Ragazzini a vela: obiettivo passione
Chi è passato vicino a qualche circolo nautico avrà certo visto gruppetti di imbarcazioni vicinissime le une alle altre, timonate da bambinetti così piccoli che viene voglia di andare ad aspettare che siano arrivati a riva per capire quanti anni hanno. E, in effetti, sono piccoli, possono iniziare a 6 anni, in Francia già a 5 sono in barca. Per alcuni è un gioco, per altri diventerà un lavoro.
Lo sport velico si è evoluto molto velocemente negli ultimi 15/20 anni, la preparazione è sempre più tecnica e il professionista è un super professionista. La componente fisica è diventata molto importante e l’impegno è notevole. I bambini, però, sono tosti, escono da soli, magari in tre in barca, fin dal primo giorno di lezione.
Si comincia con i corsi base, poi avanzati, nelle scuole della FIV, la Federazione Italiana Vela e presso i circoli nautici affiliati. Si inizia a regatare a 9-10 anni ed entrati nella sezione cadetti under 12 con gli Optimist, monoscafo con vela singola, lungo 2,30 metri e superficie velica di 3,25 m², si entra nel mondo dell’agonismo.
“Alla vela bisogna dedicare molto tempo, giornate intere di allenamento e le regate”, spiega Aldo Rinaldi, istruttore F.I.V. nel circolo Associazione Nautica Sebina, “l’impegno varia a seconda della filosofia del circolo, da 50/60 a 150/180 giornate di allenamento tra marzo e ottobre. E poi c’è la teoria: a differenza di altri sport, parte del lavoro si svolge in aula perché molti aspetti tecnici vanno studiati e assimilati nel tempo, tra gli argomenti: le regolazioni della barca e i regolamenti di regata. Per quanto riguarda l’allenamento è sempre specifico in acqua con la barca, ma anche con il Paddle Surf, utile per aumentare l’equilibrio sull’acqua”.
Più si sale di livello e più la stagione agonistica si allunga, più la punta della piramide agonistica lavora a tempo pieno, inverno ed estate. Un atleta di medio livello di 16-18 anni, su un Laser 4.7, è impegnato da febbraio a novembre. Per questo motivo i ragazzini che praticano insieme due attività come lo sci agonistico e la vela, se iniziano a salire di livello, devono fare una scelta perché gli allenamenti delle due attività si sovrappongono.
Per i ragazzi, il vento, quello che fa andare in capo al mondo, è sempre la passione.