui Filippo Della Latta (Dottore in Scienze Motorie) eccelle, allenando alcuni tra i migliori piloti del mondo del motorsport.
Ma ovviamente non è tutto: fitness personalizzato, osteopatia, posturologia, podologia e nutrizione sono altri campi di competenza della giovane, ma già affermata realtà viareggina, che potrà così implementare anche la collaborazione sportiva e scientifica con PharmaNutra, attraverso l’utilizzo dei suoi prodotti dedicati agli sportivi.

“Conosco bene la professionalità e l’elevata competenza di Alessio e Filippo, con cui collaboriamo già da diversi anni nell’ambito del motorsport con la scuderia Cetilar Racing e il programma Cetilar Academy, spiega Roberto Lacorte, Vicepresidente e CEO di PharmaNutra. Siamo molto orgogliosi di sostenere concretamente una realtà, giovane, spinta dalla passione e con tanta voglia di emergere. Gli ambiti di questa nuova ed emozionante collaborazione con Athletica saranno molteplici e sono sicuro che sapranno regalarci grandi soddisfazioni”.

Manca sempre meno al via della 6 Ore di Monza, la gara che segna il ritorno del campionato FIA WEC in Italia e che si prospetta particolarmente intensa, sia in pista che fuori, per il team Cetilar Racing.

 

A un mese di distanza dalla 8 Ore di Portimão in cui il team Cetilar Racing ha portato al successo di classe la Ferrari 488 GTE numero 47, centrando la prima vittoria in assoluto nel Campionato Mondiale Endurance FIA WEC, Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto e Antonio Fuoco sono pronti ad affrontare la 6 Ore di Monza, che rappresenta, assieme alla 24 Ore di Le Mans, la gara più importante di tutta la stagione.
Sulla pista di casa, questo fine settimana (16/18 luglio), Cetilar Racing ci arriverà da leader della LMGTE Am. Una 6 Ore di Monza molto speciale quella che si prospetta fin d’ora per la squadra “all made in Italy”, in un’atmosfera che sarà resa ancora più magica dalla presenza del pubblico che finalmente potrà varcare i cancelli del circuito.

Unica tappa italiana del calendario, la gara brianzola segna il punto di non ritorno del campionato, essendo il terzo dei sei round totali, precedendo di 34 giorni proprio la 24 Ore di Le Mans, a cui Cetilar Racing quest’anno prenderà parte per la quinta volta di fila. Un calendario recentemente rinnovato quello del FIA WEC 2021, con la cancellazione della trasferta del Fuji, inizialmente in programma il 26 settembre e rimpiazzata da una 6 Ore da disputarsi alla fine di ottobre in Bahrain (scenario anche del conclusivo round).

A Monza, intanto, l’ultima apparizione del team italiano risale al 2019, nell’European Le Mans Series. Dal passato al presente. Quello che racconta un inizio di stagione sicuramente molto positivo per Lacorte, Sernagiotto e Fuoco, al loro primo anno con la Ferrari 488 GTE gestita dalla AF Corse. L’esordio a Spa-Francorchamps, a inizio maggio, e subito il terzo piazzamento di classe. Poi la trasferta dello scorso mese a Portimão, sul circuito dell’Algarve: il terzo miglior tempo di classe ottenuto in qualifica da Lacorte, una gara impeccabile condita da una strategia perfetta ed il sorpasso di Sernagiotto, che intorno alla sesta ora ha definitivamente preso il comando della corsa e guidato il team alla sua prima vittoria assoluta nel FIA WEC.

Nella classifica della LMGTE Am, l’equipaggio Cetilar Racing arriva sulla propria pista di casa con 53 punti, 18 in più rispetto al trio Giancarlo Fisichella, Francesco Castellacci e Thomas Flohr, puntando naturalmente a rafforzare il proprio primato.

Per noi questa è una tappa importantissima per diverse ragioni – ha commentato Roberto LacorteLa prima è che il campionato del mondo Endurance torna in Italia e ciò rappresenta anche un motivo d’orgoglio per un team completamente italiano come il nostro. Poi per il fatto che dopo mesi di totale chiusura al pubblico, per la prima volta ci saranno degli spettatori con cui siamo veramente felici di tornare ad avere un contatto diretto. Inoltre ci presentiamo a Monza da leader e quindi con delle responsabilità importanti e la voglia di continuare a fare bene. Infine questa è la gara che precede la 24 Ore di Le Mans e che si disputa sul circuito sicuramente più adatto per prepararci al “big event” dell’anno“.

