Pisa Sporting Club: la fede calcistica di una città

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Sembra una manciata di anni fa, eppure ne sono passati 26, da quando la copertina di un celebre settimanale recitava: “L’Italia è una Repubblica fondata sul pallone”. Abituati a ben altre provocazioni e ormai avvezzi a notizie più drammatiche, è difficile spiegare l’impatto che all’epoca ebbe sui lettori, suscitando non poco sdegno.

La verità, a rischio di scadere nella blasfemia, è che il calcio, in Italia, è niente meno che una fede, capace di infiammare gli animi, commuovere fino alle lacrime, scatenare conflitti o consolidare alleanze. È una giostra di emozioni, uno sport meraviglioso che regala 90 minuti di oblio da tutto il resto.

“I calciatori sono visti come supereroi ma dietro c’è un semplice e comune essere umano, con i suoi limiti, le sue paure e le sue incertezze. Pertanto, avere un buon equilibrio psicofisico in campo e fuori dal campo fondamentale per rendere al meglio in campo”.

“Il calcio è una metafora della vita”, ovvero una scuola da cui imparare a stare in gruppo ed essere altruisti, leali e umili. D’altronde una partita non si riduce solo al risultato: vincere o perdere determina i punti in campionato ma è anche, e soprattutto, l’occasione per testare se stessi, l’efficacia degli allenamenti e consolidare l’alchimia della squadra.

“Servono testa e talento per andare avanti. Nel calcio l’impegno, il duro lavoro e il sacrificio servono per raggiungere l’obiettivo”.

La storia del Pisa Sporting Club è l’emblema dell’impegno, del duro lavoro e del sacrificio: erano gli inizi del ‘900 quando alcuni ragazzi cominciarono a giocare con un pallone di stracci e le porte create con i cappotti, gli stessi giovani studenti che il 9 aprile 1909 fondarono la squadra a cui ancora oggi molti cittadini giurano fedeltà eterna.

Sono passati 115 anni, il mestiere del calciatore è decisamente cambiato, così come sono cambiate l’intensità degli allenamenti e le dinamiche interne ed esterne al campo di gioco, ma il valore della squadra è rimasto intatto.

“La squadra è fondamentale, poiché è importante creare equilibrio e rispetto tra i singoli membri del team per promuovere una competizione sana e sviluppare un senso di appartenenza. Perché la vittoria non è del singolo ma quando si vince si vince tutti insieme”.

Una squadra che cresce, si allena e punta ad un unico obiettivo: la migliore performance possibile. In allenamento come in partita, ogni atleta deve essere tenere il passo con ritmi sempre più serrati, allenando abilità tecniche e fisiche per ridurre anche il rischio di infortunio.

“La performance racchiude i principi di una vera e propria disciplina sportiva: tecnica, allenamento fisico, senso di squadra, preparazione mentale. Il giocatore di alto livello deve lavorare su tutt’e quattro le aree per superare i propri limiti e il limite non deve essere visto come un concetto negativo, ma deve essere visto come un obiettivo da raggiungere e superare”.

Lavorare sui propri limiti è la base del lavoro di qualunque atleta professionista: analizzarli, capirli e superarli sono fasi di un processo quotidiano dove subentrano componenti essenziali, come tecnica e preparazione atletica, ma non solo. L’allenamento mentale è altrettanto importante per permettere al singolo giocatore di raggiungere il proprio potenziale, imparando a gestire l’impatto emotivo del calcio professionistico con tutto il carico di problematiche che potrebbero influire negativamente sul percorso di crescita dell’atleta, soprattutto in giovane età.

“L’aspetto psicologico e l’allenamento mentale sono molto sottovalutati nel mondo del calcio. I ragazzi oggi hanno tante aspettative, illusioni, pressioni da se stessi, dalla famiglia, la stampa, i tifosi, i social. Saperle controllare con il giusto equilibrio è fondamentale. Le informazioni e gli input che ti arrivano, positivi o negativi che siano, sono migliaia e saperli gestire è la parte più complessa ed importante”.

Cetilar® ha da poco festeggiato il primo lustro come main sponsor sulle maglie nerazzurre, suggellando un sodalizio che condivide l’amore per il territorio e lo sport e tutto ciò che rappresenta: determinazione, divertimento ma anche educazione e rispetto.

I giocatori del Pisa Sporting Club sono tra i primi sportivi ad aver testato i prodotti della linea Cetilar® Nutrition, studiati e formulati per supportare le prestazioni sportive e favorire l’apporto di nutrienti essenziali, fornendo allo sportivo una fonte affidabile di energia durante l’attività fisica.

“La nutrizione, così come il recupero fisico e il riposo mentale, fanno parte di quell’allenamento invisibile, che nessuno vede, ma che è importante allo stesso modo dell’allenamento fisico. Senza un corretto programma di nutrizione si rischia di vanificare tutto. Parliamo quindi di nutrizione quotidiana ma soprattutto di integrazione alimentare, fondamentale per la miglior resa possibile di un atleta”.

La squadra del Pisa Calcio ha macinato moltissima strada da quel pallone di stracci che rotolava in piazza San Paolo a Ripa d’Arno, mossa da una forza che accomuna la fede calcistica in ogni angolo del pianeta: la passione.

 

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