Rizoartrosi e artrosi Nodale: differenze, sintomi e cure
A molti di noi, soprattutto chi svolge un lavoro manuale ripetitivo o che prevede l’uso di mouse e tastiera per molte ore al giorno, è capitato di avvertire dopo una giornata di lavoro fitte di dolore o indolenzimento alla mano, in particolare alla base del pollice. Il dolore alla mano si fa più acuto quando si chiude la mano per afferrare un oggetto o quando si esercita una leggera pressione, banalmente anche per aprire la porta di casa con le chiavi. Potrebbe trattarsi di un principio di Rizoartrosi, una tipologia di artrosi che colpisce la mano, anzi per essere più precisi, il pollice.
L’artrosi alle mani è una delle patologie degenerative dell’apparato scheletrico più comuni, insieme all’artrosi all’anca e al ginocchio, di cui abbiamo già parlato in questo articolo dedicato alle differenze tra osteoartrosi e artrite.
Insieme all’aiuto dei nostri fisioterapisti oggi capiamo come riconoscere la Rizoartrosi dall’Artrosi Nodale alla mano, quali sono i primi sintomi, le cure e, infine, quali esercizi di fisioterapia possono aiutarci a mantenere la flessibilità dell’articolazione e ridurre il dolore al pollice.
Rizoartrosi: cos’è e quali sono le differenze con l’Artrosi Nodale della mano
La Rizoartrosi è identificata come un’artropatia dell’articolazione trapezio-metacarpale. La sua localizzazione è molto precisa perché colpisce proprio alla base del pollice, dove si innesta la prima articolazione carpometacarpale, e si manifesta soprattutto con dolore e rigidità in questa specifica zona.
Questo ci consente di individuare, fin dalle prime avvisaglie, una differenza con l’Artrosi Nodale della mano, una condizione avanzata di artrosi che colpisce soprattutto le articolazioni interfalangee distali (tra seconda e terza falange) e quelle prossimali (tra prima e seconda falange), ma solo in alcuni casi anche l’area trapezio-metacarpale.
L’artrosi nodale è caratterizzata da dolore profondo, soprattutto al mattino, e dalla presenza di tumefazione e caratteristici noduli, sintomi che invece non compaiono nel caso della Rizoatrosi. Questi rigonfiamenti sono noti con il termine di noduli di Heberden o noduli di Bouchard, a seconda che compaiano tra le articolazioni interfalangee distali o prossimali.
Rizoartrosi e Artrosi Nodale: i sintomi
Il processo infiammatorio che deriva dal deterioramento della cartilagine che ricopre le articolazioni e che determina quindi lo sviluppo dell’artrosi generalmente inizia intorno ai 50 anni, raggiungendo dopo i 65 anni un picco di incidenza del 60% negli uomini e del 70% nelle donne. Raramente l’osteoartrosi colpisce soggetti sotto i 40 anni e Rizoartrosi e Artrosi Nodale non fanno eccezione in tal senso.
Per quanto riguarda la Rizoartrosi, i sintomi iniziali si manifestano con:
- Dolore, indolenzimento e rigidità alla base del pollice: ciò si verifica in particolare quando si afferra qualcosa tra il pollice e l’indice o quando si esercita una leggera forza, ad esempio ruotando una chiave in una serratura o girando la maniglia di una porta.
- Diminuzione della forza e del range di movimento: anche semplici gesti quotidiani come l’apertura di barattoli o la chiusura di bottoni può diventare difficile.
- Gonfiore o presenza di una leggera protuberanza: l’articolazione può sviluppare un rigonfiamento dovuto all’infiammazione e, in alcuni casi, apparire più squadrata e allargata del normale.
Per quanto riguarda invece i primi segnali dell’Artrosi Nodale sono molto simili a quelli della Rizoartrosi. La differenza sostanziale è che il dolore e la rigidità vengono percepiti soprattutto a livello delle ultime falangi delle dita lunghe, che, come abbiamo già detto, negli stadi avanzati possono deformarsi a causa della formazione dei noduli.
Cure e trattamenti per la Rizoartrosi
La diagnosi di Rizoartrosi viene fatta da parte del medico in base alla storia clinica del paziente, all’esame fisico e tramite una radiografia alla mano. È importante, prima di capire il trattamento da seguire, riuscire a stabilire una diagnosi differenziale con altre patologie caratterizzate da sintomatologia molto simile, come la sindrome di De Quervain, la tenosinovite del Flessore Radiale del Carpo o la frattura dello Scafoide.
Il trattamento conservativo rimane senza dubbio la prima opzione per i casi di Rizoartrosi e questo inizia soprattutto con un cambiamento delle abitudini, per evitare movimenti ripetitivi e stressanti per l’articolazione trapezio-metacarpale.
Il programma di fisioterapia dovrà poi essere impostato sulla base di:
- Esercizi di mobilità e stretching del pollice.
- Rinforzo muscolare dei muscoli intrinseci (cioè che sono localizzati solo nella mano) ed estrinseci (localizzati tra avambraccio e mano).
- Terapia Strumentale come LASER o TECAR.
- Utilizzo di tutori per la mano: l’ideale è uno splint specifico per Rizoartrosi, costruito su misura da un fisioterapista specializzato in riabilitazione della mano.
Se la terapia conservativa fallisce, oppure se l’artrosi è in uno stadio troppo avanzato, si può ricorrere all’intervento chirurgico. La chirurgia per la Rizoartrosi comprende una vasta gamma di opzioni a seconda del livello di degenerazione articolare e in base alle esigenze del paziente.
Il trattamento chirurgico classico è l’intervento di trapeziectomia e artroplastica di sospensione che prevede l’asportazione del trapezio cui fa seguito un’immobilizzazione di tre settimane e un successivo periodo di fisioterapia, con un tempo medio di recupero progressivo di circa tre mesi.
Negli ultimi anni vengono effettuati anche interventi di posizionamento di protesi molto piccole di interposizione o protesi articolari a sostituzione dei capi articolari.
I consigli del Fisioterapista: esercizi utili per la Rizoartrosi
Se l’infiammazione e il deterioramento della cartilagine non sono in uno stadio troppo avanzato, vi consigliamo una serie di semplici esercizi per la Rizoartrosi che possono essere eseguiti in autonomia tutti i giorni e che possono essere utili per migliorare la mobilità della mano e diminuire il dolore.
Stretching del pollice Afferrare il pollice interessato dal dolore con l’altra mano e delicatamente allontanarlo dal palmo della mano per effettuare un leggero stretching in apertura. Mantenere la posizione indolore per circa 30 secondi e ripetere per 3 volte. |
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Opposizione delle dita Avvicinare lentamente pollice e indice fino a portare a contatto i polpastrelli. Aprire la mano ed avvicinare pollice e medio. Ripetere con tutte le altre dita. Fare due giri completi avanti e indietro. Ripetere per 3 volte. |
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Abduzione del pollice Appoggiare il palmo della mano sul tavolo, con tutte le dita a contatto con la superficie. Sollevare verso l’alto il pollice, mantenendo tutte le altre dita sul tavolo. Mantenere il pollice sollevato per 5 secondi e poi riportarlo verso il basso. Ripetere per 10 volte. |
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Stabilizzazione muscolare del pollice Afferrare una piccola pallina morbida tra pollice e indice. Stringere la pallina tra le dita, mantenendo la contrazione per 5 secondi. Ripetere per 10 volte |