Sindrome del Piriforme: quanto dura e come curarla
La sindrome del Piriforme è un disturbo che colpisce la parte posteriore del bacino, quando il nervo sciatico viene compresso da un muscolo della regione glutea, chiamato appunto Piriforme. È causa, spesso non diagnosticata, di dolore al gluteo, che può irradiarsi fino al nervo sciatico, con conseguente sciatalgia e fastidio più o meno acuto all’arto inferiore.
L’attuale definizione ne delinea cinque aspetti caratteristici, che non sempre si manifestano contemporaneamente:
- Storia di trauma locale;
- Dolore localizzato a livello dell’articolazione sacroiliaca e del gluteo, che si estende lungo il decorso del nervo sciatico e si associa a difficoltà nella deambulazione;
- Fitte di dolore acuto quando ci si china o ci si alza in piedi;
- Presenza di una massa di forma affusolata palpabile a livello del muscolo piriforme;
- Test del segno di Lasègue (o segno di Lazarevic) positivo.
La sindrome del Piriforme colpisce più frequente le donne (con un rapporto di 6:1 rispetto agli uomini), soprattutto nella fascia di età tra i 30 e i 40 anni.
Vediamo insieme sintomi, cause e, soprattutto, rimedi per alleviare il dolore legato alla sindrome del piriforme.
Il muscolo Piriforme: qualche breve cenno di anatomia
Il muscolo Piriforme è un piccolo muscolo piatto, di forma triangolare, che si trova posteriormente all’anca, profondamente rispetto al muscolo Grande Gluteo. Origina dalla faccia anteriore dell’osso sacro, dal legamento sacrotuberoso e dalla grande incisura ischiatica, e si va ad inserire sull’apice del grande trocantere del femore.
Il Piriforme è uno dei sei muscoli rotatori laterali dell’anca ed è essenziale per eseguire movimenti di extrarotazione, abduzione ed estensione del femore; inoltre, contribuisce a stabilizzare l’articolazione dell’anca.
Essendo innervato dai rami provenienti dal plesso sacrale (L5-S2), il muscolo Piriforme subisce l’influenza di disfunzioni in regione lombare bassa. La sua particolarità sta nel fatto che anatomicamente è a stretto contatto con il nervo sciatico: infatti, il nervo sciatico passa in profondità al di sotto di questo muscolo per fuoriuscire poi attraverso il canale sottopiriforme. Quindi retrazioni, contratture, traumi o infiammazioni del muscolo Piriforme possono influenzare, in maniera anche molto importante, il nervo sciatico.
Cause della sindrome del Piriforme
Le cause che portano alla sindrome del Piriforme non sono ancora del tutto chiarite e spesso è difficile risalire ai motivi che portano a questa disfunzione. Di seguito alcune delle cause più frequenti:
- Origine traumatica: ad esempio una caduta sulle natiche spesso datata diversi mesi prima dell’insorgenza del dolore. Il trauma in questi casi può portare all’infiammazione e allo spasmo muscolare, con successiva irritazione del nervo sciatico.
- Disfunzioni dell’articolazione sacro-iliaca.
- Disfunzione del tratto lombare basso, in particolare delle vertebre L5-S2.
- Ernia discale localizzata nella zona L5-S1 che irrita il nervo sciatico.
- Eterometria degli arti inferiori, ossia differenza di lunghezza più o meno pronunciata tra la gamba destra e la gamba sinistra.
- Conseguenza di un intervento di protesi d’anca.
- Anormalità di rapporto tra il muscolo Piriforme e il nervo sciatico.
- Rigidità dell’articolazione dell’anca.
- Problemi legati all’appoggio podalico di un piede o di entrambi.
Sintomi della sindrome del Piriforme
La sindrome del Piriforme provoca prima di tutto dolore alla natica, con o senza irradiazione alla regione posteriore della coscia, che qualche volta può estendersi fino al ginocchio o al polpaccio. Spesso il dolore è più acuto da seduti, a causa della compressione del muscolo e del nervo sciatico dovuta alla posizione.
Il medico specialista grazie alla storia clinica e ad alcuni test specifici, come il test di Pace, il test di Freiberg e il FAIR test, sarà in grado di diagnosticare la sindrome. Al contrario, gli esami strumentali vengono utilizzati solo per escludere altre patologie esistenti.
La diagnosi differenziale va formulata tenendo in considerazione tutte le condizioni derivanti da strutture adiacenti al muscolo piriforme, come coxalgia (dolore all’anca), sofferenze dell’articolazione sacro-iliaca, lombalgia correlata ad un’ernia discale lombare, una stenosi lombare o alla sindrome delle faccette articolari lombari. In particolare, l’ernia discale può manifestarsi con sintomi molto simili a quelli della sindrome del piriforme, pertanto, una risonanza magnetica del tratto lombare è spesso consigliata per escludere tale patologia.
Curare la sindrome del Piriforme: stretching ed esercizi utili
Il trattamento conservativo è solitamente sufficiente per la risoluzione della sindrome. A livello medico, i farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) e i miorilassanti dimostrano buona efficacia nel ridurre sia l’infiammazione locale che il dolore e lo spasmo muscolare.
Rivolgersi ad un fisioterapista specializzato in disturbi muscolo-scheletrici è importante, perché, grazie ad esercizi terapeutici e tecniche di terapia manuale, vi aiuterà a correggere eventuali problemi biomeccanici causati da alterazioni posturali e disfunzioni articolari, andando così a lavorare alla radice del problema. Anche le tecniche per diminuire lo spasmo muscolare del Piriforme sono utili, come il massaggio trasverso profondo o la Tecar Terapia.
Gli esercizi di stretching del muscolo Piriforme possono essere molto efficaci nella riduzione e gestione quotidiana dei sintomi perché aiutano ad allungare e decontrarre il muscolo. Si tratta di esercizi molto simili a quelli per la sciatica, semplici e sicuri, che una volta appresi possono essere ripetuti in autonomia e con continuità a casa: sdraiatevi supini ed eseguite delle flessioni ripetute dell’anca oltre i 90°, adduzioni e extrarotazioni.
Quando un trattamento basato sulla fisioterapia, stretching, terapia fisica e farmacologica, non è sufficiente, insieme al medico specialista si può valutare il ricorso a terapie invasive per curare la sindrome del Piriforme. Tra queste un ruolo fondamentale è quello assunto dall’iniezione locale con farmaci anestetici e cortisonici. Davanti al fallimento dei trattamenti conservativi, il medico può valutare anche il ricorso alla terapia chirurgica, che consiste nel “release” del muscolo piriforme e nella neurolisi del nervo sciatico. Fortunatamente, i casi in cui è necessario ricorrere all’intervento chirurgico sono estremamente rari.
Quanto dura la sindrome del Piriforme? I tempi di recupero con la fisioterapia
Una volta che è stata accertata la diagnosi di sindrome del Piriforme, effettuando i trattamenti corretti, la risoluzione dei sintomi si ha in tempi brevi: solitamente il dolore e la fase acuta passano nel giro di 7-14 giorni se alla fisioterapia viene associato il giusto riposo.
Se dalla valutazione fisioterapica e/o osteopatica emergono delle disfunzioni come blocchi articolari o problemi posturali che potrebbero portare di nuovo a soffrire della stessa sindrome, è consigliato intraprendere invece un percorso a lungo termine per correggere questi aspetti ed evitare quindi la recidiva.