Preparazione fisica e mentale in vista di una sfida competitiva: intervista a Manuele Tarozzi

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Affrontare una sfida competitiva come possono essere la Tirreno-Adriatico o la Milano-Sanremo, richiede una preparazione che va ben oltre l’allenamento fisico.

Nel ciclismo, ogni dettaglio fa la differenza: dalla condizione atletica alla forza mentale, dall’alimentazione al recupero.

Ne abbiamo parlato con Manuele Tarozzi, maglia verde alla Tirreno-Adriatico e atleta del team VF Bardiani-CSF Faizanè, di cui Cetilar® Nutrition è fornitore ufficiale con la sua linea di integratori innovativi.

 

La preparazione: il pilastro della performance

“L’alimentazione è l’aspetto principale. È come la benzina per un’auto.” afferma Tarozzi. Un concetto chiaro: senza il giusto carburante, le gambe non spingono e le ruote non girano.

Per un ciclista professionista, il bilanciamento tra macronutrienti, idratazione e integrazione è cruciale per affrontare allenamenti serrati e tappe massacranti. A questo si aggiunge il recupero, spesso sottovalutato ma essenziale per permettere al corpo di rigenerarsi dopo uno sforzo intenso.

La preparazione fisica, poi, è scandita da una routine meticolosa. Sessioni in sella, palestra per mantenere il tono muscolare e prevenire infortuni, stretching per garantire la giusta mobilità: tutto rientra in una programmazione studiata nei minimi dettagli.

 

Forza mentale: lo spartiacque tra vittoria e sconfitta

Nel ciclismo, la resistenza mentale conta quanto quella fisica. Per questo sempre più atleti si avvalgono di specialisti e mental coach, per riuscire a visualizzare l’obiettivo e rimanere ancorati a quello, anche quando il fisico grida di fermarsi.

“Non sono ossessionato dalla vittoria, ma non mi piace ritirarmi. Se il gruppo si rompe o si presentano problemi tecnici durante la gara è un conto. Sono aspetti che non puoi controllare. Ma se fisicamente sto bene e sento di farcela, l’unico pensiero è non mollare. Ecco perché tra seguire quello che dice la testa o il fisico, di solito do retta alla prima.”, dice Tarozzi, evidenziando una capacità non secondaria: quella di auto-motivarsi, di non lasciarsi sopraffare dalla fatica o dagli imprevisti, specialmente quando l’obiettivo finale è più grande di una singola giornata storta.

Il ciclismo è uno “sport di perdenti”. Non è fatalismo, ma semplice aritmetica: in ogni competizione ci sono decine, centinaia di atleti e solo uno sale sul gradino più alto del podio. Più il numero di ciclisti aumenta, più le possibilità di vittoria diminuiscono. È un destino già scritto, inversamente proporzionale.

Anche in questo caso la mentalità è lo spartiacque: le sconfitte non sono da intendere come un fallimento, ma uno stimolo per migliorarsi. E anche quando si dà tutto, il fisico risponde bene e la mente è lucida, l’imprevisto è dietro l’angolo e in una manciata di secondi una prestazione d’oro può risolversi in un nulla di fatto.

“Anche la rabbia può essere una leva, basta non farsi sopraffare.” spiega Tarozzi facendo per un attimo dimenticare la sua età “Se incanalate nel modo giusto, anche le emozioni negative possono diventare un motore straordinario per la performance.”

Chi pratica ciclismo ad alti livelli come Manuele deve imparare presto a stare in equilibrio sui pedali, ma anche tra emozioni opposte, cercando di utilizzare la rabbia o la delusione per una sconfitta come leva di miglioramento personale.

preparazione tarozzi

Recupero ottimale: il segreto della continuità

Dopo uno sforzo intenso, il recupero non è solo una necessità, ma un mantra. Tarozzi lo sa bene: stretching, mobilità in sella e massaggi sono indispensabili per mantenere il corpo efficiente e prevenire problemi muscolari. “I massaggi sono fondamentali: ne faccio almeno uno ogni due settimane, e sempre dopo le corse.” racconta.

Dare il massimo significa anche saper ricaricare le energie. Ogni gara mette a dura prova muscoli e riserve di glicogeno, con il rischio di disidratazione e affaticamento. Per questo, un recupero mirato fa la differenza: reidratazione, alimentazione corretta e tecniche specifiche aiutano a ridurre l’infiammazione e, soprattutto, prevenire infortuni.

Manuele condivide la sua combo vincente: “Dopo ogni tappa, non mancano mai Recovery Pro e un piatto a base di pasta o riso con le proteine.”

Nel recupero ogni dettaglio conta: recuperare bene oggi agevola la performance di domani.

 

Cetilar® Nutrition: un supporto essenziale

E a proposito dell’integrazione che gioca un ruolo centrale, il supporto della linea Cetilar® Nutrition si rivela decisivo nelle fasi di gara e recupero.

Tarozzi racconta come l’integrazione mirata faccia la differenza per lui: Uso spesso i gel, perché durante la corsa non c’è tempo per cibi solidi. Mi piace molto anche il sapore, cosa da non sottovalutare, visto che in una gara posso assumerne anche 10-15.”

Un discorso a parte va fatto per i carboidrati a base di caffeina, in assoluto i preferiti di Manuele, che apprezza soprattutto per l’efficacia immediata: “Dopo una tappa dura, senti subito il beneficio. Il fisico risponde meglio, le gambe smettono di bruciare, tornano reattive e il recupero è più veloce.”

 

Conclusioni

Prepararsi per una grande sfida significa curare ogni dettaglio: allenamento, alimentazione, mentalità, recupero e, non in ultimo, l’integrazione.

Perché in manifestazioni come la Tirreno-Adriatico o la Milano-Sanremo, la differenza tra chi arriva in fondo e chi si ferma spesso non sta solo nelle gambe, ma nella testa. E con il giusto supporto, il traguardo è un po’ più vicino.

 

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