La 6 Ore di Monza inizierà oggi con la prima sessione di prove libere in programma a partire dalle 15.30. Due ulteriori turni sono in programma domani, sabato, con il semaforo verde in corsia box alle 9.30 e alle 14, mentre le qualifiche scatteranno alle 18. Domenica alle 12 il via della gara: 360 minuti di adrenalina pura, con la diretta integrale di tutto l’evento su Eurosport 2 (collegamento dalle 11.45 fino alle 18.30 in Tv e sulla piattaforma “player” con il commento di Nicola Villani e Marco Petrini).

Oggi il Parma Calcio ha annunciato il rinnovo della partnership con il nostro brand Cetilar®, che sarà quindi il main sponsor dei crociati anche per la prossima stagione che vedrà la squadra di Mister Enzo Maresca impegnata nel Campionato di Serie B.

Un rapporto, quello tra la società emiliana e PharmaNutra S.p.A., titolare del brand, che va felicemente avanti da oltre un decennio, prima sotto forma di medical partnership e da quattro anni – il prossimo sarà quindi il quinto – con la sponsorizzazione della maglia crociata.

Il rinnovo è stato ufficializzato nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi allo Stadio Ennio Tardini, durante la quale è stata svelata anche la nuova prima maglia del Parma, realizzata dallo sponsor tecnico Erreà, che riprende chiaramente il motivo della storica casacca indossata dal club fin dal 1913 – la croce nera su base bianca – ma con importanti variazioni cromatiche. Il rinnovo dell’accordo presenta importanti novità, la più rilevante è la presenza di Cetilar® non solo sulle maglie da gioco della prima squadra, ma in tutte le divise della linea training targata Erreà, quindi al fianco dei crociati anche nel lavoro quotidiano al Centro Sportivo di Collecchio.

La partnership tra Parma Calcio e PharmaNutra S.p.A. proseguirà chiaramente anche in ambito medico/scientifico, grazie alla radicata e proficua collaborazione tra il Reparto Scientifico dell’azienda fondata nel 2003 dai fratelli Andrea e Roberto Lacorte e lo staff medico crociato.

La conferenza stampa ha visto la partecipazione del presidente del Parma Calcio 1913 Kyle J. Krause, del presidente di Erreà Angelo Gandolfi e del Consigliere Delegato di PharmaNutra Carlo Volpi che hanno così commentato i due graditi annunci.

Il rapporto tra PharmaNutra e il Parma Calcio è talmente radicato e basato su stima e fiducia reciproca, che il rinnovo per la prossima stagione è stata una scelta naturale e spontanea, a prescindere dal risultato sportivo che purtroppo, l’anno scorso, non ha premiato gli sforzi della squadra e della nuova proprietà.” Ha detto Carlo Volpi, Consigliere Delegato di PharmaNutra. “Sono già quattro anni che Cetilar® è il main sponsor del Parma e più di dieci che le due realtà collaborano proficuamente in ambito medico-scientifico: questo significa aver dato vita ad una partnership di eccellenza, un solido percorso di valorizzazione reciproca costruito attraverso una visione condivisa orientata al futuro. In questi anni siamo cresciuti insieme, raggiungendo traguardi molto importanti, fortemente convinti che lo sport rappresenti un concreto strumento educativo per tutte le generazioni, fondato su valori come disciplina, sacrificio, condivisione e coerenza. Sono pilastri fondamentali tanto nello sport quanto nella nostra realtà aziendale. E rappresentano le fondamenta di un percorso comune, che ha come obiettivo quello di riportare il Parma Calcio dove merita di stare. Abbiamo lavorato bene con la precedente proprietà e siamo molto contenti di proseguire con la nuova, certi che anche i progetti in cantiere possano rappresentare uno stimolo in più per affrontare la nuova stagione con entusiasmo e tanta voglia di continuare a crescere insieme.

Kyle J. Krause, Presidente del Parma Calcio 1913“È una grandissima soddisfazione sapere di avere al nostro fianco due aziende molto importanti come Pharmanutra, con il marchio Cetilar®, ed Erreà: entrambe hanno deciso di continuare ad essere nostri partner e ne siamo davvero orgogliosi. Il rapporto con Cetilar® come nostro Main Sponsor è dura ormai da quattro anni, mentre Erreà, che è nostro sponsor tecnico da ormai più di dieci anni, è rappresentata da Angelo Gandolfi, che è una delle prime persone che ho potuto incontrare quando sono arrivato a Parma, e con Nuovo Inizio ha riportato il Parma in Serie A”.

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